Attraverso la concept car Manifesto, Dacia afferma per il futuro la sua visione di un’auto essenziale ed eco-sostenibile offerta a prezzi ragionevoli.
Con la concept car Manifesto, Dacia afferma con forza la sua visione di un’auto essenziale, accessibile e rispettosa dell’ambiente. Manifesto è sicuramente un nome inusuale per un prototipo, ma è quanto mai appropriato per un laboratorio di idee che propone tante innovazioni che potrebbero ben presto essere disponibili nei futuri veicoli della gamma.
Per parlare di Dacia Manifesto e degli obiettivi del brand, la quarta edizione del fortunato format Dacia Talks ha coinvolto un parterre d’eccezione con Andreea Culcea, Brand Strategy Director, Damien Laplane, Cross Car Line Director e Romain Gauvin, Chief Designer Advanced.
L’obiettivo dichiarato di Dacia è diventare leader della mobilità accessibile: un’ambizione legittima che trova fondamento in una storia di successo che la pone oggi al terzo posto in Europa per le vendite ai privati.
I modelli Dacia del futuro, presentati attraverso la show car Manifesto, porteranno in dote la visione di un’automobile essenziale, affidabile ed ecologica.
Dacia: essenziale non significa spartano
L’approccio al mercato di Dacia segue una filosofia che, a partire dai modelli entry level, propone una dotazione di serie essenziale e sufficiente per gli automobilisti.
Il concetto di essenziale - come ci hanno raccontato i responsabili della marca - si evolve con il passare del tempo attraverso equipaggiamenti che in passato non erano considerati necessari, ma adesso sono indispensabili, come ad esempio il climatizzatore.
Allo stesso modo l’adozione di una strumentazione che integra vari display può essere sostituita da un’astuta integrazione dello smartphone come avviene per esempio su Dacia Sandero e Jogger.
Essenziale non deve pertanto essere inteso come sinonimo di rustico o spartano. Ingegno e creatività per supportare nel quotidiano gli automobilisti passano dalla app Media Control, che in futuro suggerirà anche al guidatore quando e dove effettuare le pause, alle barre modulari per il tetto. Un impegno sostenuto da un numero sempre crescente di clienti pragmatici, che dimostrano di apprezzare gli obiettivi della Casa decretandone il successo commerciale.
Dacia: affidabilità e robustezza
Affidabilità e robustezza rientrano negli “essenziali” su cui Dacia ha costruito il proprio successo e che permettono di ottenere punte di eccellenza nella fidelizzazione, con oltre il 60% dei clienti che conferma la scelta acquistando un altro modello della gamma. Senza considerare che il valore residuo è superiore di circa 10 punti percentuali rispetto alla media dei concorrenti generalisti, a testimonianza di una qualità durevole nel tempo riconosciuta dal mercato.
In futuro Dacia intende assecondare anche la tendenza che vede le sue vetture selezionate per attività outdoor e per il tempo libero. Per questo motivo continuerà a proporre veicoli con trasmissione integrale e allestimenti dedicati, come il kit che sarà presto disponibile su Jogger e che permetterà di installare un letto matrimoniale, senza rinunciare alla capacità di carico del bagagliaio, e collegare una tenda all’abitacolo, per ampliare lo spazio abitabile.
Le nuove Dacia accessibili ed ecologiche
L’utilizzo di tecnologie collaudate, ovvero già in ammortamento industriale e quindi più economiche, unito ad una continua verifica del posizionamento dei prezzi, permette di mantenere un’elevata accessibilità d’acquisto. Il best value for money della marca si fonda infatti su valori di listino che i responsabili del brand amano definire corretti e che non necessariamente devono essere i più bassi in assoluto e che ha permesso all’Italia di conquistare il secondo posto per volumi di vendita subito la Francia.
Eliminare il superfluo dall’auto, che sia di stampo tecnologico o puramente estetico, consente poi di ridurre peso e di conseguenza risparmiare sul carburante e limitare le emissioni di CO2. Ne è un ottimo esempio la Dacia Jogger che risulta essere 300 kg più leggera delle principali concorrenti a 7 posti. Allo stesso tempo contribuisce alla riduzione dei costi anche la scelta di avere una gamma di allestimenti e opzioni più ristretta: la stessa Jogger è configurabile in circa 300 varianti rispetto alle migliaia delle vetture concorrenti.
Tra le altre priorità della casa anche un approccio sempre più «eco-smart» legato non solo al prodotto ma anche al ciclo di produzione, non è un caso che lo stabilimento di Tangeri, in Marocco, sia già da tempo «carbon neutral» - grazie ad un fabbisogno energetico garantito da fonti rinnovabili - e produca «zero scarichi» di liquidi industriali.
L’impegno per diminuire l’impatto ambientale dei propri veicoli prosegue con l’ampio ricorso ai materiali riciclati. Il 12% della plastica utilizzata nei modelli Duster è frutto di recupero: una percentuale molto superiore alla media degli altri veicoli venduti in Europa. L’obiettivo è raggiungere il 20% nei modelli di nuova generazione utilizzando materiali plastici riciclati non solo per i componenti invisibili, come spesso accade oggi, ma anche per quelli esterni. Un approccio già avviato con la skid plate situata sotto il paraurti anteriore della Sandero Stepway, ma che in futuro abbraccerà anche altri componenti grazie a «Starkle», un nuovo materiale a base di plastiche riciclate studiato dagli ingegneri della Casa.
Dopo aver abbassato con la Spring la soglia di accesso ad un’auto elettrica (il 93% degli acquirenti è alla prima esperienza in EV), Dacia proseguirà ad una democratizzazione dell’acquisto dell’auto attraverso lo strumento finanziario del microcredito: un sistema teso a supportare le persone che non possono accedere al credito classico. In Italia arriverà nei prossimi mesi, ma in Francia - dove sono stati già venduti 2.000 veicoli con questa formula - ha già permesso di rinnovare il parco circolante mediante la sostituzione di automobili anziane e particolarmente inquinanti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA