Un messaggio vocale a lungo considerato attendibile riferisce di terapie intensive garantite ai pazienti in base all’età. Ma è una bufala: ecco perché
Come se non fosse sufficiente l’emergenza sanitaria in corso, si stanno moltiplicando negli ultimi giorni fake news, audio creati ad arte e menzogne allarmiste relative al coronavirus.
In questo marasma di falsità estremamente nocive, sono comprese comunicazioni se possibile ancora più pericolose; se può essere infatti relativamente semplice distinguere una news giornalistica attendibile da un fake, o smascherare un post che diffonde menzogne, risulta spesso più complicato orientarsi di fronte ad audio WhatsApp di presunti medici, infermieri o operatori sanitari.
A spiccare stavolta è proprio un messaggio vocale diffuso tramite WhatsApp e a lungo considerato veritiero, tanto da guadagnarsi più citazioni giornalistiche e riferimenti televisivi. Protagonista una presunta cardiologa dell’ospedale Niguarda di Milano, che - nella sostanza - riferisce di una situazione ospedaliera al collasso e di cure garantite in base all’età: verrebbero intubati solo i più giovani.
Il tono apparentemente professionale e l’elevato numero di condivisioni hanno portato il contenuto ad acquisire presto credibilità, poi fortunatamente smentita prima degli altri da Open, che riferisce della denuncia proprio del Niguarda presso la Polizia Postale per falso.
Coronavirus: pazienti da intubare selezionati in base all’età? La bufala
Non si tratta certo del primo contenuto falso ed estremamente pericoloso diffuso durante l’emergenza sanitaria legata ai contagi da COVID-2019.
È possibile però che questo sia tra i più “sofisticati”, visto il linguaggio e il tono utilizzati dalla presunta dottoressa, che parla di tanti giovani in terapia intensiva e di “cure garantite solo se si è al di sotto dei 60 anni”, vista la mancanza di ventilatori:
“Fondamentalmente ci hanno detto che da questi giorni dovremo cominciare a scegliere chi intubare, quindi privilegiamo i giovani e quelli senza altre patologie. Al Niguarda, che è l’altro ospedale grande, non intubano più oltre i 60 anni, che è un’età davvero giovane, per cui la situazione è molto seria. È molto contagioso, 14 giorni di incubazione; quindi se anche una persona l’ha preso, resta 14 giorni completamente asintomatico e può infettare un numero incredibile di persone”,
si ascolta nell’audio incriminato.
Il Niguarda di Milano, a cui la presunta dottoressa riferiva di appartenere, ha denunciato la falsità del contenuto e il pericolo allarme sociale scaturito alla polizia postale.
Già prima della denuncia, l’ospedale aveva invitato tutti a non agevolare la diffusione di fake news e comunicazioni fuorvianti tramite fonti non ufficiali, e fare affidamento piuttosto sui bollettini quotidiani e sulle dichiarazioni rilasciate dai responsabili delle strutture mediche.
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