Decreto 193/2016: cosa cambia? Tutte le novità

Anna Maria D’Andrea

15/11/2016

Il decreto fiscale 193/2016 presentato in concomitanza alla Legge di Bilancio 2017 introduce importanti novità per professionisti, imprenditori e cittadini. Vediamo cosa cambia.

Decreto 193/2016: cosa cambia? Tutte le novità

Decreto fiscale 193/2016: importanti novità per cittadini, imprese e professionisti. Cosa cambia?
Con il dl fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2017 sono notevoli gli interventi che interesseranno i contribuenti, già a partire dall’anno in corso.

Tra gli interventi voluti dal Governo Renzi il più importante riguarda l’abolizione di Equitalia e le novità a riguardo non smettono di arrivare. La rottamazione delle cartelle Equitalia viene estesa a tutto il 2016; più tempo per pagare ed una rata in più. Tra gli oltre 400 emendamenti presentati le modifiche più importanti riguardano proprio condono e rateizzazione Equitalia.

Ma il decreto fiscale 2016 non riguarda soltanto Equitalia. Sempre con l’obiettivo di contrastare l’evasione e di rimpatriare gli utili è stata aperta la voluntary disclosure bis, anche relativamente al contante interno.

Inoltre per professionisti e imprese entreranno in vigore importanti modifiche alla disciplina fiscale: abolizione degli studi di settore, nuova comunicazione dati IVA trimestrale che per il 2017 sarà semestrale.

Le misure contenute nel dl fiscale 193/2016 riguardano anche i fondi destinati al sostegno delle PMI, tra cui interventi importanti per l’industria cinematografica e l’aumento dei fondi per i centri d’accoglienza, complice l’emergenza migranti che pare essere destinata a durare ancora a lungo.

Per capire cosa cambierà e quali le novità entrate in vigore, ecco un focus sulle misure del decreto fiscale 193/2016.

Decreto fiscale 193/2016: cosa cambia? Ecco tutte le novità spiegate

Il decreto fiscale 193/2016 è già entrato in vigore dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale il 24 ottobre 2016.

Le principali novità che ha introdotto il Governo Renzi seguendo il triplice obiettivo di compliance, semplificazione e recupero di capitali, riguardano lo scioglimento di Equitalia, il condono sulle cartelle e lo sconto sulle cartelle e la riapertura della Voluntary Disclosure fino al 31 luglio 2017.

Importanti novità anche per professionisti e imprese.

Ufficializzata l’abolizione degli studi di settore in quanto ormai strumento obsoleto e non in grado di fotografare la reale situazione economica delle partite Iva e l’abolizione dello spesometro, sostituito dalla nuova trasmissione trimestrale dei dati IVA.

Prima della sua conversione in legge potrebbero essere introdotte ancora importanti novità e modifiche: gli emendamenti - oltre 400 - chiedono di intervenire soprattutto sulla rateizzazione Equitalia, ritenuta tropo stretta.

Proprio a tal proposito è stata esteso il condono Equitalia anche per le cartelle notificate nel 2016 e si estende il termine per pagare le rate e il numero delle rate. Una rata in più, che non sembra però accontentare i contribuenti: il 70% del dovuto dovrà essere versato entro il 2017 e l’aumento delle rate sembra quasi un bluff.

Tra gli emendamenti presentati circa la metà sono stati stralciati ancor prima della discussione: essendo un decreto legge fiscale contenente misure urgenti, pare che non troverà spazio la discussione sulle agevolazioni per chi pianta alberi, cura il manto erboso di giardini privati e la riduzione delle tasse per birrifici e bagarini.

Affrontiamo i punti principali del decreto fiscale 193/2016 nel dettaglio: ecco tutte le novità e le nuove possibili modifiche.

Per leggere il testo del decreto fiscale 193/2016 clicca qui -> Decreto legge fiscale Equitalia e IVA: testo ufficiale (file pdf)

Decreto fiscale 193/2016: Equitalia soppressa e condono cartelle. Arrivano altre novità?

Le società del gruppo Equitalia saranno soppresse ufficialmente entro il 1° luglio 2017 e l’esercizio della funzione di controllo e riscossione ricadrà nelle mani dell’Agenzia delle Entrate.

Nel decreto fiscale 193/2916 è prevista la nascita di un nuovo ente pubblico economico: Agenzia delle Entrate - Riscossione avrà il compito di riscuotere tasse e tributi. Quello che preoccupa è la possibiltà che il nuovo Ente sia ancora più severo della vecchia e odiata Equitalia.

L’Agenzia delle Entrate - Riscossione avrà accesso ai dati privati dei cittadini: il nuovo Grande Fratello fiscale riuscirà a far peggio di Equitalia? Per ora, sembrerebbe che l’obiettivo di prevenire l’evasione e di favorire l’adempimento spontaneo sia mascherato da una neanche tanto velata minaccia per i contribuenti.

La soppressione di Equitalia, così come previsto dal testo del decreto fiscale 193/2016, si accompagna al condono, rottamazione o sanatoria di interessi e sanzioni sulle cartelle.

La novità riguarda l’estensione della possibilità di richiedere il condono Equitalia anche per i debiti contratti nel 2016, e non più tra 2000 e 2015. I contribuenti che tra il 2000 ed il 2016 hanno ricevuto avvisi e cartelle di pagamento possono inoltrare domanda di adesione dal 7 novembre 2016 e ricevere la nuova somma da pagare scontata di interessi e sanzioni.

I principali emendamenti presentati per modificare il decreto fiscale 193/2016 prima della sua conversione riguardano proprio la rottamazione cartelle Equitalia: dal M5S arriva la proposta di passare da 4 rate a 20 rate per le violazioni meno gravi e di estendere il pagamento fino al 2020.

Ad oggi pare che le rate saranno estese ad un massimo di 5 ma il 70% dell’importo dovrà essere pagato entro il termine del 2017. Per questo non si tratta proprio di una notizia proprio incoraggiante. Il restante 30% dell’importo condonato di interessi e sanzioni dovrà essere pagato entro settembre del 2018.

L’ultima buona notizia sul condono Equitalia riguarda i contribuenti che hanno ricevuto un avviso esecutivo da parte dell’Agenzia delle Entrate o un avviso di addebito dall’Inps: la rottamazione Equitalia varrà anche per loro.

Per tutte le novità su condono Equitalia ti consigliamo: Condono Equitalia 2016/2017: tutte le regole in 4 punti.

Decreto fiscale 193/2016: voluntary disclosure bis. Ecco di cosa si tratta

Voluntary disclosure bis riaperta per il 2017: riguarderà le violazioni commesse entro il 30 settembre 2106 e i termini per la presentazione delle istanze sono il 31 luglio 2017 per le richieste di adesione e il 30 settembre 2017 per la presentazione della documentazione integrativa.

La novità del dl fiscale 2016 prevede che il contribuente che deciderà di aderire alla procedura di rimpatrio degli utili e di conciliazione con il Fisco potrà beneficiare di uno sconto sulle sanzioni, sugli interessi e sui reati connessi all’evasione pagando le tasse e le imposte dovute sull’importo non dichiarato.

Inoltre, si potrà procedere con la procedura di voluntary anche per i beni detenuti illegalmente in cassette di sicurezza: riguarderà il contante interno sul quale si è maturata evasione fiscale che potrà essere regolarmente dichiarato e tassato.

Le imposte per la voluntary disclosure 2017 dovranno essere pagate in un’unica soluzione, entro il 30 settembre 2017, oppure in tre rate mensili di pari importo, di cui la prima dovrà essere pagata sempre entro settembre.

Per dettagli su regole e modalità di adesione leggi -> Voluntary disclosure bis: come fare domanda e calcolo imposte 2017

Decreto fiscale 193/2016: spesometro Iva trimestrale. Novità e polemiche

Il decreto fiscale 193/2016 introduce nuovi obblighi e scadenze a carico di aziende e imprenditori. In sostituzione dell’art. 21 del Decreto legge 78/2010 è stata stabilita la soppressione dell’obbligo di invio dello spesometro annuale parallelamente però all’introduzione dell’obbligo di inviare all’Agenzia delle Entrate tutti i dati relativi alle fatture emesse, a cadenza trimestrale, di quelle ricevute e della liquidazione Iva: è il nuovo spesometro Iva trimestrale.

La realtà è che per aziende e professionisti si profilano nuovi adempimenti che, invece di introdurre la tanta agognata semplificazione fiscale, hanno quadruplicato gli adempimenti a loro carico.

In virtù dei maggiori oneri per l’adeguamento tecnologico e per il rispetto dei nuovi adempimenti con lo stesso decreto legge è stato stabilito un credito d’imposta a favore dei contribuenti.

Subito proteste da parte di commercialisti e imprenditori, proprio per lamentare non soltanto un nuovo treno perso per la tanto annunciata semplificazione ma, addirittura la quadruplicazione degli obblighi e adempimenti.

Molti degli emendamenti presentati puntano proprio a modificare gli obblighi relativi alla presentazione trimestrale IVA e le sanzioni in caso di ritardo di presentazione della comunicazione IVA che possono arrivare fino a 50.000 euro.

Gli emendamenti sono stati approvati e attendono il via libera della commissione Bilancio della Camera: sanzioni diminuite e spesometro, esclusivamente per il primo anno, a cadenza semestrale. Dal 2018 i contribuenti dovranno fare i conti con l’entrata in vigore ufficiale del nuovo spesometro trimestrale analitico.

Per maggiori dettagli consigliamo -> Comunicazione Iva trimestrale 2017: come funziona? Scadenze e sanzioni

Decreto fiscale 193/2016: abolizione studi di settore. Arrivano indicatori di affidabilità

Al via anche l’abolizione degli studi di settore. Lo strumento statistico utilizzato dal fisco per calcolare il gettito fiscale di lavoratori autonomi, imprese e giovani professionisti, ormai considerato obsoleto e poco in linea con la complicata situazione economica verrà sostituito dagli indicatori di compliance o affidabilità.

L’indicatore di compliance è un dato sintetico che consentirà di stabilire, su una scala da uno a dieci, quale è il grado di affidabilità del contribuente.

Il grado di affidabilità sarà una sorta di pagella dell’imprenditore: quanto più elevato sarà, tanto più potrà accedere ad un particolare ed esclusivo sistema premiale.

Decreto fiscale 193/2016: fondi emergenza migranti e agevolazioni PMI

Nel decreto fiscale 193/2016 sono stati stanziati più fondi per la gestione dell’emergenza migranti.

Dopo il braccio di ferro con Bruxelles e gli attriti nei confronti dell’Ue, accusata di lasciare all’Italia il compito gravoso di gestire da sola l’emergenza sbarchi, il Governo ha stanziato ulteriori 600 milioni di euro per il 2016.

I fondi verranno utilizzati per la locazione e la gestione dei centri di accoglienza per stranieri irregolari e, come stabilito dal testo del decreto fiscale 193/2016 ai Comuni è autorizzata la spesa di 100 milioni per il 2016 e l’istituzione di un fondo per l’immigrazione. Per ogni immigrato verranno stanziate risorse fino ad un massimo di 500 euro, secondo quanto sarà stabilito da decreto del ministero dell’Interno.

Ulteriori fondi anche per le PMI: si parla di 1 miliardo di euro un più.
Le risorse ammontano a 895 milioni di euro per l’anno 2016, ulteriori 100 milioni a valere sugli stanziamenti del programma operativo nazionale “Imprese e competitività 2014-2020″ a titolarità del ministero dello Sviluppo economico. Ci sono poi 30 mln di euro nel 2016 per l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, per favorire l’accesso al credito delle imprese del settore.

Il decreto prevede infine una serie di misure per il finanziamento di esigenze indifferibili: fondo occupazione, missioni militari, investimento FS, trasporto regionale, accoglienza, tax credit cinema.

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