L’India del Modi tris si preannuncia un Paese a due velocità: attraente per gli investitori stranieri, ancora un mezzo inferno per la fascia più povera della popolazione.
Non c’è ancora l’ufficialità ma gli exit poll prevedono una vittoria del Bharatiya Janata Party (BJP). Dopo una campagna elettorale al vetriolo Narendra Modi attende con impazienza l’esito finale delle elezioni parlamentari dell’India: le stesse che dovrebbero incoronarlo, per la terza volta consecutiva, primo ministro del Paese più popoloso del mondo.
Nelle scorse ore i canali televisivi hanno mostrato che la NDA, l’Alleanza Nazionale Democratica della quale fa parte il BJP, era in vantaggio in quasi 300 dei 543 seggi elettivi in parlamento (di cui 272 rappresentano la maggioranza semplice). L’alleanza di opposizione INDIA, guidata dal partito centrista del Congresso di Rahul Gandhi, era invece in testa con oltre 220 seggi, più del previsto.
Sia chiaro: Modi sta conquistando la maggioranza dei seggi nel conteggio dei voti anticipati nelle elezioni generali, ma ben al di sotto della valanga di voti prevista negli exit poll. Le tendenze hanno spaventato i mercati finanziari, che invece si aspettavano una forte vittoria per l’attuale leader nazionalista. In ogni caso, al netto di qualche previsione da rivedere, alla fine non dovrebbero esserci sorprese su chi sarà il nuovo primo ministro dell’India. [...]
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