La società ha annunciato il collocamento di azioni con uno sconto pari al 9% della chiusura di ieri e oggi il titolo si è adeguato al prezzo.
Seduta difficile per il titolo De’ Longhi a Piazza Affari, dopo che la società ha comunicato il collocamento di azioni da parte della famiglia omonima.
Le forti vendite partono subito in apertura di seduta e le azioni De’ Longhi arrivano a cedere oltre l’8%, toccando un minimo di 35,18 euro.
Il titolo della società, dunque, torna intorno i 35 euro, livello che non toccava dallo scorso 21 luglio 2021.
Azioni De’ Longhi ai livelli del prezzo di collocamento
Il ripiegamento del titolo porta il prezzo vicino ai livelli a cui è stato chiuso il collocamento.
I sei milioni di pezzi ceduti da parte della famiglia De’ Longhi, pari al 4% del capitale, sono stati collocati ad un prezzo pari a 35,38 euro e corrispondente ad uno sconto del 9% rispetto al prezzo di chiusura di ieri in borsa a 38,88 euro.
Il collocamento, spiega il comunicato della società, è stato realizzato attraverso una procedura di accelerated bookbuilding riservtata a investitori qualificati, per un corrispettivo complessivo di 212 milioni di euro.
I dettagli del collocamento
L’operazione ha coinvolto De’ Longhi Industrial, azionista di maggioranza della società con il 56% del capitale, e Giuseppe De’ Longhi, Presidente del gruppo e possessore di una quota pari all’1,2%.
Quest’ultimo ha venduto tutta la sua quota di 1,76 milioni di azioni, mentre la De’ Longhi industrial ha ceduto 4,24 milioni di azioni.
Il regolamento della Transazione è previsto in data 16 settembre 2021 e, una volta completato, la partecipazione di DL Industrial sarà pari a circa il 53,7% del capitale sociale e a circa il 66,8% dei diritti di voto di De’Longhi.
Il collocamento è arrivato a quasi quattro anni dall’ultima operazione simile, quando nel 2017 la stessa famiglia aveva ceduto il 5% del capitale ad un prezzo di 25 euro.
L’impegno nei confronti del sole bookrunner, Ubs Investment Bank, prevede un lock-up di 180 giorni in relazioni alle azioni ancora in loro possesso.
UBS ha agito con un team guidato dal country head per l’Italia, Riccardo Mulone, e formato da Omar Ezzat, Paolo Petullà e Daniele Cipollone.
Le opportunità secondo Equita Sim
L’operazione avrà un impatto positivo sulla società produttrice di elettrodomestici. Secondo gli analisti di Equita Sim, infatti, a trarne vantaggio sarà la liquidità del titolo, attualmente contenuta rispetto alla capitalizzazione di mercato, pari a 5.861 milioni di euro.
Infine, la Sim milanese ha confermato il rating hold sul titolo, con un taget price a 41,5 euro.
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