Creme solari senza Pfas, quali sono i marchi non a rischio

Maria Paola Pizzonia

07/08/2024

Sai che le creme solari contengono Pfas? Ma soprattutto, sai cosa sono? Ecco una spiegazione veloce e una lista di marchi non a rischio.

Creme solari senza Pfas, quali sono i marchi non a rischio

Siamo ad Agosto, il classico mese delle ferie in cui molti di noi si rilassano al mare. Proprio in questo periodo proteggere la pelle dai raggi UV è fondamentale. Ma non è solo dal sole che dobbiamo proteggerci: molti non lo sanno ma alcune creme solari contengono PFAS, che sono sostanze pericolose.

I PFAS, o sostanze perfluoroalchiliche, sono elementi chimici usati per migliorare la resistenza all’acqua delle creme. Tuttavia, queste sostanze sono altamente persistenti nell’ambiente e negli organismi. Ciò significa che se si accumulano nel corpo umano restano lì per decenni. Questo è stato confermato da uno studio condotto dall’Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi (Bundesinstitut für Risikobewertung, o BfR). Vediamo nel dettaglio lo studio, che ha dimostrato la penetrazione dei PFAS nella pelle e il loro accumulo negli organi.

Ecco, secondo alcune ricerche sulle creme solari e PFAS, quali sono i rischi

Uno studio condotto dal BfR, guidato dai ricercatori Klaus Abraham e Cornelia Weikert, ha utilizzato un volontario per dimostrare l’assorbimento cutaneo dei PFAS. Il volontario ha applicato una crema solare contenente la sostanza e i risultati meritano la nostra attenzione. Essi hanno mostrato che rilevanti quantità di queste sostanze sono penetrate nella pelle e sono entrate nel flusso sanguigno. Questo esperimento, seppur condotto su una sola persona, ha sollevato preoccupazioni significative riguardo la sicurezza delle creme solari. Ciò avviene perchè i PFAS contengono i legami carbonio-fluoro. Si tratta di legami chimici tra i più forti nella chimica organica, quindi molto resistenti e difficili da eliminare. Per questo sono noti come “forever chemicals”, in quanto hanno la capacità di restare veramente molto a lungo sia nell’ambiente che negli organismi.

Anche piccole quantità influenzano l’organismo

La ricerca ha poi evidenziato che anche piccole quantità di PFAS possono avere un impatto significativo sulla salute umana. I dati sul campione scelto hanno mostrato che i PFAS non solo penetrano nella pelle, ma possono anche accumularsi negli organi interni. Lì, poi, possono restare per decenni! Gli effetti a lungo termine di questa accumulazione includono disfunzioni tiroidee, cancro, danni al fegato, infertilità e compromissione del sistema immunitario. L’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente (ISDE Italia) ha espresso preoccupazioni simili. Infatti ne sottolinea i potenziali rischi per la salute.

Il campione è troppo ridotto per avere certezze

I sintomi descritti sembrano molto preoccupanti, ma non è necessario allarmarsi subito. Le parole della cosmetologa Marilisa Franchini al riguardo sono:

Da quanto leggo nell’articolo la ricerca è stata fatta su una sola persona, quindi non ha valore statistico, ma anche se fosse stata fatta su più persone prima di lanciare l’allarme va replicata.

Anche Giulia Penazzi, un’altra esperta del settore, ha evidenziato l’importanza di studi più ampi:

La sicurezza di un cosmetico deve essere valutata da un organo competente, se è demandata al consumatore crea solo confusione e allarmismo.

Quindi nonostante le preoccupazioni è importante riconoscere i limiti della ricerca su queste sostanze, ad oggi. Marilisa Franchini evidenzia giustamente quanto lo studio, così limitato, non sia ancora una base statistica sufficiente per trarre conclusioni definitive. Giulia Penazzi rassicura inoltre che la regolamentazione dei PFAS è in corso ed è sempre necessario affidarsi agli enti regolatori europei per garantire la sicurezza dei cosmetici. Cosmetics Europe ha comunque raccomandato l’eliminazione graduale dei PFAS dai prodotti cosmetici entro il 31 dicembre 2025. Fino ad allora è consigliabile monitorare le etichette e scegliere prodotti sicuri.

Quali sono le creme senza PFAS?

Se leggendo l’articolo ti sei comunque preoccupato, ecco una lista che ti aiuterà a scegliere creme solari che non contengano PFAS. Marchi come

  • Biotherm
  • Decathlon
  • La Rosée
  • Mustela
  • Avene

offrono prodotti sicuri e certificati “PFAS free”. Ma in generale, come fare per capire se una crema è PFAS-free o meno? Sicuramente è essenziale leggere attentamente le etichette e cercare specifiche indicazioni sulla loro assenza, come nella crema solare Biotherm Waterlover SPF 30. Preferire questi prodotti non solo protegge la pelle dai raggi UV, ma riduce anche il rischio di esposizione a sostanze chimiche potenzialmente dannose. Infine, aiuta anche il pianeta.

Altri prodotti che contengono PFAS

Se pensavi che i PFAS fossero presenti solo nelle creme solari, sbagliavi. Essi sono anche in una vasta gamma di beni di consumo. Parliamo dei prodotti più disparati, che includono occhiali da sole, abbigliamento impermeabile, pentole antiaderenti, confezioni alimentari e vari cosmetici waterproof. Perché? La loro ubiquità è dovuta alle proprietà idrorepellenti e resistenti al calore che posseggono. Se ci pensiamo, sono proprietà piuttosto utili che si trovano in molte applicazioni industriali e di consumo. Però proprio queste stesse caratteristiche rendono i PFAS anche difficili da eliminare dall’ambiente e - soprattutto - dal corpo umano!

Secondo l’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA), è fondamentale anzitutto che i consumatori siano consapevoli della presenza di PFAS in questi prodotti. Fate scelte informate: leggere attentamente le etichette e cercare prodotti che specificano l’assenza di PFAS è un primo passo molto importante. Poi, chiedere direttamente alle aziende informazioni sulla presenza di PFAS nei loro prodotti può, volendo, fornire altre garanzie di sicurezza.

Nel dubbio, meglio evitare PFAS

Le creme solari contenenti PFAS sono particolarmente pericolose per i più piccoli. La pelle dei bambini è più sottile e assorbe più facilmente le sostanze chimiche rispetto a quella degli adulti. Anche se gli effetti a lungo termine di queste sostanze sono ancora in fase di studio, le prime evidenze suggeriscono che possono causare danni significativi. Evitare l’uso di questi composti chimici quando possibile è una misura prudente.

Quindi da oggi fate attenzione ai dettagli delle etichette: la preferenza per prodotti certificati “PFAS free” potrebbe in futuro fare la differenza. Nonostante le risposte degli esperti, è sempre meglio prevenire l’esposizione a sostanze potenzialmente dannose. Optare per creme solari e altri prodotti di consumo privi di PFAS non solo protegge la nostra salute, ma certamente contribuisce anche alla tutela dell’ambiente.

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