Gli investitori sono concentrati su 3 fattori cruciali per i mercati oggi: cosa succede e perché monitorare Asia, Usa e petrolio?
I mercati oggi monitorano almeno 3 fattori chiave.
Gli investitori sono in attesa della revisione dei dati sull’inflazione statunitense, mentre in Asia sgi scambi sono ridotti per il Capodanno lunare.
L’indice MSCI Asia Pacific è sceso, anche se si trova ancora sulla buona strada per il suo terzo guadagno settimanale, sostenuto da una raffica di annunci di stimoli mentre la Cina tenta di arginare il crollo del mercato azionario. L’indice Hang Seng di Hong Kong e una misura delle azioni cinesi a Hong Kong sono diminuiti prima delle chiusure anticipate, sebbene entrambi gli indicatori siano più alti per la settimana grazie al forte guadagno di martedì sull’ottimismo sul sostegno statale.
I mercati sono per le festività nella Cina continentale, Taiwan, Corea del Sud, Indonesia, Filippine e Vietnam. Europa e Usa, nel frattempo, restano allertate sulle previsioni che riguardano i tagli dei tassi e i dati macro in arrivo. Sullo sfondo, i mercati tengono d’occhio anche le tensioni geopolitiche e l’evolversi delle guerre in corso, in Israele e in Ucraina.
I punti salienti della giornata dei mercati sono almeno 3.
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1. Giappone avanza
I mercati azionari giapponesi hanno registrato un andamento stellare dall’inizio del 2023, superando ripetutamente i massimi di 33 anni e sovraperformando il resto dell’Asia.
Nella sessione di scambi odierna, che si è chiusa in Asia, il Nikkei giapponese, che sta ricevendo un’ondata di afflussi esteri mentre gli investitori fuggono dalla Cina, è aumentato aiutato da uno yen in ritirata, scambiato al suo minimo in più di due mesi a 149,49 per dollaro. L’indice ha superato la soglia dei 37.000 per la prima volta in 34 anni durante la sessione, ma ha ridotto il rialzo chiudendo in rialzo dello +0,18%.
SoftBank ha guidato i guadagni a Tokyo con un aumento del 10% e le azioni della sua unità di progettazione di chip Arm sono aumentate di quasi il 50% dopo una previsione di entrate ottimistica.
Il governatore della Banca del Giappone Kazuo Ueda ha fatto eco ai commenti del suo vice del giorno prima secondo cui le condizioni monetarie sarebbero rimaste accomodanti anche dopo l’uscita dai tassi negativi a breve termine.
2. Inflazione Usa e Fed
Le revisioni dell’inflazione statunitense saranno monitorate attentamente per individuare eventuali segnali che le ipotesi di mercato secondo cui l’inflazione sia in calo debbano essere ricalibrate.
“Sembra qualcosa che interessa solo agli esperti di economia, ma l’anno scorso le revisioni sono state abbastanza ampie da rendere lo slancio inflazionistico degli Stati Uniti più forte di quanto si pensasse”, ha detto Peter Dragicevich, stratega valutario di Corpay, a Sydney. “C’è il rischio che ciò accada di nuovo”, ha aggiunto.
Ogni segnale sui prezzi al consumo - in calo o in aumento - avrà un impatto sui mercati e sulle aspettative riguardo al prossimo taglio dei tassi della Fed.
3. Dove va il prezzo del petrolio?
I prezzi del petrolio sono rimasti poco mossi e sulla buona strada per chiudere con guadagni settimanali.
Le tensioni persistono in Medio Oriente dopo che Israele ha rifiutato l’offerta di cessate il fuoco di Hamas. Entrambi i parametri di riferimento sono aumentati di circa il 3% nella sessione precedente quando le forze israeliane hanno bombardato giovedì la città di Rafah, al confine meridionale, dopo che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha respinto una proposta per porre fine alla guerra nell’enclave palestinese
Le tensioni hanno mantenuto elevati i prezzi del petrolio, con il Brent e il WTI entrambi destinati a guadagnare più del 5% durante la settimana.
Da evidenziare che la produzione non OPEC di Norvegia e Guyana è in aumento, mentre la Russia sta esportando più greggio a febbraio di quanto previsto e nonostante una combinazione di attacchi di droni e interruzioni tecniche nelle sue raffinerie. La sua promessa di frenare le vendite nell’ambito di un patto OPEC+ potrebbe non essere rispettata.
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