Covid, nuova variante Flirt può provocare trombosi: cosa sappiamo

Giorgia Bonamoneta

14 Luglio 2024 - 10:41

La nuova variante Flirt del coronavirus preoccupa per la sua capacità di superare le difese, ma non solo. Ecco perché si parla di rischio trombosi.

Covid, nuova variante Flirt può provocare trombosi: cosa sappiamo

L’inizio dell’estate 2024 ha visto un aumento considerevole dei casi di Covid, alimentato dalla diffusione della nuova sottovariante KP.3, appartenente al gruppo “FliRT”.

La variante ha sollevato preoccupazioni per la sua maggiore infettività e capacità di eludere gli anticorpi, sia quelli naturali che vaccinali. Inoltre, si è riscontrato un legame tra l’infezione da Covid-19 e un aumento del rischio di trombosi, anche mesi dopo la guarigione.

La situazione richiede quindi una rinnovata attenzione alle misure preventive e alla vigilanza sanitaria, che dalla prima ondata a oggi ha come base gli stessi principi: attenzione agli affollamenti, pulizia e aereazione, ma con alcune differenze.

Nuova ondata estiva: il boom di contagi negli USA

L’estate 2024 ha segnato un aumento significativo dei casi di Covid negli Stati Uniti. Anche in Italia ci sono dei dati in crescita, infatti secondo l’ultimo bollettino del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), pubblicato il 5 luglio, tra il 27 giugno e il 3 luglio si è registrato un incremento dei contagi del 40% rispetto alla settimana precedente.

Sebbene il numero assoluto di casi sia relativamente basso (da 2.505 a 3.855 tamponi positivi), la rapidità dell’aumento è preoccupante. Questo aumento è particolarmente significativo considerando che le condizioni estive dovrebbero teoricamente ridurre la trasmissione virale, come abbiamo già visto accadere nelle scorse estati. Infatti passando più tempo all’aperto e più distanziati, e non subendo gli effetti negativi del freddo che favoriscono le infezioni, dovremmo riuscire a contenere la diffusione.

Quali sono i sintomi: c’è il rischio di trombosi

La nuova sottovariante KP.3, appartenente al gruppo “FliRT”, è responsabile della nuova impennata di casi. La variante, come spiega il professor Giovanni Maga del Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), è altamente infettiva ed elusiva rispetto ai ceppi precedenti.

I sintomi più comuni includono:

  • raffreddore
  • febbre leggera
  • tosse
  • mal di gola
  • mal di testa
  • stanchezza

Tutti sintomi lievi che generalmente si risolvono in pochi giorni. Non manca però qualche sintomo più pericoloso: una delle preoccupazioni maggiori riguardo KP.3 è il potenziale rischio di trombosi, un evento raro ma grave che necessita di monitoraggio medico.

Questo succede perché la malattia Covid-19 può innescare una forte risposta infiammatoria, che può causare fenomeni di trombosi. Episodi che si potrebbero presentare, come accaduto in alcuni casi, anche mesi dopo la guarigione. Gli studi infatti indicano che il Covid-19 aumenta il rischio di trombosi venosa profonda, embolia polmonare ed eventi emorragici fino a sei mesi dopo la guarigione.

Come si diffonde e come si previene: quello che sappiamo

La diffusione della variante KP.3 è facilitata dal significativo afflusso di turisti in città d’arte, spiagge, discoteche e mezzi di trasporto. Tutti esempi di assembramenti che, in combinazione con l’alta infettività della variante, stanno facilitando la crescita delle infezioni anche in estate.

La prevenzione rimane quindi fondamentale. L’ormai in disuso uso di mascherine e il sempre più difficile distanziamento sociale sono ancora raccomandati, soprattutto in presenza di sintomi e in contesti ad alta densità di persone. Inoltre, è previsto l’arrivo di un vaccino aggiornato contro le nuove varianti entro l’autunno.

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