Giorgia Meloni è stata vittima di uno scherzo telefonico da parte di un duo di comici russo. Cosa ha detto al finto presidente dell’Unione Africana?
Un duo di comici russi ha fatto uno scherzo telefonico alla presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni. Al telefono uno dei due si è finto il presidente dell’Unione Africana, un’organizzazione intergovernativa che comprende tutti i Paesi del continente africano. I comici russi, Vovan & Lexus, hanno colpito con la stessa operazione telefonica anche altri leader europei e non, come il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez e l’ex segretario di Stato Usa Henry Kissinger.
Nella telefonata-scherzo Giorgia Meloni discute con il finto presidente per tredici minuti di diversi temi tra cui i flussi migratori e la guerra in Ucraina.
Lo scherzo telefonico è stato confermato anche da una nota di Palazzo Chigi, nella quale si legge che: “l’Ufficio del Consigliere diplomatico del presidente del Consiglio dei ministri si rammarica per essere stato tratto in inganno da un impostore che si è spacciato per il Presidente della Commissione dell’Unione Africana”.
Lo scherzo ha però un suo valore politico, perché al suo interno Giorgia Meloni commenta diversi temi caldi, seppur con nessuna sorpresa visto che la posizione della premier è la stessa già espressa in molti altri contesti.
Lo scherzo telefonico a Giorgia Meloni
Il 18 settembre 2023 due comici russi, Vovan & Lexus, hanno raggiunto telefonicamente la presidente del consiglio italiana Giorgia Meloni. Lo scopo dei due comici - che secondo quanto riportato da Rai News sono considerati vicini ai servizi di intelligence del Cremlino - era quella di ridicolizzare la posizione italiana su dei temi d’attualità.
Fingendosi il leader dell’Unione Africana, ovvero dell’organizzazione intergovernativa che comprende tutti i paesi del continente africano, uno dei due comici ha posto diverse domande a Giorgia Meloni.
La premier si trovava a New York in occasione dell’assemblea Generale delle Nazioni Unite; era quindi in contatto con molti leader internazionali. Una chiamata in questo contesto appariva del tutto plausibile, anche per la presenza di rappresentanti di alcuni Paesi africani.
Chi sono Vovan & Lexus?
Vovan & Lexus sono un duo comico russo noto per gli scherzi telefonici a personaggi pubblici, politici o celebrità. Sono note le telefonate alla presidente della Banca centrale europea Christine Lagarde, al Primo Ministro spagnolo Pedro Sanchez, ma anche alla cancelliera tedesca Angela Merkel e all’autrice della saga di Harry Potter J.K. Rowling. Nella lunga lista delle vittime degli scherzi telefonici del duo comico è finita ora anche Giorgia Meloni.
I due comici hanno fatto scherzi anche nei confronti dei membri del governo russo, ma la loro predilezione per politici esteri gli ha fatto conquistare la nomea di “attori statali per conto del governo russo” o addirittura del servizio di sicurezza federale. I due comici negano collegamenti con l’intelligence russa.
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Cosa ha detto Giorgia Meloni?
La telefonata, una lunga chiacchierata di 13 minuti, vede Giorgia Meloni alle prese con temi caldi di politica interna ed estera.
In merito al contenuto della chiamata, Meloni fa riferimento a una situazione difficile per l’Italia sotto diversi punti di vista: quello umanitario, logistico e infine di sicurezza. In questi termini parla anche dei problemi degli arrivi di migranti via mare, che aumenteranno nei prossimi mesi a causa delle controversie interne dei paesi africani. È in questo contesto che critica l’azione degli altri paesi europei, che non sembrano interessati a risolvere il problema e credono che solo l’Italia debba occuparsene.
Mentre sulla guerra in corso in Ucraina Meloni parla di stanchezza. “Siamo arrivati a un momento in cui tutti capiscono che serve una via d’uscita, ma il problema è trovare una soluzione che sia accettabile per entrambe le parti, rispettando il diritto internazionale”, ha detto. Meloni ha aggiunto anche che ci sono alcune idee a riguardo, “ma sto aspettando il momento giusto per presentarle”.
Conclude lo scambio un commento sulla controffensiva Ucraina, che secondo la premier non sta procedendo nel modo in cui gli ucraini si aspettavano e per questo il conflitto “potrebbe continuare per anni se non proviamo a trovare una soluzione”.
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