Crisi Coin, c’è una svolta: un piano di rilancio è stato annunciato, grazie all’aumento di capitale da parte di nuovi investitori. Quali novità e cosa aspettarsi per i lavoratori?
Crisi Coin verso una soluzione? Il piano di rilancio del gruppo retail in difficoltà finanziaria è stato presentato durante l’incontro tenutosi presso il Mimit il 4 febbraio.
La novità che fa ben sperare è la presenza di investitori pronti a garantire un aumento di capitale, necessario per sostenere la continuità dell’attività aziendale e a scongiurare licenziamenti, con la salvaguardia di 1390 posti. La chiusura dei punti vendita precedentemente annunciata rimane confermata, ma con la promessa di riassorbire i lavoratori coinvolti nella perdita dell’impiego.
Il gruppo diffuso in tutta Italia e famoso per la vendita di abbigliamento e accessori per la casa era finito in composizione negoziata della crisi, con lo scopo di riorganizzare finanze malconce e di gestire senza troppe scosse un indebitamento cresciuto negli anni e dal valore totale di circa 234,8 milioni di euro.
L’annuncio di un piano di rilancio e della presenza di nuovi investitori ha aperto la strada verso una riorganizzazione dell’attività senza licenziamenti. La crisi Coin è stata davvero superata? Cosa aspettarsi adesso.
Coin, cosa prevede il piano di rilancio?
Avvio di un piano di rilancio con l’ingresso di nuovi investitori, continuità del business aziendale e salvaguardia di 1390 posti di lavoro: queste le positive novità sulla crisi Coin, annunciate dal gruppo alla fine dell’incontro presso il Mimit.
Nello specifico, l’azienda ha affermato la registrazione di offerte vincolanti per la sottoscrizione di un aumento di capitale per 21,2 milioni di euro da parte degli investitori Sagitta SGR e MIA Srl e, in via residuale, dagli attuali azionisti di Coin: Red Navy Srl, Joral Investment Srl e Hi-Dec Edizioni Srl. La nota del ministero chiarisce anche che:
Questa iniezione di liquidità, ha sottolineato l’azienda, permetterà proseguire con il piano di risanamento, incentrato sulla valorizzazione e ottimizzazione dei punti vendita, una revisione del mix merceologico e un miglioramento del servizio tramite un maggior presidio negli store del personale.
I punti vendita a Roma (due), San Donà di Piave (VE), Latina, Vicenza, Milano City Life e Sesto Fiorentino verranno chiusi nel 2025 come precedentemente annunciato. I 92 lavoratori che si troveranno senza occupazione, però, verranno riassorbiti in altri store.
Questi risultati sono stati accolti con soddisfazione dal ministro Urso: “Tappa importante per una soluzione positiva, tutelati i dipendenti con un piano di rilancio sostenibile. La nostra priorità è il lavoro”.
Entro la fine di marzo, il Mimit si è impegnato a convocare di nuovo i vertici aziendali, i rappresentati sindacali e delle Regioni dove hanno sede i negozi del Gruppo per fare il punto sull’avanzamento del riassetto Coin e del superamento della crisi.
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