Il «piano B» dell’Europa che non vuole più aspettare: ecco l’acceleratore per la blockchain

Sara Bracchetti

03/03/2022

A Lugano nascerà un centro di eccellenza per incentivare l’uso della blockchain nel mondo: previsti almeno 100 milioni di finanziamenti.

Il «piano B» dell’Europa che non vuole più aspettare: ecco l’acceleratore per la blockchain

Si chiama «Plan B», perché fino ad ora la blockchain era sempre stata un piano B per le comunità locali: destinata a restare marginale nelle applicazioni pratiche a beneficio del territorio. Alle 18.07 di oggi la storia però cambia. Il dado è tratto, il protocollo firmato, davanti a centinaia di spettatori provenienti da ogni parte dell’Europa per assistere all’evento in quel di Lugano: una città che vuole diventare il cuore dell’Europa nella promozione della blockchain, polo d’attrazione e acceleratore della sua adozione in Europa. Grazie alla joint venture con Tether, società che oggi vale 70 miliardi di dollari e alimenta la più grande stablecoin per capitalizzazione di mercato, collaborerà alla realizzazione di un centro di eccellenza con sede in città, dove ospitare le migliori menti e almeno 25 startup innovative che qui vogliano trasferire il proprio quartier generale.

Cinquecento borse di studio per i giovani

La B del logo del progetto è simbolicamente quella di Bitcoin, anche se i pagamenti di tasse e imposte ai quali saranno presto invitati i cittadini di Lugano, «fra le prime città al mondo ad adottare un sistema completo di pagamento in criptovaluta», potranno avvenire anche in altre monete digitali basate sul franco svizzero. Ma il progetto è tutt’altro che svizzerocentrico: vuole anzi parlare al mondo con il proprio esempio e lavorare affinché la tecnologia talvolta guardata con sospetto diventi finalmente un’opportunità concreta. Per questo, oltre a un hub specializzato per il quale sono già stati messi in preventivo investimenti pari a circa 100 milioni di euro, si punterà anche alla formazione dei giovani, in un settore dove la domanda di personale qualificato, già forte e inevasa, è destinata a crescere in maniera esponenziale nei prossimi anni. Cinquecento borse di studio sono già pronte per essere assegnate ad altrettanti studenti che vorranno studiare la blockchain in Ticino, grazie a una collaborazione con le tre principali università.

«Il bitcoin è libertà, non abbiate paura»

«Perché Lugano? Ce l’hanno chiesto in tanti - riflette e risponde Paolo Ardoino, cto di Tether - Perché è nel centro dell’Europa, un continente di menti che brulicano in favore dell’innovazione. Perché la Svizzera? Perché è il Paese associato alla libertà di parola e di pensiero. In nessun luogo meglio di questo si può lavorare al successo». O perché, come dice invece il sindaco di Lugano Michele Foletti, «bitcoin e blockchain sono termini che spaventano molto, ma qui non siamo intimoriti: crediamo anzi che debbano essere divulgati e resi accessibili a tutti». Ecco dunque che diventano «strumenti di libertà e positività, utili a portare beneficio a tutti in differenti posti nel mondo - aggiunge Ardoino - Come? È ciò che vogliamo dimostrare con Plan B».

A ottobre il primo Bitcoin World Forum

Non resta dunque che stare a guardare, e fidarsi quando Pietro Poretti, direttore della divisione Sviluppo economico della città, assicura che è un passo avanti rispetto a quanto è stato fatto finora: «La collaborazione che annunciamo oggi ci porta a un livello superiore. E non parlo solo di Lugano, ma di tutta l’Europa, invitata a collaborare alla creazione di un cluster che sarà importante per il mondo». Non a caso, si chiamerà proprio «Bitcoin World Forum» l’evento internazionale di cui con orgoglio è stato dato annuncio pochi minuti fa. Si svolgerà fra il 26 e il 28 ottobre prossimi a Lugano, dove si raduneranno «molti e illustri relatori - garantisce Ardoino - Se vogliamo arrivare in alto, non possiamo fare da soli: dobbiamo essere una comunità».

Non solo cripto: anche benefici per l’ambiente

Un occhio di riguardo infine all’ambiente e alle ragioni ecologiche che spesso alimentano polemiche e disprezzo verso le monete digitali. «L’iniziativa sarà interessante anche per la finanza verde: lo sforzo congiunto si concentrerà sull’utilizzo di risorse naturali e alternative ecologiche per alimentare l’estrazione di bitcoin, permettendo a quest’ultimo di agire come acceleratore nello sviluppo delle energie rinnovabili». E le obiezioni sono così messe a tacere sul nascere.

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