Non sappiamo se l’Africa diventerà una “nuova Cina”. Certo è che la regione sta adottando – e pure con particolare interesse – il modello di sviluppo cinese.
Un continente con immensi margini di sviluppo. Un mercato potenziale formato da circa 1,2 miliardi di persone, bacino gigantesco dal quale deve ancora emergere una solida classe media. Un fornitore a lungo termine di materie prime ed energia e, all’occorrenza, valido alleato nel sostenere cause geopolitiche nelle arene internazionali. L’Africa, agli occhi della Cina, è tutto questo e tanto altro ancora.
La prova più evidente del matrimonio silenzioso tra il Dragone con l’intera regione è rappresentata dai fiumi di denari riversati in loco dal gigante asiatico. Soltanto nel periodo compreso tra il 2005 e il 2018, Pechino ha dirottato in progetti di ogni tipo la bellezza di quasi 300 miliardi di dollari.
Altre decine di miliardi hanno preso la stessa strada negli anni a venire di pari passo con la consacrazione della Belt and Road Initiative (BRI), la Nuova via della Seta lanciata dal presidente cinese Xi Jinping e riadattata al contesto africano. Infrastrutture, edifici, cooperazione cultura e militare: il maxi progetto cinese è riuscito a mettere radici in un terreno arido, abbandonato dall’Occidente e ignorato dalle altre grandi potenze. I frutti del minuzioso lavoro diplomatico della Cina stanno adesso sbocciando. E danno l’impressione di essere dolcissimi. [...]
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