Alberto Balboni, senatore di Fratelli d’Italia, spiega in un’intervista a Money.it le motivazioni della sua contrarierà al ddl Zan e il perché dell’applauso in Aula all’approvazione della tagliola.
Il voto del Senato ha affossato il ddl Zan. L’approvazione della tagliola rimanda di almeno sei mesi la discussione sulla legge contro l’omotransfobia. E il centrodestra ha esultato in Aula dopo il voto. Intervistato da Money.it Alberto Balboni, vicepresidente della commissione Giustizia del Senato ed esponente di Fratelli d’Italia, spiega le motivazioni della contrarietà al ddl e il perché dell’applauso in Aula.
Balboni critica la sinistra che ha fatto di questa legge un “manifesto ideologico”. Un provvedimento che a suo giudizio ora “non serve” e che “non introduce nuovi diritti”. E sull’applauso in Aula commenta: “Quando si vince una battaglia in Parlamento si fa sempre così. Strano che chi vuole difendere la libertà di pensiero poi critica degli applausi”.
Le motivazioni di Fdi contro il ddl Zan
Balboni spiega quali sono a suo avviso i punti critici del ddl Zan, a partire dal voler “introdurre un reato di opinione”. Il senatore di Fdi critica la definizione di genere contenuta nell’articolo 1 e l’articolo 2 che “punisce non solo la violenza ma anche l’istigazione alla discriminazione e porterebbe al rischio di considerare reato le legittime opinioni”.
Non basta, a suo giudizio, l’articolo 4 che “i proponenti ritengono una norma di salvaguardia dicendo che non si limita la libertà di pensiero, ma questo è ovvio perché è previsto dalla Costituzione”. Il problema - prosegue - è quando si dice che questo vale “purché non comporti il rischio di atti violenti. Chi lo dovrebbe stabilire? Un giudice. E potrebbe succedere che intanto vieni convocato a giudizio e devi pagare un avvocato fino alla decisione del giudice”.
L’attacco di Balboni al centrosinistra
Balboni ricorda di aver presentato degli emendamenti che, però, “non sono stati discussi per un atto di forza della sinistra”. Il senatore di Fdi sottolinea che la richiesta era quella di punire allo stesso modo tutte le persone che offendono per “motivi futili e abbietti” come nel caso della discriminazione verso persone della comunità lgbtqi+. Balboni lamenta che questo ddl “per la sinistra è un manifesto ideologico: noi vogliamo proteggere tutte le persone lgbt”.
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Per Fdi non serve legge contro omotransfobia
Fratelli d’Italia ritiene che oggi non serva una legge apposita contro l’omotransfobia, come spiega Balboni: “Questa urgenza non c’è”. Il senatore di Fdi fa riferimento ai dati del ministero dell’Interno secondo cui solo una piccola percentuale di segnalazioni dei reati d’odio riguarderebbe questo aspetto: “Sono poche decine l’anno, 20 o 30. Certo, è ovvio che anche uno è troppo”.
Balboni spiega la sua posizione e quella del suo partito: “Io sono favorevole ad aggravare le pene, ma serve uno strumento culturale, come l’educazione sessuale nelle scuole spiegando che non si deve discriminare”.
Che fine farà la legge contro l’omotransfobia
Fratelli d’Italia non si opporrà comunque a una legge contro l’omotransfobia, assicura. “Non abbiamo alzato le barricate, vogliamo risolvere il problema eliminando il rischio del reato di opinione. Noi siamo pronti a votarla anche domani mattina se si va nel senso dei nostri emendamenti”, afferma ancora.
Balboni è però dubbioso sull’ipotesi che questa legge possa essere approvata entro la fine della legislatura per un motivo: “La sinistra ha fatto di questa legge un manifesto. Ma anche la bocciatura è frutto di una divisione interna del centrosinistra. Hanno preferito far bocciare la legge in Aula per non entrare nel merito del suo esame. Se la sinistra abbandonasse questo furore ideologico si potrebbe fare la legge”.
Perché Fdi ha applaudito all’approvazione della tagliola
Il senatore di Fdi, sottolineando che il ddl Zan “non introduce diritti”, spiega perché il suo partito e il centrodestra abbiano applaudito in Aula all’approvazione della tagliola:
“Quando si vince una battaglia in Parlamento succede sempre così. È una manifestazione libera di pensiero. Si vuole creare un caso anche quando non c’è. Strano che chi vuole difendere la libertà di pensiero poi critica degli applausi”.
Fdi si dice contraria a quella che definisce “una legge bavaglio: la nostra era una battaglia di civiltà, non la loro. I reati di opinione sono tipici dei regimi autoritari”. Il senatore del partito di Giorgia Meloni aggiunge: “L’odio è sempre deprecabile in uno Stato liberale ma non è un reato”. E sull’applauso in Aula conclude: “Ecco perché abbiamo esultato ed esulteremo ancora quando vinceremo un’altra battaglia per difendere la Costituzione”.
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