Cos’è la revisione legale, come funziona e quando è obbligatoria

Giorgia Dumitrascu

17 Dicembre 2024 - 18:08

Trasparenza e sicurezza aziendale con la revisione legale: scopri cos’è, quando è obbligatoria e come tutelare la tua impresa dai rischi.

Cos’è la revisione legale, come funziona e quando è obbligatoria

La revisione legale è uno strumento che garantisce trasparenza e affidabilità nella gestione aziendale. Si tratta di un controllo formale sul bilancio d’esercizio delle imprese, necessario per verificare che le informazioni finanziarie siano redatte in modo corretto e conforme alle normative vigenti.

Questo processo, svolto da un professionista qualificato e indipendente, assicura che i dati economici forniti dalle aziende siano attendibili non solo per i soci e gli amministratori, ma anche per fornitori, clienti, banche e investitori (i cosiddetti stakeholder). Non si tratta solo di un adempimento normativo, ma di un’attività che protegge il mercato da potenziali abusi e falsificazioni, rafforzando la fiducia verso il sistema economico.

Revisione legale: significato e definizione

La revisione legale è un’attività che ha come obiettivo il controllo e la certificazione della correttezza del bilancio d’esercizio e, se presente, del bilancio consolidato di un’impresa. Questo processo consente di verificare che i documenti contabili siano redatti in conformità alle normative vigenti e rappresentino in modo veritiero e corretto la situazione economica, patrimoniale e finanziaria dell’azienda.

Cosa significa concretamente «revisione legale»?

La revisione legale può essere definita come un controllo sistematico dei conti aziendali, condotto da un soggetto indipendente, il revisore legale o una società di revisione. Il revisore ha il compito di esprimere un giudizio professionale sul bilancio, fornendo ai destinatari dello stesso (soci, investitori, creditori, ecc.) una ragionevole certezza sull’affidabilità delle informazioni contenute.

La normativa vigente

Il D. lgs. 27 gennaio 2010, n. 39, di recepimento della Direttiva (UE) 2006/43/CE regola l’attività dei revisori legali dei conti e delle società di revisione. Il decreto stabilisce i requisiti di indipendenza, competenza e responsabilità dei revisori. La normativa istituisce il registro dei revisori legali, gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF).

Inoltre, prevede la vigilanza e il controllo sull’attività dei revisori legali da parte della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (CONSOB), per le imprese di interesse pubblico.
Oltre al D. lgs. n. 39/2010, altre normative rilevanti includono le seguenti.

  • Codice Civile (articoli 2409-bis e seguenti): disciplina la revisione legale nelle società di capitali.
  • Regolamento UE 537/2014, applicabile alle revisioni contabili delle imprese di interesse pubblico, come banche e assicurazioni, con ulteriori requisiti di trasparenza e indipendenza.
  • Norme Tecniche di Revisione (ISA Italia): emesse dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), definiscono i criteri e le modalità operative per l’attività di revisione.
  • Il D. lgs. 6 settembre 2024, n. 125, recepisce la Direttiva (UE) 2022/2464, introducendo nuovi obblighi di rendicontazione societaria sulla sostenibilità. Le imprese sono tenute a fornire informazioni dettagliate non solo sulla gestione finanziaria, ma anche sull’impatto ambientale, sociale e di governance.

Chi è il revisore legale?

Il revisore legale è un professionista qualificato incaricato di eseguire il controllo e la verifica dei bilanci aziendali. Il suo ruolo è volto garantire la correttezza e la trasparenza delle informazioni finanziarie. In particolare, l’indipendenza del revisore per assicura un giudizio imparziale sulle performance aziendali. Il revisore legale deve avere competenze multidisciplinari. Infatti, oltre alla contabilità, deve padroneggiare principi di diritto commerciale, normativa fiscale e analisi finanziaria. Infine, deve agire con diligenza e riservatezza; tutelando la confidenzialità delle informazioni acquisite durante l’incarico.

Ma chi può diventare revisore legale? Per esercitare la professione, il revisore legale deve possedere specifici requisiti previsti dalla normativa italiana:

  • iscrizione al Registro dei Revisori Legali tenuto dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) e contiene l’elenco ufficiale dei revisori abilitati;
  • abilitazione professionale è necessario superare un esame di Stato che certifica le competenze tecniche in ambito contabile, fiscale e finanziario;
  • il revisore è obbligato ad una formazione continua e seguire corsi di aggiornamento professionale, garantendo il mantenimento delle competenze necessarie.

Revisione legale obbligatoria: quando scatta?

La revisione legale è obbligatoria nei casi in cui il legislatore impone un controllo indipendente sui bilanci per tutelare la trasparenza e la correttezza delle informazioni economico-finanziarie. L’obbligo varia in base alla natura giuridica dell’impresa e alle sue dimensioni.

Società di capitali e cooperative

Per le società per azioni (S.p.A.), società in accomandita per azioni (S.a.p.A.), società cooperative e mutue assicuratrici, la revisione legale è obbligatoria sempre, come previsto dal Codice Civile (artt. 2409-bis e seguenti).

Società a responsabilità limitata (S.r.l.)

I parametri che determinano l’obbligo di nomina dell’organo di controllo o del revisore legale nelle S.r.l. sono stabiliti dall’ art. 2477 del C.c e dal D.lgs. n. 14/2019:

  • totale dell’attivo dello stato patrimoniale superiore a 4 milioni di euro;
  • ricavi delle vendite e delle prestazioni superiori a 4 milioni di euro;
  • numero medio dei dipendenti durante l’esercizio superiore a 20 unità.

L’obbligo di nomina scatta quando, per due esercizi consecutivi, viene superato almeno uno di questi parametri, e cessa se, per tre esercizi consecutivi, nessuno dei limiti è superato. Questi parametri, aggiornati dal D.lgs. n. 14/2019, rimangono centrali nella regolamentazione delle S.r.l.

Imprese di interesse pubblico (PIE) e altri soggetti obbligati

Per banche, assicurazioni, società quotate e altre imprese di interesse pubblico, la revisione legale è sempre obbligatoria e disciplinata in modo particolarmente rigoroso dal Regolamento UE 537/2014. Anche fondazioni, enti del terzo settore e società partecipate pubbliche possono essere soggetti all’obbligo di revisione legale, in base a normative specifiche o regolamenti interni.

Chi deve nominare il revisore legale?

Nelle S.p.A., la nomina del revisore spetta all’assemblea dei soci. Nelle S.r.l., il revisore o il collegio sindacale è nominato dai soci quando ricorrono i requisiti sopra indicati. Invece, negli enti pubblici o partecipati, la nomina può essere effettuata da organi interni o autorità pubbliche, a seconda della normativa specifica.

Come funziona la revisione legale dei conti

Ogni azienda soggetta alla revisione legale deve rispettare rigidi standard di compliance normativa. Infatti, il revisore legale segue le Norme Tecniche di Revisione (ISA Italia), elaborate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC). Questi standard forniscono linee guida per l’identificazione dei rischi e l’esecuzione dei controlli. Nel corso dell’iter, il revisore interagisce con il management aziendale per ottenere chiarimenti e informazioni aggiuntive. Vediamo ora le fasi principali della revisione legale dei conti.

Pianificazione del lavoro

Il revisore legale analizza le caratteristiche dell’azienda, la sua struttura organizzativa e i suoi processi contabili. Si identificano i rischi significativi di errore o irregolarità, adottando un approccio basato sul rischio (risk-based approach). Si definisce il piano di revisione, che stabilisce tempistiche, metodi e risorse necessarie per il controllo.

Verifica preliminare

In questa fase il revisore esamina la documentazione contabile e i sistemi di controllo interno per valutarne l’efficacia e l’affidabilità. Vengono effettuati test di conformità per verificare che i processi aziendali rispettino le normative e i principi contabili.

Revisione analitica e dettagliata

Il revisore esegue controlli analitici sui dati finanziari per individuare anomalie o discrepanze. Si effettuano test a campione su voci specifiche del bilancio, come immobilizzazioni, crediti, debiti e movimentazioni di cassa. Si verifica la corrispondenza tra i dati contabili e la documentazione di supporto, come fatture, contratti e ricevute. Al termine delle verifiche, il revisore redige una relazione che contiene il giudizio professionale sulla correttezza del bilancio e la sua conformità ai principi contabili applicabili. In sostanza il revisore legale garantisce che i bilanci siano redatti secondo principi contabili riconosciuti a livello internazionale.

Tipologie di giudizio del revisore legale

Al termine della revisione legale, il revisore esprime un giudizio professionale sul bilancio aziendale, sintetizzato in una relazione ufficiale.

Giudizio positivo (o senza rilievi)

È il giudizio più favorevole. Il revisore conferma che il bilancio è stato redatto in conformità ai principi contabili e alle normative vigenti, senza errori o irregolarità significative. Tale giudizio rassicura i soci e gli stakeholder sulla piena affidabilità del bilancio.

Giudizio con rilievi

Il revisore rileva errori o irregolarità che, pur essendo presenti, non compromettono la rappresentazione veritiera e corretta del bilancio nel suo complesso. I rilievi possono riguardare, ad esempio, errori di valutazione di alcune voci contabili o limitazioni nella documentazione fornita dall’azienda.

Giudizio negativo

È emesso quando gli errori o le irregolarità riscontrate sono tali da compromettere significativamente la veridicità e la correttezza del bilancio. Questo tipo di giudizio segnala gravi problematiche che rendono il bilancio inaffidabile e può avere conseguenze serie per l’azienda, inclusi interventi correttivi da parte degli amministratori.

Dichiarazione di impossibilità di esprimere un giudizio

Il revisore non è in grado di esprimere un giudizio a causa di gravi limitazioni al proprio lavoro, come l’impossibilità di accedere ai documenti o informazioni essenziali per la revisione.
Questo tipo di giudizio rappresenta una situazione di particolare criticità e solleva dubbi sulla trasparenza e la gestione dell’impresa.

Cosa accade dopo la revisione legale dei conti

Come visto, il revisore legale presenta il giudizio sul bilancio agli organi amministrativi e di controllo dell’azienda. Successivamente l’azienda può intraprendere diverse azioni. Se il giudizio è positivo, il bilancio può essere approvato dai soci con piena fiducia. Se, invece, il revisore ha dato la conformità con rilievi, potrebbero essere richiesti aggiornamenti delle procedure contabili o una migliore organizzazione dei sistemi di contro interno.

Nel caso di giudizio negativo o impossibilità di esprimere un giudizio l’azienda potrebbe rivedere il bilancio, oppure procedere con la convocazione straordinaria dell’assemblea dei soci o interventi sul management. È opportuno sottolineare che investitori e banche basano le loro decisioni di finanziamento o investimento sull’affidabilità del bilancio e che organi di controllo esterni possono avviare verifiche o ispezioni supplementari.

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