Cultura Crea 2.0, bando Invitalia per le aziende del Sud: come funziona, cosa spetta e come richiedere il contributo a fondo perduto

Claudio Garau

17/04/2023

Finanziamenti agevolati a tasso zero oltre che contributi a fondo perduto sulle spese ammesse, grazie all’iniziativa Cultura Crea 2.0. Beneficiari, requisiti e domanda. La guida rapida.

Cultura Crea 2.0, bando Invitalia per le aziende del Sud: come funziona, cosa spetta e come richiedere il contributo a fondo perduto

Gli incentivi per favorire la nascita e lo sviluppo di nuove aziende continuano anche nel 2023 e qui di seguito intendiamo infatti soffermarci sull’iniziativa denominata Cultura Crea 2.0. Interessante parlarne perché anche per quest’anno sono ottenibili i relativi incentivi al sostegno, allo sviluppo di start up e al rafforzamento di imprese dell’industria culturale, turistica e creativa del meridione del nostro paese.

Anticipiamo che l’intervento, promosso dal Ministero della Cultura, comporta l’assegnazione di finanziamenti a tasso zero e di contributi a fondo perduto a micro, piccole e medie imprese e iniziative no profit.

Per scoprire quali sono le caratteristiche chiave dell’iniziativa, faremo riferimento al sito web di Invitalia, ovvero l’Agenzia nazionale per lo sviluppo di proprietà del Ministero dell’Economia, in cui sono inclusi tutti i dettagli dell’iniziativa. Vediamo insieme come funziona.

Cultura Crea 2.0: che cos’é

Come spiega chiaramente Invitalia, “Cultura Crea 2.0” consiste nella versione rinnovata, aggiornata e potenziata di «Cultura Crea». La precedente iniziativa aveva il compito di sostenere la nascita e la crescita di iniziative imprenditoriali e no profit nell’ambito dell’industria culturale-turistica e di contribuire - in particolare - a valorizzare le risorse culturali dello specifico territorio nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Oggi lo sportello di Cultura Crea è chiuso e chi voglia aderire all’iniziativa dovrà aderire alla nuova versione dell’incentivo, appunto Cultura Crea 2.0. Come la precedente edizione, la domanda si presenta soltanto sul web, mentre sono state confermate le Regioni in cui i finanziamenti sono attivati.

In sintesi, Cultura Crea 2.0 consiste nell’incentivo che supporta la nascita e la crescita di imprese e iniziative no profit nel settore dell’industria culturale, creativa e turistica, che mirano a valorizzare le risorse culturali nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

Il rilievo del programma PON

Detta iniziativa è promossa dal Ministero della cultura e gestita da Invitalia in attuazione del PON FESR «Cultura e Sviluppo» 2014-2020 (Asse Prioritario II). Nel dettaglio questa iniziativa si lega all’attuazione del programma Operativo Nazionale (PON) “Cultura e Sviluppo”, ovvero quello strumento con cui il nostro paese contribuisce alla realizzazione della politica di coesione UE rivolgendosi alle cd. “regioni in ritardo di sviluppo” - nello specifico Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia.

Con questo strumento si contribuisce alla valorizzazione del patrimonio culturale per il tramite di interventi di conservazione dei beni culturali, di rafforzamento del sistema dei servizi turistici e di supporto alla filiera imprenditoriale correlata al settore.

In esso si inserisce infatti il programma Cultura Crea 2.0, che va tenuto distinto dall’iniziativa chiamata “Cultura Crea Plus”, e rivolta soltanto alle imprese culturali colpite dall’emergenza Covid. Essa infatti, a seguito dell’esaurimento delle risorse disponibili, è stata chiusa dal 7 novembre scorso.

Chi può beneficiarne

Se ci si chiede qual è il campo di applicazione soggettivo dell’iniziativa, ovvero a chi concretamente Cultura Crea 2.0 si rivolge, rispondiamo che potenziali beneficiari sono:

  • le micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale e creativa (compresi i team di persone che intendono lanciare una società) e i soggetti del terzo settore,
  • che vogliono realizzare i loro progetti di investimento e iniziative imprenditoriali in Basilicata, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia.

Dette Regioni, non a caso, sono destinatarie dell’intervento PON Cultura e sviluppo, sopra menzionato.

In particolare rilevano tre distinti incentivi Cultura Crea 2.0, ovvero:

  • l’incentivo per la “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale”, il quale finanzia gruppi di persone fisiche che intendono costituire un’impresa - a patto che la costituzione si compia entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni - e imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, incluse le cooperative;
  • l’incentivo per lo “Sviluppo delle imprese dell’industria culturale”, che finanzia imprese costituite in forma societaria da non meno di 36 mesi, incluse le cooperative;
  • l’incentivo per il “Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale”, che finanzia invece onlus, associazioni per la promozione sociale, organizzazioni di volontariato, imprese sociali.

Come precisa il sito web di Invitalia, Cultura Crea 2.0 è un’iniziativa prevista a favore anche delle reti d’impresa per progetti integrati. Ciascuna impresa inclusa nella rete deve presentare una richiesta ad hoc di agevolazione correlata a un solo programma di investimento.

Vediamo ora distintamente le tre iniziative appena menzionate.

Incentivo “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale”: come funziona?

L’incentivo “Creazione di nuove imprese nell’industria culturale” ha il ruolo di finanziare le micro, piccole e medie imprese (MPMI) dell’industria culturale che intendono lanciare un’attività nelle regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Beneficiarie, come accennato, sono le imprese dell’industria culturale costituite negli ultimi 3 anni, incluse le cooperative, e i team di persone fisiche che intendono costituire un’impresa, a patto che la costituzione si abbia entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni.

In particolare sono finanziabili programmi di spesa entro i 400euro che includono la creazione o l’introduzione di prodotti o servizi innovativi nelle aree tematiche: conoscenza, conservazione, fruizione e gestione (maggiori dettagli su dette aree nella specifica pagina web Invitalia).

Gli incentivi Cultura Crea 2.0 «Creazione di nuove imprese nell’industria culturale» includono in modo combinato:

  • un finanziamento agevolato a tasso zero, fino al 40% della spesa ammessa all’agevolazione;
  • un contributo a fondo perduto fino al 40% della spesa ammessa all’agevolazione-

In entrambi i casi il tetto delle agevolazioni è innalzabile al 45% per i progetti presentati da imprese femminili, giovanili o con il rating di legalità - un indicatore sintetico del rispetto di elevati standard di legalità da parte delle imprese.

Tuttavia le imprese beneficiarie devono finanziare con loro risorse la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni Cultura Crea 2.0. Le agevolazioni sono previste nei limiti del regolamento de minimis, ovvero senza violare le norme in tema di concorrenza sul mercato.

Incentivo «Sviluppa la tua impresa»: come funziona?

Questo secondo incentivo in particolare supporta lo sviluppo e il rafforzamento delle micro, piccole e medie imprese dell’industria culturale, turistica, creativa, dello spettacolo e del settore manifatturiero tipico locale. Vale a favore dei programmi di investimento nell’ambito di una o più unità produttive collocate in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

L’iniziativa si rivolge alle imprese costituite in forma societaria da non meno di 36 mesi, che così possono contare sul finanziamento di programmi di spesa fino a 500mila euro nelle aree di intervento servizi per la fruizione turistica e culturale, promozione mirata alla valorizzazione delle risorse culturali e recupero e valorizzazione di produzioni tipiche locali.

Queste specifiche agevolazioni Cultura Crea 2.0 prevedono in modo combinato:

  • un finanziamento agevolato a tasso zero fino al 60% della spesa ammessa, innalzabile al 65% in ipotesi di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità;
  • un contributo a fondo perduto fino al 20% della spesa ammessa, innalzabile al 25% in ipotesi di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.

Anche in questo caso le imprese beneficiarie degli incentivi in oggetto devono tuttavia finanziare con loro risorse la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni. Ricordiamo anche che le agevolazioni in oggetto sono comunque concesse nei limiti del regolamento de minimis, ovvero senza violare le norme in tema di concorrenza sul mercato.

Incentivo «Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale»: come funziona?

Veniamo ora all’incentivo Cultura Crea 2.0 denominato «Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale», il quale ha il compito di supportare lo sviluppo e il rafforzamento di imprese e di altri soggetti del terzo settore nelle attività correlate alla gestione di beni, di servizi e attività culturali.

Esso vale per gli investimenti presso una o più unità produttive che si trovano nelle regioni sopra citate, ovvero Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. In particolare lo specifico incentivo si rivolge alle imprese sociali (comprese le cooperative sociali) ed altri soggetti del terzo settore che presentano programmi di spesa entro il valore di 400mila euro in una o più delle seguenti aree di attività collegate alla:

  • gestione e fruizione degli attrattori e delle risorse culturali del territorio;
  • animazione e partecipazione culturale.

In particolare, i programmi di investimento presentati devono includere un legame funzionale con uno o più attrattori indicati nella normativa di riferimento, e ci riferiamo - tra gli altri - a musei, aree di rilevanza archeologica e edifici di rilievo storico.

Le agevolazioni Cultura Crea comportano un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, innalzabile al 90% in ipotesi di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità. Anche in questo caso le agevolazioni sono previste entro i limiti del regolamento de minimis.

Inoltre, le imprese beneficiarie devono finanziare con loro risorse la quota di investimenti non coperta dalle agevolazioni in oggetto.

Come fare domanda?

Come abbiamo accennato all’inizio, la domanda per accedere alle agevolazioni Cultura Crea 2.0 può essere fatta soltanto via web, per il tramite della piattaforma informatica di Invitalia. Da notare che la valutazione si compie sulla scorta dell’ordine cronologico di arrivo e termina entro 60 giorni.

In particolare, al fine di accedere all’incentivo e alle agevolazioni gli interessati debbono:

  • essere in possesso di una identità digitale (SPID, CNS, CIE) per entrare nella piattaforma dedicata;
  • accedere all’area riservata in modo da compilare sul web la domanda in ogni sua parte, caricare il business plan e gli allegati.

Inoltre, non dimentichiamo che - allo scopo di terminare la procedura di presentazione della domanda Cultura Crea 2.0 - è necessario disporre di una firma digitale e di un indirizzo di posta elettronica certificata (PEC).

Alla fine della compilazione del piano di impresa e dell’invio telematico della richiesta di agevolazione e dei relativi allegati, sarà assegnato un protocollo elettronico. Invitalia valuterà i business plan, erogherà i finanziamenti e monitorerà la realizzazione dei progetti d’impresa.

Imprese ammesse: ulteriori precisazioni

Interessante notare anche che le imprese ammesse alle agevolazioni di Cultura Crea 2.0 di Invitalia possono avvalersi dell’accordo con ABI - Associazione Bancaria Italiana, che comporta l’apertura di conti correnti vincolati presso le banche aderenti - per conseguire con maggior velocità i finanziamenti e realizzare il programma di investimento previsto. L’elenco delle banche aderenti che - come si precisa nello stesso sito web di Invitalia - è continuo aggiornamento, è consultabile in questa pagina.

Per ulteriori precisazioni circa il programma in oggetto, rinviamo comunque alla pagina web dell’iniziativa, a quella della modulistica e all’utilissima area FAQ, dove i soggetti interessati potranno trovare tutte le ulteriori informazioni di loro interesse.

Inoltre, per saperne di più è possibile telefonare al numero 848.886.886 (lunedì – venerdì dalle 9:00 alle 18:00) ed è anche possibile accedere all’area riservata per ottenere ulteriori informazioni. C’è anche un webinar di approfondimento con tutti i dettagli su Cultura Crea 2.0, disponibile qui.

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