Detrazione spese veterinarie nel 730/2025: istruzioni, limiti e novità

Patrizia Del Pidio

27 Febbraio 2025 - 08:37

Anche le spese veterinarie danno diritto a una detrazione nel 730/2025. Vediamo come abbassare l’imposta dovuta, i limiti e se ci sono novità rispetto allo scorso anno.

Detrazione spese veterinarie nel 730/2025: istruzioni, limiti e novità

Detrazioni spese veterinarie 730/2025: il benessere degli amici a quattro zampe concorre ad abbassare l’Irpef dovute. Anche per le spese sostenute dal contribuente per pagare il veterinario, visite specialistiche ed eventuali analisi di laboratorio per il proprio animale domestico danno diritto a una detrazione al 19% entro determinati limiti.

Fino al 2020 il massimo di spesa detraibile era fissato a 250 euro, a partire dal 2021, grazie alla Legge di Bilancio, l’importo massimo detraibile è stato innalzato a 550 euro con un aumento di più del doppio sul tetto di spesa e sul beneficio fiscale riconosciuto. Va ricordato che anche per le spese veterinarie, proprio come accade per le spese medico/sanitarie, è prevista una franchigia e la detrazione spetta solo sull’eccedenza.

Chi può fruire della detrazione e secondo quali regole? Come la maggior parte delle detrazioni al 19%, è fruibile anche questa solo per chi rispetta l’obbligo di tracciabilità di pagamenti. Di seguito, vediamo quali sono le spese ammesse in detrazione e le istruzioni per la compilazione del modello 730/2025.

Detrazione spese veterinarie nel 730/2025: i limiti

La detrazione per le spese veterinarie spetta per le somme pagate per la cura dei propri animali domestici, detenuti legalmente, sia per compagnia che per pratica sportiva.

Rientrano tra le spese veterinarie detraibili:

  • le visite veterinarie;
  • gli interventi;
  • le analisi di laboratorio;
  • i farmaci veterinari.

Per quanto riguarda le spese sostenute nel 2024 (quindi quelle a cui fa riferimento la dichiarazione dei redditi 2025) il limite stabilito è 550 euro.

Ricordiamo che la spesa sostenuta può essere portata in detrazione solo se supera la franchigia, cioè la soglia di 129,11 euro, per la quale il beneficio non è riconosciuto. Si può applicare la detrazione, di fatto alle spese che superano i 129,11 euro e non eccedono i 550 euro.

La detrazione massima, quindi, si deve calcolare su 420,89 euro: facendo i calcoli, il bonus del 19% ammonta a 79,96 euro.

Riassumendo le regole che riguardano limite massimo e franchigia, la detrazione:

  • non spetta se le spese sono inferiori alla soglia della franchigia di 129,11 euro;
  • non spetta per le spese che superano il limite di 550 euro, la detrazione spettante è quella massima di 79,96 euro;
  • per le spese comprese tra 129,11 e 500 euro, va calcolata sulla quota che eccede la franchigia.

Detrazione spese veterinarie: istruzioni

Le spese veterinarie sono indicate nel quadro E del modello 730/2025: gli importi vanno indicati nei righi da E8 a E10 con il codice 29.

L’importo deve comprendere anche la franchigia: se le spese veterinarie sostenute nel 2024 superano il limite imposto dalla Legge di Bilancio, la cifra che va indicata è comunque 550. Se, ad esempio, un contribuente ha speso 630 euro di veterinario e farmaci per il proprio animale domestico nel 2024, nel rigo della dichiarazione dei redditi dovrà inserire l’importo massimo comprensivo di franchigia, ovvero «550» euro.

Il modello 730 precompilato dovrebbe avere già i dati relativi alle spese sostenute, ma i contribuenti sono comunque tenuti a controllare che le informazioni inserite siano corrette, ed eventualmente accedere e modificarle.

Come pagare le spese veterinarie?

Per le detrazioni al 19% (con l’esclusione di poche) è stata introdotta l’obbligatorietà di tracciabilità di pagamenti: il contribuente ha diritto alla detrazione solo se ha usato mezzi tracciabili, come carta di credito, bancomat, versamento bancario o postale.

Inoltre va ricordato che le detrazioni di imposta, previste dall’articolo 15 del TUIR (tra cui le spese veterinarie), sono riconosciute secondo un meccanismo di riduzione progressiva del rimborso IRPEF in base al reddito del contribuente.

Nel dettaglio:

  • fino a 120.000 euro di reddito, i contribuenti hanno diritto alla detrazione piena;
  • tra i 120.000 e i 240.000 euro la detrazione spettante non è del 19%, ma diminuisce in modo progressivo all’aumentare del reddito del contribuente;
  • oltre i 240.000 euro si azzera la detrazione spettante.

In questo frangente va anche ricordato quanto previsto dalla Legge di Bilancio 2024 per la maggior parte delle detrazioni al 19%: per redditi superiori a 50.000 euro è previsto un taglio dell’agevolazione fiscale pari a 260 euro. Tra le spese oggetto del taglio rientrano anche le spese veterinarie. Attenzione, però, il taglio non opera in misura di 260 euro per ogni tipologia di spesa, ma colpisce sul totale delle detrazioni spettanti.

Da ricordare che per le spese sostenute nel 2025 viene meno la franchigia di 260 euro sulle detrazioni spettanti, ma è previsto il nuovo taglio introdotto dalla Legge di Bilancio 2025 per i redditi superiori a 75.000 che limita la spesa massima detraibile sulla base dei figli a carico che si hanno.

I documenti da conservare

Tra i documenti che il proprietario dell’animale da compagnia deve conservare ci sono:

  • la certificazione rilasciata dall’ASL o dal veterinario quando si iscrive l’animale all’anagrafe;
  • per i cani è obbligatorio il microchip, mentre per i gatti e gli altri animali il veterinario rilascia il pet passport;
  • il certificato di adozione;
  • la fattura di acquisto dell’animale (se invece è un trovatello, il contribuente può procedere alla registrazione volontaria, con cui si impegna alla detenzione giuridica).

Si tratta di un elemento importante, perché in caso di detrazione senza titolo di proprietà il contribuente rischia una sanzione per detrazione indebita o mancata regolarizzazione del possesso dell’animale.

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