Flussi lavoratori stranieri: previste procedure più snelle per le assunzioni. Velocizzato il processo di regolarizzazione e nessuna attesa per il visto di ingresso. Ecco tutte le novità.
Tra le novità previste dal decreto Semplificazioni, lo snellimento dell’iter di rilascio dei nulla osta al lavoro per cittadini extracomunitari relativamente al decreto flussi 2021 e la previsione di un nuovo decreto Flussi in arrivo.
Il decreto Semplificazioni, al fine di regolare gli ingressi in Italia di lavoratori extra Ue previsti annualmente da appositi decreti detti «flussi», prevede, per gli anni 2021 e 2022 di accelerare l’iter di assunzione di lavoratori stranieri e va a modificare le procedure di verifica circa l’osservanza dei presupposti contrattuali richiesti dalla normativa vigente.
Gli stranieri che risultano presenti in Italia al 1° maggio potranno essere subito assunti una volta ricevuto il nulla osta dal datore di lavoro che ne ha fatto richiesta, senza attendere il visto d’ingresso seppur nel rispetto dei limiti quantitativi previsti dal decreto Flussi 2021.
I controlli e le verifiche per il nulla osta potranno essere effettuati anche dopo l’inizio dell’attività lavorativa, l’esito negativo della verifica comporterà la risoluzione del rapporto di lavoro.
Tali verifiche, qualora non siano già stata effettuata per il 2021, saranno affidate in via esclusiva ai professionisti del lavoro e alle organizzazioni datoriali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale alle quali il datore di lavoro aderisce.
Anche l’Ispettorato Nazionale del Lavoro con nota prot. n. 3820 del 23 giugno 2022 interviene per chiarire la semplificazione valida in relazione ai flussi di ingresso 2021 e 2022. Vediamo dunque di seguito i punti salienti delle nuove procedure semplificate per l’assunzione dei lavoratori stranieri in Italia.
Decreto Flussi: come è disciplinato il lavoro per gli stranieri in Italia
L’ingresso in Italia per motivi di lavoro subordinato, anche stagionale, e di lavoro autonomo, deve avvenire nell’ambito delle quote di ingresso stabilite in alcuni decreti, i cosiddetti «decreti-flussi», che periodicamente sono emanati dal presidente del Consiglio dei ministri sulla base dei criteri indicati nel documento programmatico triennale sulle politiche dell’immigrazione.
Queste procedure sono ormai da diversi anni gestite per via telematica, per cui è sufficiente collegarsi dal proprio computer, oppure avvalersi del supporto dei numerosi enti o patronati abilitati, per svolgere tutta la pratica. Il sistema informatizzato è composto da un sito web al quale l’utente deve connettersi tramite una connessione a Internet per, poi, effettuare la compilazione e la spedizione via telematica delle domande.
Nel decreto Flussi vengono generalmente fissate le quote di ingresso differenti per i lavoratori stagionali, i lavoratori autonomi e i lavoratori subordinati non stagionali.
Vengono inoltre fissate quote per convertire in lavoro i permessi di soggiorno rilasciati per motivi di studio o per convertire in lavoro subordinato non stagionale i permessi di soggiorno rilasciati per lavoro stagionale.
leggi anche
Decreto flussi 2022: raddoppiato il numero di posti per l’ingresso di lavoratori stranieri
Decreto Flussi: in arrivo il «bis» per aumentare la manodopera
Dopo il decreto Flussi 2021, varato lo scorso dicembre con dpcm del 21 dicembre 2021, che aveva stabilito una quota di 69.700 ingressi di lavoratori extracomunitari in Italia, a breve ne arriverà un secondo che stabilirà le quote per il 2022.
Questo numero ammesso, di cui oltre 40.000 stagionali a quanto pare, non è sufficiente a coprire il bisogno di manodopera richiesto dai datori di lavoro che in base alla procedura devono richiedere il nulla osta al Ministero degli Interni per fare entrare in Italia i lavoratori.
Basti pensare che quest’anno sono state presentate 205.000 domande, di cui oltre 98.000 di lavoratori stagionali. Le procedure di esame sono in corso e il numero degli ingressi registrato non è ancora elevato. È stato usato solo il 20% della quota degli stagionali.
Ecco, quindi, che la stessa Ministra dell’Interno Lamorgese nel corso di un incontro istituzionale ha annunciato a inizio mese che, se l’anno scorso si è trattato di ammettere 70mila persone, “quest’anno i numeri saranno più elevati“. Aggiungendo di stare lavorando per accelerare le procedure perché manca personale in settori specifici.
Decreto Flussi 2022: novità sulla regolarizzazione e nulla osta
Come detto, il Decreto Semplificazioni, n. 73/2022, agli articoli 42 e 45 stabilisce le nuove procedure relative ai flussi di ingresso nel Paese per lavoro, anche stagionale.
In particolare, viene semplificato il processo di rilascio del nulla osta per i cittadini stranieri che entrano nel Italia per lavorare.
Secondo le previsioni legislative, il nulla osta per il lavoro subordinato sarà rilasciato dallo Sportello Unico per l’immigrazione entro 30 giorni dalla domanda, anziché 60, e viene concesso anche se prima non sono stati completati i controlli per la verifica dei requisiti. Se dagli accertamenti emergono elementi ostativi, si procederà alla revoca del nulla osta e del visto di ingresso.
Il procedimento di regolarizzazione, pertanto, verrà svolto contestualmente all’inizio dell’attività lavorativa.
Gli obblighi dei datori di lavoro restano invariati, questi sono tenuti a:
- garantire la disponibilità di un alloggio per il lavoratore;
- pagare le spese del viaggio di ritorno.
La verifica dei requisiti per la certificazione viene affidata ai Consulenti del Lavoro e alle associazioni datoriali più rappresentative e pertanto non sarà più compito dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro.
Le novità del Decreto Semplificazioni si applicano anche ai cittadini stranieri per i quali è stata presentata una domanda diretta per un rapporto di lavoro subordinato e che risultano presenti in Italia dal 1° maggio 2022. La condizione necessaria è che siano stati sottoposti a processi di foto segnaletica e aver soggiornato regolarmente già in precedenza.
Le precisazioni dell’Inl sui controlli per il nulla osta: se ne occuperanno i professionisti
La Direzione Centrale per la tutela, la vigilanza e la sicurezza del lavoro, dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro (Inl), ha emanato la nota n. 3820 del 23 giugno 2022, con la quale fornisce alcuni chiarimenti, ai propri funzionari, relativamente a quanto previsto dal Decreto semplificazioni, in merito alle regole per l’ingresso in Italia per motivi di lavoro di personale extracomunitario.
La nota si riferisce nello specifico ai flussi 2021 e 2022: le verifiche dei presupposti richiesti dalla legge saranno effettuati mediante il coinvolgimento dei professionisti di cui all’art. 1 della L. n. 12/1979 e delle organizzazioni datoriali comparativamente più rappresentative a livello nazionale. La nota vuole sancire uno stop al parere preventivo dell’Inl ai fini del rilascio del nulla osta al lavoro degli stranieri extracomunitari.
Saranno dunque i professionisti del lavoro (consulenti del lavoro, avvocati e commercialisti) e le organizzazioni dei datori di lavoro più rappresentative a livello nazionale a effettuare la verifica dei requisiti circa l’osservanza delle prescrizioni del contratto collettivo di lavoro e la congruità del numero delle richieste di nulla osta presentate.
La necessità per il datore di lavoro di dotarsi dell’asseverazione non interessa le domande dell’annualità 2021 per le quali l’Inl abbia già condotto le verifiche. Per quelle invece non definite e rientranti nel limite delle quote stabilite dal decreto flussi 2021, il rilascio del nulla osta al lavoro non sarà più subordinato al parere preventivo dell’Ispettorato.
Il documento aggiunge, infine, che resta ferma la possibilità da parte degli Ispettorati del lavoro, in collaborazione con l’Agenzia delle entrate, di svolgere controlli a campione sul rispetto dei requisiti anche con riferimento alla procedura semplificata prevista per le organizzazioni dei datori di lavoro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA