Notificata la chiusura delle indagini al presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che risulta indagato per falso in bilancio sull’acquisto di Osimhen. Ecco le possibili conseguenze.
Torna alla ribalta nazionale la vicenda plusvalenze, metodo fraudolento con cui diverse squadre di calcio tendono a far quadrare i bilanci. Lo scorso mese di maggio la Juventus ha subito una penalizzazione di 10 punti, ieri è stato il Napoli a finire al centro della vicenda. La Procura di Roma ha infatti notificato di aver concluso le indagini sul presidente del Napoli calcio, Aurelio De Laurentiis, e potrebbe chiedere il rinvio a giudizio con l’accusa di falso in bilancio.
La vicenda ruota attorno all’acquisto dell’attaccante Victor Osimhen dai francesi del Lille. Ufficialmente l’operazione di mercato superava i 70 milioni di euro più 10 di bonus. Secondo chi indaga invece nella realtà dei fatti, il Napoli ha adottato il metodo delle plusvalenze fittizie per far risultare a bilancio una cifra inferiore. Nello specifico avrebbe versato 50 milioni nelle casse del Lille mentre per i restanti 21 furono girati al club francese 3 giovani calciatori del Napoli e un quarto tesserato, ceduti in contropartita con quotazioni fuori mercato. Si tratta del portiere greco Orestis Karnezis e di tre giovani calciatori poi letteralmente spariti dai radar. I loro nomi sono Luigi Liguori, Claudio Manzi e Ciro Palmieri.
Per chi indaga la valutazione dei 4 tesserati è totalmente fuori mercato e il loro valore è stato pompato soltanto con la finalità di abbassare la cifra da destinare a bilancio per l’acquisto di Osimhen. La vicenda è molto simile a quella che ha portato alla condanna della Juventus lo scorso maggio, cosa rischia il Napoli?
Cosa rischia il Napoli? I possibili scenari
Da un punto di vista sportivo la Procura federale della Figc si è già espressa lo scorso anno portando all’assoluzione in primo grado e poi anche alla Corte di Giustizia Federale sia il Napoli che De Laurentiis. Ora però lo scenario potrebbe cambiare. Il procuratore federale ha già chiesto alla Procura di Roma gli atti. Valutati i nuovi incartamenti, la procura federale potrà chiedere la revocazione sulla base di nuove prove assunte dopo la decisione. In caso di nuovo processo ecco che il presidente del Napoli rischierebbe un’inibizione mentre il Napoli potrebbe incorrere in una sanzione economica o nel caso più grave in una penalizzazione in punti da scontare durante il campionato in corso.
L’accusa di falso in bilancio è la stessa con cui è stata condannata anche la Juventus ma rispetto al caso attuale del Napoli ci sono alcune differenze. Innanzitutto il club bianconero è quotato in borsa e questo comporta maggiori controlli sui suoi conti e l’operato degli amministratori. Poi, nel caso della Juventus, la tecnica delle plusvalenze faceva parte di un vero e proprio metodo sistematico con cui si tendeva a falsificare i bilanci. Nel caso del Napoli invece si tratta di una sola operazione condotta per l’acquisto del giocatore più pagato della storia del Napoli. Per questo motivo il club partenopeo e il suo presidente potrebbero rischiare molto meno.
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