Anthony Fauci, l’immunologo consigliere della Casa Bianca lancia un nuovo allarme: è in arrivo una variante sospetta del Covid, ma per l’Oms la fine dell’emergenza è vicina.
La pandemia di Covid non si può dire ancora del tutto conclusa. Almeno questo è quanto sostenuto dall’immunologo, consigliere medico uscente della Casa Bianca, Anthony Fauci.
In questi due anni di pandemia Fauci, che lascerà la sua carica di consigliere medico a dicembre, ha sempre indicato punti critici della lotta al virus, e ancora una volta è tornato ad ammonire gli altri esperti: è molto “improbabile” che il Covid venga completamente debellato e mette in guardia i colleghi: una nuova variante “sospetta” è in arrivo nei prossimi mesi.
Con queste parole il medico della Casa Bianca smentisce a poche ore di distanza le dichiarazioni del presidente Joe Biden, il quale ha dichiarato che la “pandemia è finita”. Dalla parte di Fauci ci sarebbero però i dati, gli stessi che l’immunologo ha commentato al Center for Strategic and International Studies. Dalla parte di Biden invece c’è l’Oms (Organizzazione mondiale della Sanità). È opportuno fare chiarezza ecco cosa si sa della nuova variante e perché si pensa che la pandemia sia finita.
Covid, l’allarme di Fauci: cosa si sa della nuova variante
La pandemia è finita ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Joe Biden. La pandemia non è finita, ha ribattuto poche ore dopo il medico consigliere della Casa Bianca Anthony Fauci. Sembra quasi impossibile stabilire chi dei due abbia ragione, ma ciò che veramente è importante è l’ammonimento dell’immunologo: è in arrivo una nuova variante.
L’esperto ne ha parlato al Center for Strategic and International Studies. Stando a quanto spiegato da Fauci sarebbe stata rilevata una nuova mutazione del Coronavirus il Covid BA.2.75.2. Una variante “potenzialmente preoccupante”. Stando a uno studio pubblicato in preprint su bioRxiv la nuova variante sarebbe risultata più trasmissibile e più immunoevasiva di tutte le precedenti, e si sta diffondendo rapidamente. Come riportato anche dall’editoriale Domani, la sottovariante BA.2.75.2 è dotata di alcune mutazioni aggiuntive a livello della proteina Spike che le conferiscono grandi capacità di sfuggire agli anticorpi neutralizzanti: anche chi si era già ammalato di Covid ora potrebbe ammalarsi di nuovo.
Da qui le parole dell’immunologo: “Non siamo al punto in cui ci dovremmo trovare, quando diciamo che dovremo convivere con il virus è perché sappiamo che non lo sradicheremo”. Fauci, direttore dell’Istituto nazionale delle malattie infettive Usaha dichiarato che la direzione è giusta “ma i contagi sono ancora inaccettabilmente alti”.
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La pandemia non è finita: i dati degli Usa
Secondo gli ultimi dati dell’Oms negli Stati Uniti si sarebbero verificati più decessi da Covid che negli altri Paesi nella settimana dal 5 all’11 settembre.
Secondo i dati del bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità nella settimana tra il 5-11 settembre i nuovi casi sono stati 3,1 milioni con un calo del -28% rispetto alla settimana precedente. Per gli Usa i nuovi contagi sono pari a 430.048 (terzi in classifica dopo Giappone e Corea). È sceso invece del 22% il numero di morti, con 11mila decessi segnalati in una settimana.
Nella scorsa settimana, i contagi hanno registrato un netto calo in tutte le aree del mondo: -36% nella regione del Pacifico Occidentale dell’Oms, -15% in Europa, - 27% nelle Americhe, -20% nell’Asia Sud-orientale, -19% nella regione del Mediterraneo orientale, - 33% in Africa.
La fine della pandemia è vicina: dati dell’Oms
Se Anthony Fauci commenta negativamente i dati “inaccettabilmente alti” registrati dagli Stati Uniti, l’Organizzazione mondiale della Sanità (l’Oms) si dimostra più ottimista.
Sul fronte delle varianti, BA.5 continua a essere la variante maggiormente diffusa, raggiungendo il 90% dei campioni di virus analizzati, rispetto all’82,4% della settimana precedente. È invece in calo la BA.4, passata dall’8% al 6,1% dei campioni. A essere in in leggere salita sono invece la sotto-variante BA.2 e i lignaggi derivati, come la BA.2.75 (la cosiddetta Centaurus), quest’ultima in particolare, rappresenta il 2,2% dei campioni rilevati nell’ultima settimana con un raddoppio rispetto ai 7 giorni precedenti. Davanti a simili dati, l’Organizzazione ricorda però che i dati sulla diffusione delle varianti potrebbero essere stati influenzati dai limiti dei sistemi di sorveglianza in questa fase della pandemia.
Eppure il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus si è detto ottimista; “Non siamo mai stati in una posizione migliore per porre fine alla pandemia. Non ci siamo ancora, ma la fine è a portata di mano”.
Se è vero che la pandemia sembra sia giunta alla fine, non resta che sperare che nuove varianti non compromettano il traguardo tanto atteso da due anni.
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