Taiwan potrebbe fare i conti con i dazi sui propri chip ed esser costretta a spostare gran parte della loro produzione negli Usa. La Cina ringrazia Trump, nel frattempo.
I riflettori sono puntati su Taiwan: che cosa succederà all’isola e alla sua industria di semiconduttori da qui ai prossimi quattro anni?
Donald Trump ha lasciato intendere che Tapei potrebbe dover pagare dazi elevati ed esser quindi costretta a spostare la produzione di alcuni beni (leggi: chip) negli Stati Uniti così da ridurre il deficit commerciale nei confronti degli Usa.
La prospettiva di fare i conti con una tariffa del 25% sui propri semiconduttori esportati nel mercato statunitense non è affatto rosea per il governo taiwanese guidato da William Lai. Anche perché la “provincia ribelle”, come la considera la Cina, produce più della metà dei chip del mondo e quasi tutti quelli più avanzati, rendendola essenziale per le catene di approvvigionamento globali. [...]
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