Criptovalute: nuove regole in Italia, Portogallo e Germania

Claudia Cervi

18/05/2022

Criptovalute: dall’obbligo di iscrizione all’OAM in Italia, al cambio di direzione in Portogallo fino ai nuovi casi di esenzione in Germania.

Criptovalute: nuove regole in Italia, Portogallo e Germania

In attesa di una regolamentazione comune sulle criptovalute, i G7 si riuniranno questa settimana in Germania per discutere, tra le altre cose, di criptovalute e delle criticità emerse con il recente cryptocrash. L’Europa ha spianato la strada con il MiCA, un pacchetto di misure volte a favorire lo sviluppo della finanza digitale riducendo al contempo i rischi, ma sono necessarie nuove leggi condivise e applicate a livello internazionale.

A confermare la frammentazione del framework normativo, ecco le nuove misure introdotte di recente dall’Italia, dal Portogallo e dalla Germania.

Criptovalute in Italia: dal 16 maggio attivo il registro OAM

Dopo anni di attesa in Italia è attivo il nuovo registro OAM (Organismo Agenti e Mediatori) dedicato agli exchange e a tutti gli operatori che forniscono servizi di portafoglio digitale sul territorio.

Istituito con il Decreto sulle criptovalute emanato dal Ministero delle Finanze lo scorso gennaio, il registro OAM deve contenere gli elenchi degli agenti in attività finanziaria e dei mediatori creditizi che offrono

  • servizi relativi all’utilizzo di valuta virtuale
  • servizi di portafoglio digitale

La norma stabilisce dunque l’obbligo generalizzato di ottenere l’iscrizione nel registro, per chiunque voglia esercitare in Italia una qualunque delle attività rientranti nell’ambito dell’offerta di servizi di emissione e di utilizzo di valute virtuali.

Quali sono i soggetti obbligati all’iscrizione all’OAM?

I soggetti obbligati all’iscrizione al registro OAM sono:

  • exchange che offrono servizi di acquisto e vendita di criptovalute
  • custiodial wallet che offrono servizi di custodia
  • altri operatori non ben definiti che erogano servizi connessi all’utilizzo di criptovalute

La risposta all’interrogazione parlamentare n.5-06521 ha provato a chiarire quest’ultimo punto escludendo da questo elenco i soggetti che svolgono l’attività di emissione in proprio (i miners) e confermando l’applicazione della disciplina ai soli soggetti che accettano valuta virtuale quale corrispettivo di qualsiasi prestazione avente ad oggetto beni, servizi o altre utilità.

Come iscriversi al registro OAM

Il contributo di iscrizione alla sezione speciale del registro tenuto dall’OAM ammonta a 500 euro per le persone fisiche ed è fissato a 8.300 euro per le persone giuridiche. La registrazione è possibile a partire dal 18 maggio, quando il Registro sarà reso disponibile.
Gli operatori che già svolgono l’attività, anche online, in Italia hanno 60 giorni da oggi per registrarsi e iscriversi.

Chi non adempirà a tutti gli obblighi previsti entro il termine non potrà operare in Italia e l’eventuale esercizio dell’attività sarà considerato abusivo.

Il registro delle criptovalute consente all’Italia di allinearsi alla normativa europea sull’antiriciclaggio (AML) che impone ai cosiddetti Virtual Asset Service Provider (VASP), ossia i prestatori di servizi relativi all’utilizzo di valute virtuali, un sistema di registrazione e reporting delle attività più stringente rispetto a quello utilizzato per gli operatori della finanza tradizionale.

La norma si inserisce dunque in un disegno più ampio da parte dell’Unione europea di introdurre un vero e proprio passaporto per gli operatori in criptovalute che consenta di lavorare in ogni Stato membro senza doversi sottoporre a controlli continui e a regimi diversi.

Criptovalute: il Portogallo annuncia tasse sulle plusvalenze

Dal 2016 il Portogallo era considerato un paradiso fiscale per gli operatori in criptovalute: la legge fiscale stabiliva infatti che le plusvalenze generate con criptovalute, non avendo corso legale, non dovevano essere tassate.
Un vantaggio fiscale che potrebbe presto terminare, dopo l’annuncio del ministro delle Finanze di Lisbona, Fernando Medina, che intende «rivedere ed esaminare le normative dal punto di vista della lotta al riciclaggio e della regolamentazione dei mercati» allineandole a quelle europee.

Come ha specificato il Segretario di Stato per gli Affari Fiscali, Mendonça Mendes, non si ha una data precisa in merito a quando saranno introdotte tasse sulle criptovalute, né a quale sarà l’aliquota applicata.

Criptovalute: in Germania tassazione azzerata se detenute per un anno

Il crescente interesse sulle valute digitali ha spinto anche la Germania a pubblicare delle linee guida sulla tassazione delle criptovalute, specificando i casi in cui sono esentasse.

In un documento pubblicato il 10 maggio 2022, il Ministero Federale delle Finanze della Germania prevede che le criptovalute potranno essere vendute esentasse dopo averle tenute almeno un anno. Le tasse saranno azzerate anche sulle criptovalute utilizzate per lo staking e il prestito.

Il Segretario di Stato Parlamentare, Katja Hessel, ha annunciato il documento spiegando che:
« la pubblicazione della guida non è la fine del nostro impegno con l’argomento, ma un risultato provvisorio. Il rapido sviluppo del mondo delle criptovalute assicura che non si esauriscano gli argomenti. È già in corso una lettera integrativa sugli obblighi di collaborazione e registrazione».

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