Elezioni politiche 2018: successo per il Movimento 5 Stelle che però non ha i numeri per governare da solo. Grillo dice “no agli inciuci”, ma un’alleanza sarà necessaria.
Il Movimento 5 Stelle è - con più del 30% delle preferenze - la prima forza politica del Paese. Il problema è che il M5S non ha la maggioranza per governare e adesso dovrà guardarsi intorno per testare l’appoggio di altre forze politiche.
“Noi siamo il perno”, ha dichiarato Luigi Di Maio commentando i risultati delle elezioni politiche. Sì, ma di quale Governo? Analizzando le proiezioni della nuova Camera dei Deputati e del Senato, il Movimento 5 Stelle ha di fronte a sé due ipotesi possibili: alleanza con il Partito Democratico (da cui Matteo Renzi dovrebbe dimettersi come segretario) e LEU, oppure con Lega e Fratelli d’Italia.
Immaginiamo che Di Maio abbia già un piano ben specifico in mente dal momento che il risultato delle elezioni era stato ampiamente previsto dai sondaggi delle ultime settimane (anche se in realtà il M5S è andato oltre alle aspettative).
Nel frattempo però Beppe Grillo - che ha atteso i primi risultati da Genova - pur complimentandosi per l’esito delle elezioni ha avvertito i suoi:
“Adesso non dobbiamo farci cambiare. Tenete duro e non fate inciuci proprio adesso”.
Di Maio ha rassicurato tutti dicendo che la parola d’ordine sarà “stabilità per l’Italia” e di avere il massimo rispetto per le decisioni che verranno prese dal Presidente della Repubblica Mattarella.
Il problema è che per garantire questa stabilità un accordo con una forza politica esterna al M5S dovrà pur essere preso; a questo punto è logico chiedersi cosa farà il Movimento 5 Stelle e con quale forza politica deciderà di accordarsi per la formazione di un nuovo Governo.
Movimento 5 Stelle al Governo: ma con chi?
Nei prossimi giorni ne sapremo di più su cosa deciderà di fare il Movimento 5 Stelle. A tal proposito un appuntamento molto importante sarà quello del 23 marzo, quando i nuovi parlamentari dovranno eleggere il Presidente della Camera e quello del Senato.
Questo appuntamento, infatti, sarà molto importante per capire se da parte del Movimento ci sarà l’apertura verso sinistra (verso PD e LEU) oppure verso la destra populista (Lega e Fratelli d’Italia). Al momento l’ipotesi più plausibile è la prima, specialmente se come da previsione Matteo Renzi dovesse dimettersi da segretario del Partito Democratico.
I numeri per un’alleanza M5S-Centrosinistra ci sono, ma potrebbero venir meno qualora Renzi (che ha vinto il suo collegio uninominale e quindi entrerà in Senato) e i suoi fedelissimi dovessero opporsi all’accordo.
In tal caso come ultima spiaggia i grillini potrebbero rivolgersi alla Lega e a Fratelli d’Italia che nel frattempo dovrebbero staccarsi da Forza Italia, la quale resterebbe all’opposizione. Un Governo populista che avrebbe tutti i numeri per governare.
Una cosa è certa: quelli che fino a ieri erano gli avversari del M5S, i partiti dai quali stare “assolutamente lontani”, domani potrebbero essere alleati di un Governo a 5 Stelle.
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