Le criptovalute potrebbero rappresentare una minaccia per la stabilità finanziaria simile a quella dei subprime nel 2008, l’allarme del Financial Stability Board.
Nell’ultimo rapporto, il Financial Stability Board (FSB) ha lanciato l’allarme sulle criptovalute, sostenendo che queste rappresentano attualmente una delle maggiori minacce per la stabilità finanziaria mondiale.
Secondo l’organo svizzero, che monitora le autorità finanziarie in 24 Paesi, il rischio di uno shock sui mercati globali sarebbe legato alle dimensioni che il settore delle monete digitali sta acquisendo, insieme alle vulnerabilità strutturali che caratterizzano questo comparto.
Inoltre, per l’FSB, un altro fattore di pericolo è costituito da una interconnessione crescente tra i sistemi finanziari tradizionali e i nuovi strumenti crittografici. Banche di investimento e altri grandi gruppi finanziari sembrano infatti sempre più disposti ad acquisire esposizioni in criptovalute, oltre ai prodotti derivati di questo mercato.
Un’esposizione che, come ha dichiarato il Financial Stability Board nel report, potrebbe addirittura portare uno scenario simile a quello dei mutui subprime che diede il via alla crisi finanziaria del 2008.
Criptovalute, perché sono una minaccia per la stabilità finanziaria
Nel documento dell’FSB viene evidenziato il boom registrato nel 2021 per gli investimenti in criptovalute, pari a 3,5 volte rispetto all’anno precedente, con una capitalizzazione stimata di 2,6 trilioni di dollari.
Si tratta di una crescita impressionante che, tuttavia, rappresenta una piccola percentuale rispetto all’intero sistema finanziario mondiale. Nonostante ciò, come sostenuto dall’organismo con sede a Basilea, facendo nuovamente il paragone con i mutui subprime statunitensi, una piccola quantità di esposizione non equivale a una piccola quantità di rischio.
Per evitare una nuova défaillance finanziaria, ha scritto il Financial Stability Board, è necessario attuare il prima possibile una serie di misure normative, al momento assenti o comunque insufficienti, per contrastare in maniera efficace l’attuale mancanza di trasparenza.
Tra le criticità su cui si sofferma il rapporto, è possibile osservarne una abbastanza sorprendente: l’FSB ha infatti mostrato le maggiori preoccupazioni per la struttura delle stablecoin, come Tether, le quali causerebbero una maggiore vulnerabilità per i consumatori a causa degli elevati rischi operativi e di credito.
Allarme FSB: criptovalute come i subprime nel 2008?
A questi elementi, inoltre, bisogna sommare anche altri pericoli che possono essere definiti secondari ma che hanno ormai acquisito una loro importanza nel mercato finanziario.
Le criptovalute, ad esempio, hanno un notevole impatto sull’ambiente. Come dimostrato da uno studio del 2021, solamente i Bitcoin causano una produzione di anidride carbonica di circa 37 milioni di tonnellate e un consumo di energia di 78 terawattora.
Non solo. Le criptovalute, così come anche gli NFT, potrebbero essere degli strumenti sempre più utilizzati per il riciclaggio di denaro derivante da attività illecite.
Appare quindi necessario, come affermato dal Financial Stability Board, rafforzare la cooperazione tra gli istituti finanziari internazionali al fine di ridurre gli effetti negativi degli scambi di criptovalute.
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