Da alcuni giorni la chat di WhatsApp si è arricchita di una nuova funzionalità: ecco a cosa serve.
La più grande sfida da vincere per le aziende tecnologiche attuali si chiama intelligenza artificiale. Meta, galassia che controlla i più importanti social network al mondo come Facebook, Instagram e l’app di messaggistica più usata, WhatsApp, ha rilasciato da alcune settimane la sua intelligenza artificiale, chiamata Meta AI.
L’implementazione è arrivata nelle chat ed è disponibile gratuitamente agli utenti. Chi usa WhatsApp si sarà accorto che da alcune settimane all’interno dell’interfaccia, in basso a destra, appare un cerchio colorato di blu. Si tratta di Meta AI, il chat bot basato sul modello Llama 3.2. La funzione è stata resa disponibile in modo graduale in tutta Europa, Italia compresa. Vediamo come funziona.
Meta AI: come funziona
Una volta attivata la funzione, cliccando sul cerchio blu presente in WhatsApp, è possibile interagire con Meta AI e la chat dedicata. L’utente potrà chiedere all’intelligenza artificiale di creare testi, immagini, ricevere consigli, suggerimenti, porre delle domande e ottenere delle risposte. Utilizzando la menzione @MetaAI, l’utente può richiamare l’intelligenza artificiale anche all’interno delle chat di gruppo.
Ma non tutti hanno gradito l’implementazione e in tanti ritengono il chat bot di Meta invasivo, tanto che vorrebbero disattivare l’opzione. Purtroppo però al momento non esiste una soluzione capace di disattivare totalmente Meta AI all’interno di WhatsApp. L’assistente virtuale è integrato nell’app e compare come una chat o un pulsante fisso. Non ci sono impostazioni o opzioni per nasconderlo o disattivarlo.
E la privacy?
Meta ha chiarito che la sua intelligenza artificiale non ha accesso alle conversazioni private tra utenti, le quali restano protette dalla crittografia end-to-end. Tuttavia, al primo utilizzo di Meta AI, gli utenti ricevono un messaggio di avviso in cui si consiglia di non condividere informazioni sensibili. Questo perché i contenuti scambiati con l’assistente virtuale potrebbero essere utilizzati per ottimizzare il servizio e, in alcuni casi, condivisi con partner selezionati per finalità specifiche. Questo messaggio ha fatto storcere il naso ai tanti che vedono Meta AI un po’ troppo invasivo.
Dubbi sulla privacy che sono stati confermati anche dal recente annuncio di Meta. L’azienda ha ammesso che effettuerà degli addestramenti utilizzando i contenuti pubblici condivisi sui social dagli utenti europei maggiorenni. Per contenuti pubblici troviamo ad esempio le foto profilo, i post pubblici che pubblichiamo sui social, tutto ciò che viene messo online e reso pubblico. Ma anche le interazioni dirette con Meta AI, ovvero ciò che si scrive durante l’utilizzo dell’assistente virtuale presente su piattaforme come Messenger, Instagram o WhatsApp
Meta ha ammesso che l’attività di addestramento è necessaria per rendere i modelli linguistici più intelligenti. L’obiettivo è sviluppare intelligenze artificiali in grado di riconoscere e interpretare non solo le lingue standard, ma anche i dialetti locali, le espressioni gergali, i modi di dire e i riferimenti culturali tipici dei diversi contesti europei.
Per fortuna che gli utenti possono vietare che le loro informazioni personali vengano utilizzate da Meta per addestrare l’intelligenza artificiale. Chi vuole negare il consenso deve compilare un modulo di opposizione. Tutti riceveranno nei prossimi giorni tramite notifica o email il link di rimando al modulo da compilare. Meta ha annunciato che rispetterà le decisioni dei singoli utenti e non utilizzerà i dati di chi negherà il consenso.
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