Cos’è l’indennità di contingenza in busta paga e come calcolarla

Violetta Silvestri

9 Dicembre 2024 - 11:28

Cosa si intende oggi per indennità di contingenza in busta paga? Come viene calcolata nello stipendio delle diverse categorie di lavoratori.

Cos’è l’indennità di contingenza in busta paga e come calcolarla

L’indennità di contingenza in busta paga è una voce retributiva non sempre facilmente individuabile, poiché è stata in parte “superata” dalla storia nazionale di contrattazione collettiva.

Con questo specifico termine ci si riferisce a una particolare retribuzione aggiuntiva della paga base che da trent’anni ha perso la sua rilevanza originaria. In parte, però, sopravvive ancora oggi, come dimostrano alcuni contratti collettivi.

Come è noto, nel nostro Paese a determinare i minimi salariali spettanti ai lavoratori subordinati sono i Ccnl di categoria. Questi ultimi stabiliscono, tra le altre cose, qual è l’importo minimo da versare come paga base e quali sono le altre voci retributive, che devono essere previste e sommate a favore dei dipendenti.

Tra gli elementi della retribuzione, c’è anche l’indennità di contingenza. Nella guida di seguito viene chiarita la storia di questa voce retributiva in busta paga, qual è la sua rilevanza oggi, come trovarla nel documento di paga e come calcolarla.

Cos’è l’indennità di contingenza: significato e definizione

Con il termine indennità di contingenza si intende:

una voce retributiva della busta paga introdotta in Italia nel secondo dopoguerra, con lo scopo di integrare lo stipendio lordo rispetto alle mutate condizioni economiche, adeguando la retribuzione all’inflazione e tutelando così il potere di acquisto dei lavoratori

In sostanza, l’importo armonizzava automaticamente la paga alla variazione del costo della vita e compensava la perdita di potere di acquisto delle retribuzioni, proprio a causa del progressivo aumento dei prezzi dei beni di consumo.

In estrema sintesi, a fronte di un maggiore livello generale dei prezzi calcolato dall’Istat, scattava l’aumento dell’indennità di contingenza a beneficio dei lavoratori subordinati, che potevano fruire di una busta paga più corposa. Il meccanismo di adeguamento avveniva ogni 3 mesi.

Oggi questo sistema così descritto non è più applicato, superato dall’evoluzione storica della contrattazione collettiva. Tuttavia, l’indennità di contingenza non è stata abolita e questa voce oggi va interpretata in modo diverso.

Storia dell’indennità di contingenza in busta paga fino a oggi

Il 1991 può essere considerato l’anno di conclusione del meccanismo dell’indennità di contingenza per come era stato conosciuto fin dalla sua introduzione come trattamento integrativo in busta paga.

Dal 1992, in seguito a quanto stabilito con un protocollo d’intesa sottoscritto tra le parti sociali e il Governo, fu pattuito lo stop o il “congelamento” del meccanismo di adeguamento della paga al costo della vita.

Ecco perché si può affermare che l’indennità di contingenza non è più una voce retributiva variabile in busta paga, ma oggi è versato soltanto l’importo in essere al novembre 1991.

Tuttavia, se dal punto di vista formale può dirsi praticamente scomparsa, da quello sostanziale in non pochi CCNL l’indennità di contingenza è oggi inclusa nel cosiddetto minimo contrattuale.

Ricapitolando: dal 1992 la contingenza non è più aumentata, ovvero non ha più registrato alcun aumento o diminuzione, tanto che in alcuni contratti collettivi formalmente non esiste neanche più, oppure è stata espressamente sommata alla paga base - ad es. nel caso del Ccnl Commercio.

Non a caso si usa parlare di ’ex contingenza’ proprio come nel Ccnl Metalmeccanici: nei minimi tabellari sono inclusi infatti gli importi dell’ex indennità di contingenza.

Come funziona la contingenza in busta paga

Oggi leggere la voce relativa all’indennità di contingenza in busta paga potrebbe sembrare difficile.

Innanzitutto occorre precisare che, anche se questo sistema di “scala mobile” non esiste più, i lavoratori sono comunque tutelati dai CCNL per quanto riguarda la compensazione dello stipendio al costo della vita.

Come funziona, quindi, l’indennità di contingenza? La prima cosa da precisare è che questo importo è ormai fisso e non più variabile come pensato originariamente. Esso può essere elargito in queste modalità principali:

  • come Elemento Distinto della Retribuzione (E.D.R.), pari a 10,33 euro mensili per 13 mensilità e individuabile in busta paga come voce distinta per tutte le categorie di lavoratori, senza distinzioni tra contratti collettivi;
  • inglobato direttamente nel salario minimo contrattuale, stabilito dalla contrattazione collettiva

Se, quindi, un lavoratore non riesce a trovare la singola voce “indennità di contingenza” o “E.D.R.” in busta paga, non significa che è escluso da questa compensazione. Essa, infatti, è probabilmente inglobata nei calcoli dei minimi salariali garantiti.

Come si calcola la contingenza in busta paga e quanto incide sullo stipendio

Oggi l’indennità di contingenza non è modificata o ricalcolata periodicamente come all’origine. Questo significa che il suo importo è fisso e non determina un aumento o una diminuzione della busta paga periodicamente.

Poiché il meccanismo della scala mobile è stato sostituito dal potere contrattuale dei sindacati, si può affermare che, ciò che resta oggi dell’indennità di contingenza in busta paga, è una voce fissa. Ciò che cambia, invece, è la base dello stipendio minimo, solitamente aggiornato a tutela del potere di acquisto dei lavoratori tramite i sindacati.

Se, quindi, negli anni aumenta la paga base, l’incidenza dell’indennità di contingenze nello stipendio del lavoratore scende poiché questa voce non viene modificata.

Come è tassata l’indennità di contingenza

L’indennità di contingenza è un importo lordo, quindi tassato e sottoposto alla contribuzione previdenziale e tassazione Irpef.

Nello specifico, poiché è una voce che contribuisce a formare stipendio lordo, anche su di essa si calcolano:

  • i contributi previdenziali (nella misura mensile del 9,19% a carico del lavoratore);
  • la tassazione Irpef lorda (Aliquote Irpef del 23%, 35%, 43% ecc.)

In sostanza, dopo aver individuato la retribuzione lorda e le eventuali voci relative alla contingenza, vengono sottratte le trattenute per avere la paga netta.

Chi ha diritto alla contingenza?

I contratti collettivi di categoria stabiliscono quali lavoratori hanno diritto all’indennità di contingenza, considerandola come una voce a sé stante.

Tuttavia, la maggior parte dei CCNL hanno oggi inglobato questa voce nel salario minimo garantito. Molti lavoratori che non riescono a leggere la voce specifica dell’indennità di contingenza nella busta paga, infatti, potrebbero trovarla compresa nelle tabelle degli stipendi minimi, man mano aggiornate con le trattative tra sindacati e imprese.

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