Cosa succede se il centrosinistra vince le elezioni politiche 2022

Alessandro Cipolla

30/08/2022

Il centrosinistra con a capo il Pd sarà una delle principali forze in campo alle elezioni politiche 2022: cosa potrebbe succedere se la coalizione dovesse trionfare alle urne.

Cosa succede se il centrosinistra vince le elezioni politiche 2022

Cosa potrebbe succedere se il centrosinistra dovesse vincere le elezioni politiche 2022? Con il voto di domenica 25 settembre sempre più vicino, questa domanda appare lecita anche se i sondaggi non sembrerebbero essere favorevoli alla coalizione guidata dal Partito Democratico e formata anche dalle liste Alleanza Verdi-Sinistra, Più Europa e Impegno Civico.

Stando al Rosatellum, l’attuale legge elettorale, per vincere le elezioni una lista o una coalizione deve ottenere come minimo il 40% nella parte proporzionale e risultare vittorioso in almeno il 60% dei collegi uninominali.

Numeri questi che, sondaggi alla mano, non sembrerebbero essere alla portata del centrosinistra. Questo non vuol dire però che Enrico Letta non possa nutrire delle speranze di una sorta di successo.

Più che una vittoria alle elezioni politiche, l’obiettivo del centrosinistra potrebbe essere quello di un sostanziale pareggio elettorale, che renderebbe necessarie delle larghe intese per formare un nuovo governo.

Anche nel caso di una vittoria con un margine non ampio da parte del centrodestra, Salvini e Berlusconi potrebbero essere tentati di “mollare” Meloni e dare vita a quella maggioranza Ursula (Pd, Lega, Forza Italia e Azione-Italia Viva) di recente invocata da Carlo Calenda e Matteo Renzi: il sogno in questo caso sarebbe la permanenza di Mario Draghi a Palazzo Chigi, ma l’ex numero uno della Bce potrebbe essere poco interessato a un suo eventuale mandato bis.

Elezioni 2022: cosa succede se vince il centrosinistra

Anche se le previsioni dei sondaggi non sembrerebbero essere favorevoli al centrosinistra, Enrico Letta sembrerebbe continuare a essere fiducioso di poter ottenere un buon risultato alle prossime elezioni politiche.

In caso di una vittoria elettorale del centrosinistra, l’eventuale governo per prima cosa dovrà affrontare con la massima celerità una impegnativa legge di Bilancio dove, viste le tante spese già in conto tra decreti passati e aumenti delle bollette, ci potrebbero essere ben pochi margini di manovra.

In generale dal punto di visto della politica economica ed estera, un governo di centrosinistra dovrebbe continuare a seguire la via tracciata in questi mesi da Mario Draghi: atlantismo, sostegno all’Ucraina e massimo sforzo per centrare tutti gli obiettivi del Pnrr.

Guardando il programma elettorale, dove il centrosinistra potrebbe incidere maggiormente sarebbe nella sfera del lavoro e dei diritti civili. In quest’ottica, l’impegno più complesso sarebbe quello dell’introduzione di un salario minimo anche in Italia.

Potrebbe esserci una accelerata anche per quanto riguarda la ius scholae, il ddl Zan e la legge sul fine vita. In caso di un governo di larghe intese con parte del centrodestra, la strada invece diventerebbe molto più in salita.

Altri impegni presi da Enrico Letta durante questa campagna elettorale sono quelli dell’aumento degli stipendi per gli insegnati e del rendere la scuola dell’infanzia gratuita e obbligatoria: per mantenere queste promesse però ci sarà da vedere quali saranno le risorse in cassa.

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