Cosa rischia l’Europa senza il gas russo via Ucraina? Prezzi schizzano, Gazprom minaccia lo stop

Violetta Silvestri

23/11/2022

Gazprom torna a minacciare l’Europa di chiudere l’unica via ancora aperta per il passaggio del gas russo, quella tramite l’Ucraina. I prezzi rimbalzano di nuovo: cosa può accadere

Cosa rischia l’Europa senza il gas russo via Ucraina? Prezzi schizzano, Gazprom minaccia lo stop

L’Europa ancora sotto minaccia della Russia per la questione gas e i prezzi tornano a salire in una altalena che non scende sotto i 100 euro.

Il TTF, il benchmark regionale del gas, è salito fino al 6% a 132 €/megawattora nella mattina del 23 novembre, estendendo l’aumento del 9% del giorno prima, dopo che la russa Gazprom ha accusato l’Ucraina di prendere gas destinato alla Moldavia.

Il colosso potrebbe chiudere l’ultima via di accesso del carburante russo verso il vecchio continente, quella tramite l’Ucraina, per ritorsioni.

Sebbene ormai i Paesi europei abbiano avviato una diversificazione per sostituire il gas di Mosca, la minaccia di frenare forniture ancora attive e rientranti nei piani di approvvigionamento europeo suona come un allarme.

L’inverno, infatti, è alle porte e proprio in questo mese la domanda di carburante per il riscaldamento comincerà ad aumentare in Europa. La chiusura di Gazprom del transito via Ucraina sarebbe l’ultimo schiaffo alla lotta del vecchio continente per sopravvivere alla crisi energetica.

La questione gas è assai delicata e proprio nelle previsioni aggiornate il 22 novembre, l’Ocse ha ricordato che l’Europa subirà lo shock economico peggiore al mondo con una penuria di energia e prezzi ancora in aumento.

Cosa significa, quindi, per le nazioni europee non ricevere più gas russo dall’Ucraina?

Europa sotto minaccia: stop al gas via Ucraina?

Il passaggio tramite l’Ucraina è l’unico ancora aperto tra Russia ed Europa per consentire l’arrivo di gas nel vecchio continente.

Come testimoniato dai numeri di Bruegel, nelle ultime settimane sono transitati circa 50 milioni di metri cubi di gas russo attraverso la via ucraina, che hanno raggiunto il vecchio continente entrando dalla Moldavia. In un mese, come mostra il grafico, le importazioni su questa rotta sono anche cresciute giornalmente:

Gas russo via Ucraina Gas russo via Ucraina Importazioni europee nell'ultimo mese

Gazprom ha però dichiarato che l’Ucraina stava trattenendo per sé il gas destinato alla Moldavia dalle linee che attraversano il Paese e ha avvertito che potrebbe ridurre le forniture dal 28 novembre.

In Europa si teme che la questione con la Moldavia possa essere l’inizio di una chiusura completa, poiché le controversie sulle clausole contrattuali e sulla regolamentazione sono state una caratteristica del crollo dei legami economici tra la Russia e l’occidente. Anche con stoccaggi più pieni del normale a garantire la riserva, l’inverno senza gas russo sarebbe una sfida per l’Europa.

Gazprom calcola che finora l’Ucraina abbia accumulato 52,52 milioni di metri cubi di gas destinati alla Moldavia e questo non può essere tollerato. Se tali squilibri permangono, Gazprom inizierà a ridurre le forniture di gas via Ucraina dalle 10:00 del 28 novembre.

I prezzi sono schizzati ad agosto sopra i 300 euro per megawattora, quando la Russia ha interrotto le forniture attraverso la sua rotta più grande verso l’Europa occidentale, la linea Nord Stream 1 verso la Germania.

Mentre le quotazioni del gas rimangono storicamente alte, sono diminuite negli ultimi mesi dopo che l’Europa ha riempito i suoi siti di stoccaggio e considerando che un autunno mite ha ritardato l’inizio della stagione di riscaldamento.

Tuttavia, qualsiasi perdita di forniture attraverso l’Ucraina potrebbe ancora sconvolgere i mercati dell’energia e scuotere la ripresa europea.

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