I tedeschi dell’est non ne possono più delle politiche federali in materia di immigrazione e dell’atlantismo del governo «semaforo» di Olaf Scholz.
La Germania dell’Est volta pagina e sconfessa la linea atlantista del governo “semaforo” e dà una spallata ai partiti tradizionali. L’esecutivo di Olaf Scholz (formato da Spd, verdi e liberali), traballa dopo i clamorosi risultati elettorali che provengono dai due lander orientali della Sassonia e dalla Turingia: secondo le proiezioni diffuse dalla Zdf, Alternative for Deütschland sarebbe il primo partito in Turingia con il 33%, mentre in Sassonia i il partito si colla al secondo posto con il 31,5%, di appena lo 0,5% alle spalle della Cdu. Ma è boom anche della sinistra anti-liberale del partito Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW). In Turingia, il BSW ha raggiunto il 16% dei voti, piazzandosi al terzo posto dietro l’AfD (32-33%) e la CDU (circa 24%). Questo risultato è particolarmente rilevante considerando che la Turingia è stata storicamente una roccaforte della sinistra. In Sassonia, il BSW ha ottenuto circa il 12% dei voti, posizionandosi anch’esso al terzo posto dietro la CDU (31.7-31.9%) e l’AfD (30.6-31.4%). Risultati che indicano una crescente popolarità del nuovo partito di Wagenknecht nelle regioni dell’ex Germania Est, dove è riuscito a intercettare una parte significativa dell’elettorato.
La Germania dell’est chiede la pace con la Russia
Il dato politico è chiaro: i tedeschi dell’est chiedono una svolta nella politica estera del Paese dopo che le conseguenza della guerra in Ucraina hanno impoverito la Germania, che ha deciso di rinunciare all’energia a basso costo, mettendo così in grave crisi le sue aziende. I due partiti - Afd e BSW - hanno alcuni punti in comune estremamente rilevanti, in particolare riguardo l’opposizione alle esportazioni di armi all’Ucraina e alle sanzioni contro la Russia. Il BSW sostiene inoltre la demilitarizzazione dell’UE e la rimozione delle armi nucleari statunitensi dal continente europeo. Wagenknecht promuove una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina, proponendo che l’Occidente smetta di armare l’Ucraina in cambio di un cessate il fuoco immediato da parte della Russia. [...]
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