Cos’è la leva finanziaria e come funziona? Una guida completa con i rischi e le opportunità nella finanza e nell’economia aziendale.
Cos’è la leva finanziaria e come funziona?
Occorre subito fare una dovuta distinzione: con il termine «leva finanziaria» (leverage, in inglese) si può fare riferimento ad uno strumento legato al mondo del trading, e quindi della finanza pura, che permette di esporsi sul mercato con un capitale maggiore rispetto a quello realmente detenuto, sia - in economia aziendale - misura di indebitamento di un’azienda.
L’Ufficio studi di Money.it, in collaborazione con gli esperti di XTB, presenta di seguito tutte le informazioni sulla leva finanziaria in una guida completa che spiega cos’è, come funziona, quali sono i vantaggi e i rischi dell’utilizzare il meccanismo della leva nella propria operatività, sia nel trading che nell’economia aziendale.
Cos’è la leva finanziaria nel trading?
La leva finanziaria è uno strumento fondamentale nel trading, dal momento che consente di esporsi al mercato per un certo quantitativo di denaro pur non essendo in possesso dell’intera somma sul proprio conto. Con questo strumento è possibile investire una cifra che può essere N volte superiore all’effettivo esborso dell’operatore.
In sostanza, chi fa uso della leva finanziaria utilizza del denaro in prestito dall’intermediario (broker o banca) per aprire una o più posizioni sul mercato, a fronte di un più piccolo investimento. In questo modo si possono generare maggiori profitti, ma conseguentemente anche maggiori perdite.
Sul panorama dei broker spicca XTB, che permette di fare trading con leva finanziaria su diversi prodotti finanziari.
XTB, broker regolamentato one stop shop (migliaia di mercati in un’unica app) è riconosciuto a livello globale ed è quarto al mondo per numero di clienti attivi. Permette di accedere ad una formazione completa e gratuita, oltre al beneficiare di un elevato livello sicurezza grazie alla segregazione dei fondi da quelli dell’azienda e alla regolamentazione da parte delle più importanti istituzioni di regolamentazione finanziaria.
Gli operatori utilizzano la leva per amplificare la loro esposizione ai vari mercati. Questo consente loro di mantenere più liquidità in portafoglio da dedicare ad altri investimenti. È possibile utilizzare la leva sulla maggior parte dei mercati, come le azioni, il Forex, le materie prime, gli indici, i bond, gli ETP e i certificati.
Dal punto di vista regolatorio l’ESMA, European Securities and Markets Authority, il 27 marzo 2018 ha imposto nuove regole relativamente all’uso della Leva finanziaria nel trading online, in particolare sui CFD. Queste nuove misure sono state varate per salvaguardare gli operatori retail dal subire perdite eccessive.
Leva finanziaria: un esempio
Tramite la leva finanziaria, ad esempio, si possono investire anche solo 100 euro, ma aprire una posizione che ne vale anche più di 1.000. La differenza la mette l’intermediario (broker o banca).
L’eventuale profitto derivante dall’operazione, così come l’eventuale perdita, viene calcolata sul controvalore movimentato, ossia 1.000 euro.
Si intuisce quindi che tramite la leva finanziaria, il profitto che si può registrare in una determinata operazione di compravendita è di gran lunga superiore rispetto al profitto che registrabile con i soli 100 euro di investimento iniziale.
L’utilizzo della leva finanziaria è concesso dagli intermediari (broker o banca) a fronte di un margine di garanzia della posizione sul proprio conto, calcolato in percentuale sul valore della posizione aperta.
Dal punto di vista matematico la leva finanziaria si può esprimere con la seguente formula:
Leva finanziaria= Capitale investito/Capitale proprio
Non resta che comprendere quindi cosa è il Margine e la sua stretta relazione con la Leva finanziaria.
Leva e margine: la differenza
Per consentire agli operatori meno capitalizzati di utilizzare la Leva finanziaria, gli intermediari offrono la possibilità di operare «a margine», ossia fissano una percentuale del controvalore dell’operazione che verrà trattenuta dal conto di trading e, se necessario o richiesto dall’intermediario, integrata o diminuita secondo esigenze.
Il margine è quindi una garanzia collaterale che l’operatore consegna al broker per poter usufruire del prestito del capitale addizionale necessario all’apertura di un’operazione. Una volta che la posizione viene chiusa il margine viene reintegrato, ossia restituito. Dunque il margine non esprime un costo per il trader.
Il margine richiesto per poter utilizzare la Leva finanziaria cambia da intermediario a intermediario, da sottostante a sottostante. È quindi vivamente consigliato, prima di intraprendere qualsiasi operazione di informarsi sulla politica del proprio intermediario sull’utilizzo della Leva.
È importante tenere a mente che Leva e margine sono correlati in maniera inversa: tanto più è alta la Leva tanto minore è il margine richiesto dall’intermediario.
Margine = 100/ Leva finanziaria
Un esempio chiarirà più facilmente quanto finora argomentato. Ipotizzando di aprire un conto di trading e depositarvi 1.000 Euro, nel caso di una Leva finanziaria pari a 20 (1:20), il margine richiesto dal broker sarà del 5%, mentre il controvalore massimo dell’operazione è pari a 20.000 Euro.
Se la direzione ipotizzata durante la fase di analisi dell’operazione si rivela effettivamente corretta, non vi è alcun problema. Ma se la direzione auspicata si rivela infine errata si potrebbe incorrere in una Margin Call: l’intermediario liquiderà la posizione per cercare di garantire che non si perda più denaro di quanto disponibile sul proprio conto.
Infine, ciascun intermediario definisce la leva finanziaria consentita sulla base dei limiti di legge stabiliti dall’istituzione che regola i mercati e gli strumenti finanziari a livello europeo, ossia l’ESMA (European Securities and Markets Authority).
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