Cos’è la carta segreta di Ronaldo?

Antonella Ciaccia

26/10/2022

Trovata la scrittura privata tra Cristiano Ronaldo e la Juventus: la «carta segreta» di CR7 svela 20 milioni di Euro che la società non ha messo in bilancio. Vediamo di cosa si tratta.

Cos’è la carta segreta di Ronaldo?

Rintracciata la «carta segreta di CR7» nell’ambito nell’inchiesta Prisma: cosa rappresenta e perché è così importante?

Tra le novità che emergono dalle pagine del capo d’accusa relativo all’inchiesta aperta mesi fa dalla Procura di Torino, ci sarebbe il ritrovamento di quella che ormai è diventata la famosa scrittura privata di Cristiano Ronaldo che, come emerso da una intercettazione, «non si sarebbe dovuta trovare».

L’inchiesta denominata Prisma, condotta dalla giudici Torinesi, ha setacciato i conti della società bianconera sviluppando le indagini su due filoni principali: le plusvalenze e le manovre sugli stipendi.

I pubblici ministeri hanno smascherato falsi in bilancio del club, che avrebbe usato la crisi dovuta al Covid come un espediente per nascondere problemi finanziari precedenti alla pandemia. E lo avrebbe fatto alterando i bilanci, prima attraverso delle plusvalenze fittizie e poi con due manovre sugli stipendi dei calciatori.

L’accordo sulle quattro mensilità di Cristiano Ronaldo rientra proprio nelle «manovre stipendi»: per i Pm sono state omesse dal bilancio ben quattro super retribuzioni del calciatore portoghese. Durante la pandemia, secondo i giudici, si depositarono in Lega riduzioni agli stipendi per 62 milioni: in realtà, scritture a lato, venivano garantiti comunque ai calciatori i pagamento fuori bilancio.

Approfondiamo cosa è emerso dall’inchiesta aperta nel maggio del 2021 e che, ormai giunta alla conclusione delle indagini preliminari, ha consentito gli indagati di accedere al fascicolo completo e di presentare eventuali memorie difensive.

L’inchiesta «Prisma»: plusvalenze e stipendi sotto indagine

Nel maggio del 2021 la Procura di Torino aveva avviato un’indagine per “false comunicazioni delle società quotate” ed “emissione di fatture per operazioni inesistenti”; nel successivo novembre la Guardia di Finanza ha effettuato perquisizioni nelle sedi della Juventus, volte all’accertamento delle ipotesi dei suddetti reati nei confronti del vertice societario e dei direttori delle aree business, financial e gestione sportiva.

L’inchiesta è partita dalla lente d’ingrandimento fornita da Consob e Covisoc, che avevano iniziato ad indagare su 42 plusvalenze fittizie. Nell’ambito dell’indagine, che si è servita anche di intercettazioni telefoniche, sono stati indagati il presidente Andrea Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved, l’ex responsabile dell’area sportiva Fabio Paratici e altri tre dirigenti ed ex dirigenti bianconeri dell’area finanziaria. È stata indagata anche la stessa società Juventus, in qualità di persona giuridica.

Nel mirino della Procura non c’è stato però solo il tema delle plusvalenze, ma anche quello dei compensi ai procuratori che non corrisponderebbero alle prestazioni effettivamente rese.

La Procura ha infine allargato l’inchiesta ai rapporti fra la Juve e Cristiano Ronaldo. Uno degli intercettati, durante le indagini, si è lasciato sfuggire un commento su una “carta famosa che teoricamente non deve esistere”: una scrittura privata in cui, stando alle ipotesi, si sarebbero trovati dettagli su contratto e retribuzioni arretrate.

La carta segreta di Ronaldo cosa è e perché così importante?

Ebbene, notizia fresca è che quella famosa scrittura privata tra il club e CR7 sia stata trovata, o meglio, secondo molte testate giornalistiche, sarebbe stata ricostruita dagli investigatori della Guardia di Finanza, incrociando intercettazioni ed altri dati.

Il documento, come si intuisce, ricopre un ruolo chiave nell’indagine sulla presunta alterazione dei bilanci del club bianconero e proverebbe, secondo l’accusa, un occultamento volontario di 20 milioni di euro dal bilancio della stagione 2020-2021.

Tale scrittura privata sarebbe equivalente a quattro mensilità del portoghese, le stesse che sono state coinvolte nella manovra stipendi attuata dalla Juventus durante l’emergenza Covid.

Secondo l’accusa, la Juventus si sarebbe impegnata a versare al calciatore portoghese 19,9 milioni di euro anche in caso di interruzione del rapporto professionale e tale cifra non sarebbe stata contabilizzata regolarmente a bilancio.

I reati contestati alla società bianconera

Secondo l’accusa si configurano, principalmente, due reati:

  • false comunicazioni sociali, ovvero falso in bilancio;
  • false comunicazioni rivolte al mercato, trattandosi di società quotata.

Il quadro probatorio delinea un’alterazione del bilancio come conseguenza di un anomalo ricorso a scambi di giocatori che, non generando flussi finanziari, sono stati effettuati con valori arbitrari per far fronte alle necessità di bilancio. Si tratta dunque di operazioni ritenute fittizie dall’accusa.

Inoltre, sempre secondo l’accusa, un ulteriore intervento mirato ad alterare i risultati di bilancio, è stato individuato nello spostamento degli stipendi. Sussisterebbero elementi concreti per ritenere che i compensi a cui i giocatori hanno rinunciato siano corrispondenti a una mensilità e non quattro, come invece era stato comunicato dalla Juventus nel marzo 2020: le restanti mensilità sarebbero state differite.

In seguito alle perquisizioni sono state trovate delle scritture private contenenti l’impegno incondizionato della società a restituire quanto pattuito anche in caso di trasferimento del calciatore Cristiano Ronaldo, al contrario di quanto risultava nei contratti depositati in Lega.

Ad alcuni degli indagati, inoltre, è stato contestato il reato di “dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti”.

Dopo la notifica la Procura Figc può riaprire il caso

Nell’ultima tappa del 24 ottobre scorso, la Procura di Torino ha notificato ai componenti del Cda della Juventus e ai dirigenti della società con responsabilità strategiche l’avviso del termine dell’inchiesta aperta nel 2021: il numero degli indagati sale a 16.

Gli indagati avranno 20 giorni di tempo per presentare una memoria difensiva e chiedere la possibilità di parlare con i magistrati.

Inoltre la Procura della Figc, che aveva già archiviato il caso plusvalenze fittizie, alla luce di queste nuove informazioni emerse potrebbe chiedere le carte dell’inchiesta alla Procura di Torino e aprire un nuovo procedimento sportivo.

La società bianconera respinge le accuse: attraverso un comunicato stampa e le dichiarazioni dei propri avvocati, rimane convinta, anche tenuto conto degli approfondimenti di natura legale e contabile svolti dalla società con l’ausilio dei propri consulenti, di aver operato nel rispetto delle leggi e delle norme, in conformità anche ai principi contabili e relativi criteri di applicazione della football industry.

Attendiamo ora di vedere quali saranno le prossime mosse del club per difendersi e quale scenario si aprirà per la società bianconera.

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