Ecco perché l’indice Rt a 1,5 è un segnale che il lockdown sta per arrivare
In Italia la situazione è “molto grave” e servono nuove misure. È quanto emerge dal report settimanale sul monitoraggio della situazione coronavirus realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dal Ministero della Salute in riferimento al periodo 12-18 ottobre. Particolarmente allarmante l’indice di contagio Rt, arrivato a 1,5 calcolando soltanto i casi sintomatici.
Coronavirus Italia, indice Rt a 1,5
Pochi giorni fa, gli scenari delineati dall’ISS e dal Comitato tecnico scientifico parlavano della necessità di un lockdown totale nel caso l’indice Rt fosse arrivato a 1,5. Quell’indice, basandosi sui dati riportati dall’ISS stesso in data odierna, è stato ampiamente superato.
Per l’ISS 1,5 era il valore di Rt nelle prime due settimane di ottobre, quando il numero di contagi quotidiani era in media ancora inferiore a 5.000. Oggi abbiamo sfiorato i 20.000.
Lo stesso Istituto ribadisce la necessità di “misure, con precedenza per le aree maggiormente colpite, che favoriscano una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone”, “comprese restrizioni nelle attività non essenziali e restrizioni della mobilità”. con l’obiettivo di alleggerire la pressione sui servizi sanitari.
“È fondamentale”, continua ancora il report, “che la popolazione riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo”.
Diverse Regioni italiane hanno implementato misure più restrittive rispetto a quelle nazionali, come il coprifuoco. Sardegna e Campania vanno verso un temporaneo lockdown.
Report ISS, solo 1 caso su 4 rilevato con contact tracing
L’ultimo report ISS certifica inoltre il fallimento delle attività di tracciamento dei contatti, di cui l’app Immuni doveva essere la colonna portante. Nel periodo preso in esame, infatti, soltanto un caso su quattro è stato rilevato attraverso il contact tracing. Il monitoraggio rileva il calo anche della percentuale di casi rilevati attraverso attività di screening.
Sono tre le principali criticità rilevate dal monitoraggio ISS: “Si osserva una rapida crescita dell’incidenza, impossibilità sempre più frequente di tenere traccia di tutte le catene di trasmissione e rapido aumento del carico sui servizi assistenziali”. L’aumento del carico sui servizi assistenziali è rilevato “sia in area critica che non critica”.
Le Regioni con il più alto indice Rt
“Si continua a osservare un forte aumento dei casi che porta l’incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni a 146,18 per 100.000 abitanti (periodo 5/10-18/10) rispetto a 75 per 100.000 abitanti nel periodo 28/9-11/10”, si legge nel rapporto dell’ISS.
Nel medesimo periodo il numero dei casi sintomatici è quasi raddoppiato, passando da 15.189 a 27.114 in sole due settimane. “L’aumento di casi è diffuso in tutto il Paese”, nota ancora l’ISS, aggiungendo che l’indice Rt è superiore a 1 in tutte le Regioni italiane tranne una (la Basilicata).
La Regione con l’indice Rt più alto è la Valle d’Aosta, che ha raggiunto un valore di 2,37. Seguono Piemonte (1,83), Bolzano (1,80) l’Umbria (1,69),ì e Lombardia (1,64).
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