Approvato dal consiglio dei Ministri un nuovo decreto sicurezza che prevede numerose novità: ecco quali.
Il consiglio dei Ministri ha approvato questo pomeriggio, 16 novembre, un nuovo decreto sicurezza abbastanza corposo con tantissime novità in diversi ambiti. Provvedimenti studiati dai ministeri dell’Interno, della Giustizia e della Difesa insieme anche ai rappresentanti del personale di Forze Armate, Forze di Polizia e Vigili del Fuoco.
Sono davvero diversi i punti inseriti nel nuovo decreto, a partire dalle maggiori tutele per i rappresentanti delle forze dell’ordine, il contrasto alle rivolte nelle carceri, l’inasprimento delle pene per chi truffa gli anziani e misure specifiche anti-borseggio e anti-accattonaggio dei minori. Vediamo nel dettaglio cosa cambia.
Più tutele per le forze dell’ordine
Iniziamo dall’inasprimento delle pene nei confronti di chi aggredisce un appartenente alle forze dell’ordine. Si va dalla reclusione da 2 a 5 anni per chi cagiona lesioni personali a un ufficiale o agente di polizia giudiziaria o di pubblica sicurezza nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni. In caso di lesioni gravi o gravissime la reclusione parte da 4 a 10 anni e da 8 a 16 anni. Aumentata la pena anche per chi imbratta beni mobili o immobili in uso alle Forze di polizia o ad altri soggetti pubblici, se il fatto è commesso con la finalità di ledere il prestigio o il decoro dell’istituzione. Si va dalla reclusione da sei mesi a 1 anno e sei mesi e della multa da 1.000 a 3.000 euro. In caso di recidiva si applica la pena della reclusione da sei mesi a tre anni e la multa fino a 12.000 euro
L’altra novità per le forze dell’ordine riguarda la possibilità per gli agenti di portare con sé quando sono fuori servizio un’altra arma privata, non di ordinanza e senza nessuna licenza. Questo consentirà agli agenti di avere fuori dal servizio un’arma più leggera al posto di quella d’ordinanza, di solito molto più pesante.
Nuovo reato contro le rivolte in carcere
Sempre in ambito giudiziario viene introdotto un nuovo reato contro chi organizza o partecipa una rivolta in un carcere con atti di violenza, minaccia o con altre condotte pericolose. Per chi organizza la pena va dai 2 agli 8 anni mentre per chi partecipa si va da 1 a 5 anni. Nel caso di uso di armi è prevista l’aggravante con la reclusione fino a 10 anni.
Inasprite anche le pene per chi effettua blocchi stradali impedendo la libera circolazione su strada ordinaria, ostruendo la stessa con il proprio corpo. Se prima questo comportamento veniva punito con una sanzione amministrativa, adesso il nuovo provvedimento stabilisce che questa fattispecie diventi reato nel momento in cui risulti «particolarmente offensiva ed allarmante, sia per la presenza di più persone sia per il fatto che sia stata promossa e organizzata preventivamente».
Contrasto alle occupazioni abusive
E’ introdotto poi un nuovo delitto, perseguibile a querela della persona offesa, che punisce con la reclusione da 2 a 7 anni chi, con violenza o minaccia, occupa o detiene senza titolo un immobile altrui, o comunque impedisce il rientro nell’immobile del proprietario o di colui che lo deteneva.
Nel caso l’occupante collabori e rilasci volontariamente l’immobile occupato è prevista una causa di non punibilità. L’altra novità riguarda una velocizzazione del procedimento di restituzione dell’immobile al legittimo proprietario. «Nei casi urgenti, in cui l’immobile occupato sia ad esempio l’unica abitazione della persona offesa, è prevista la possibilità che la liberazione/restituzione dell’immobile sia effettuata direttamente dalle forze di polizia», si legge.
Giro di vite per chi truffa gli anziani
Stretta anche per chi si rende colpevole di truffe ai danni di anziani o persone fragili. La pena viene aumentata da 2 a 6 anni di reclusione per la truffa aggravata e viene prevista, per quest’ipotesi, anche la possibilità per le Forze dell’Ordine di procedere ad arresto in flagranza.
Novità anche per le borseggiatrici con il questore che ora potrà disporre il divieto di accesso nelle metropolitane, nelle stazioni ferroviarie e nei porti per chi è già stato denunciato o condannato per furto, rapina o altri reati contro il patrimonio o la persona commessi in quei luoghi.
Molti soggetti spesso sfuggivano in questo caso al carcere a causa della loro condizione di gravidanza. Adesso con il nuovo decreto sicurezza, per le donne condannate quando sono in stato di gravidanza o sono madri di figli fino a tre anni, non è più obbligatorio il rinvio dell’esecuzione della pena, ma è mantenuta tale facoltà in presenza dei requisiti di legge. Resta il divieto del carcere per le donne incinte e le madri dei bambini più piccoli fino a un anno di età.
Aumentata anche la pena per chi impiega minori nell’accattonaggio invece di mandarlo a scuola. La pena da 1 a 3 anni viene aumentata a 5 anni e il limite d’età da 14 anni viene portato a 16 anni.
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