In 5 punti tutti i temi caldi per i mercati della prossima settimana: cosa sta per accadere e perché gli investitori devono prestare attenzione a questi eventi cruciali per la finanza mondiale.
I mercati globali pronti a una nuova settimana ricca di eventi da non perdere: 5 i temi caldi che possono sconvolgere le Borse mondiali e offrire nuovi scenari di instabilità finanziaria.
La Bank of England è l’ultima delle grandi banche centrali a riunirsi prima dell’inizio della pausa estiva, ma i dati della zona euro, i numeri dei posti di lavoro negli Stati Uniti e le indiscrezioni nel settore immobiliare cinese manterranno alta l’attenzione, mentre la stagione degli utili volge al termine.
5 eventi cruciali per i mercati: cosa sta per accadere e perché possibili scosse sono all’orizzonte.
1. Bank of England sotto i riflettori
Quando la Banca d’Inghilterra si riunirà il 2 agosto, i politici potranno contare su alcuni fattori positivi. L’inflazione non ha accelerato da febbraio e ci sono segni che le diffuse pressioni sui prezzi stanno iniziando ad attenuarsi.
Tuttavia, la BoE è stata regolarmente accusata di essere dietro la curva, come evidenziano gli analisti su Reuters. Ci sono voluti otto mesi per portare l’inflazione al 7,9%, da un picco dell’11,1%. La Bce ha impiegato la metà di quel tempo per raggiungere lo stesso tasso di declino.
I mercati monetari mostrano che gli operatori pensano che le probabilità siano divise su un aumento di 25 o 50 punti base. Gli investitori sono fin troppo consapevoli di quanto altro lavoro debba fare la BoE. Dopotutto, stanno detenendo la scommessa rialzista più alta sulla sterlina dal 2014.
Nel frattempo, i mercati affronteranno anche le ricadute della mossa della Banca del Giappone di venerdì per rendere più flessibile la sua politica di controllo della curva dei rendimenti e alleggerire il suo impegno a difendere un tetto sui tassi di interesse a lungo termine.
2. Dati Usa in primo piano
La Fed sembra essere entrata in modalità dipendente dai dati dopo aver aumentato i tassi di 25 punti base mercoledì al 5,25-5,50%, un livello visto l’ultima volta poco prima del crollo immobiliare del 2007. Tra oggi e la sua prossima riunione di settembre, la banca centrale osserverà due serie di dati sull’occupazione e numeri sull’inflazione.
Il primo importante risultato da monitorare è il libro paga non agricolo di luglio il 4 agosto.
La resilienza della crescita dei posti di lavoro è stata un fattore chiave nel plasmare le prospettive favorevoli degli investitori sull’economia statunitense, una visione che - insieme al calo dell’inflazione - ha contribuito a guidare i rally delle azioni e di altri asset rischiosi quest’anno.
I segnali di un mercato del lavoro eccessivamente robusto potrebbero suscitare timori che la Fed debba continuare a inasprire la politica monetaria per contenere l’inflazione. Al contrario, un forte calo dell’occupazione potrebbe riaccendere i timori di recessione.
3. Inflazione e Pil in Eurozona: quale messaggio alla Bce?
La Bce ha appena alzato i tassi - come previsto - di nuovo e il dibattito è già acceso su cosa accadrà a settembre, dopo che Lagarde non si è sbilanciata e ha lasciato aperta ogni possibilità.
Quindi, anche se una pausa è tra le opzioni, i dati continueranno a spingere le scommesse sui tassi, a partire dalla stima preliminare di lunedì dell’inflazione della zona euro di luglio e del Pil del secondo trimestre.
L’inflazione complessiva è ora solo la metà del picco di ottobre, ma la crescita dei prezzi di fondo più difficile da spezzare si aggira vicino ai massimi storici e potrebbe anche aver accelerato di nuovo. Entrambe le misure rimangono al di sopra dell’obiettivo di inflazione del 2% della Bce.
Gli economisti intervistati da Reuters prevedono che l’economia della zona euro sia cresciuta dello 0,2% nel secondo trimestre. Il Pil è rimasto piatto nel primo trimestre rispetto al trimestre precedente.
I dati potrebbero rafforzare la tesi per un aumento di settembre. Non così in fretta, potrebbero obiettare le colombe della Bce. Dopotutto, gli indicatori lungimiranti come i PMI puntano decisamente al ribasso.
4. HSBC e le banche europee: quale bilancio?
Martedì HSBC chiude una stagione di rendicontazione mista per le grandi banche europee, con i ricavi dell’investment banking ancora in calo a causa del crollo dell’attività di negoziazione, mentre l’aumento dei tassi ha sollevato linee di business più solide come il corporate e il retail banking.
Gli investitori sperano in un nuovo riacquisto di azioni dopo che HSBC ha annunciato un’offerta da $2 miliardi lo scorso trimestre e ha ripreso a pagare dividendi trimestrali per la prima volta dal 2019.
Lo scenario vede l’aumento dei tassi di interesse della banca centrale che aumenta i margini dai prestiti contro la sua vasta base di depositi, ma il quadro è offuscato in Gran Bretagna dalle pressioni politiche per pagare di più i risparmiatori stressati.
E la precaria ripresa economica della Cina potrebbe a sua volta ravvivare i timori sull’esposizione di quasi 10 miliardi di dollari di HSBC al settore immobiliare commerciale.
5. Cina e mercato immobiliare: speranze o delusioni?
Le speranze di uno stimolo da parte di Pechino per il settore immobiliare cinese in difficoltà sono buone e vive, se le quote di proprietà a Hong Kong e nella terraferma ai massimi di più settimane sono qualcosa su cui basarsi. La riunione del Politburo ha alimentato ottimismo, ma c’è stata una netta mancanza di dettagli concreti.
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Un mercato immobiliare in forte espansione è visto come la chiave per stimolare quella che finora è stata una scarsa spesa dei consumatori nella Cina post-pandemia. Ma Pechino sarà prudente. I ricordi delle precedenti bolle del settore immobiliare sono freschi e gli sviluppatori ne avvertono ancora le conseguenze.
Sino-Ocean Group sta prendendo in considerazione un differimento del debito, Dalian Wanda Commercial Management è quasi fallita e Country Garden dovrà affrontare crescenti pressioni sui pagamenti nei prossimi mesi.
È probabile che i sondaggi sui responsabili degli acquisti nei prossimi giorni offrano pochi segnali promettenti, dopo che i numeri sui profitti industriali di giovedì hanno mostrato ancora ribassi.
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