Detrazioni fiscali 2020, nuovi bonus in arrivo? Ipotesi sconti su ristoranti e parrucchiere

Anna Maria D’Andrea

25 Settembre 2019 - 17:28

Detrazioni e bonus fiscali 2020, non solo proroghe ma anche alcune possibili novità. Potrebbe presto essere detraibile la spesa del ristorante o del parrucchiere per chi paga con mezzi tracciabili.

Detrazioni fiscali 2020, nuovi bonus in arrivo? Ipotesi sconti su ristoranti e parrucchiere

Se il conto del ristorante fosse detraibile chiedereste lo scontrino? Se lo fosse anche il costo del parrucchiere, ma solo pagando con il bancomat, finireste di credere alla scusa del POS rotto?

La risposta è scontata ed è quasi sicuramente un sì. Certo, ad oggi è difficile pensare ad un Fisco così amico da permettere al contribuente di portare in detrazione fiscale la cena con le amiche o il taglio dal parrucchiere, ma il 2020 potrebbe essere un anno più sorprendente del previsto.

Se fino a qualche mese fa si parlava di addio a bonus e detrazioni fiscali, effetto della flat tax, la situazione si è ora capovolta, tanto da far parlare della possibilità di nuovi sconti fiscali per i contribuenti.

Il tutto nell’ottica di un piano importante di lotta all’evasione fiscale che potrebbe legare ai pagamenti con bancomat il diritto a nuove e variegate detrazioni fiscali dal 2020.

Detrazioni fiscali 2020, nuovi bonus in arrivo per combattere l’evasione

Il modello è lo stesso studiato per i bonus sui lavori in casa, ma questa volta per una categoria più ampia di spese che potrebbe comprendere anche quelle del ristorante, della palestra, così come del parrucchiere. Il piano è allo studio del Governo e potrebbe rientrare nel Decreto Fiscale 2020 o nella Legge di Bilancio.

Il 1° gennaio 2020 sarà il giorno dell’avvio di una novità importante per consumatori e negozianti: debutterà per tutti l’obbligo dello scontrino elettronico, che consentirà all’Agenzia delle Entrate di avere a disposizione i dati di acquisti e servizi resi all’istante. Stessa cosa accade oggi con la fattura elettronica per le transazioni tra titolari di partita IVA.

Un problema però resta: nonostante il Fisco digitale, chi non faceva fattura o non emetteva lo scontrino prima, potrà continuare a farlo anche ora e, dal canto suo, l’Agenzia delle Entrate dovrà attendere mesi prima di avere a disposizione informazioni sufficienti per l’avvio delle proprie attività di controllo.

È chiaro anche ai “piani alti” che la lotta all’evasione deve partire dall’origine del problema, combattendo un atteggiamento ormai radicato più che cambiando le procedure. Come? Puntando alle debolezze del contribuente. È così che si inizia a parlare dell’ipotesi di nuove detrazioni fiscali a partire dal 2020, subordinate tuttavia alla piena tracciabilità delle transazioni, accanto alla lotteria degli scontrini.

L’ha fatto prima di noi il Portogallo, Paese pioniere per quel che riguarda l’obbligo di fatturazione elettronica, con risultati importanti in termini di gettito.

Detrazioni fiscali 2020, bonus anche per ristoranti o parrucchiere (ma solo per chi paga con bancomat)

In Portogallo ciascun contribuente può portare in detrazione fiscale il totale delle spese annue sostenute non solo per i servizi ritenuti di prima necessità (come le spese mediche, scolastiche), ma anche per alcuni costi che normalmente si legano più alla categoria degli hobby e della cura della persona o della casa.

L’Italia potrebbe adottare lo stesso modello dal 2020, prendendo dal Portogallo anche una delle condizioni essenziali per beneficiare dei bonus: subordinarne il diritto al pagamento con mezzi tracciabili e rilasciando all’esercente il proprio codice fiscale.

In tal modo, l’ammontare delle spese sostenute verrebbe trasmesso all’Agenzia delle Entrate e confluirebbe nei dati predisposti nella dichiarazione precompilata.

Un’economia cashless e totalmente tracciata, dove il risparmio fiscale potrebbe averla vinta rispetto al bisogno emergente di tutelare la propria privacy, e dove i primi controllori diventerebbero i consumatori.

Prendiamo ad esempio del ristorante. Se il conto di una cena o di un pranzo tra amici fosse detraibile, quasi nessuno dimenticherebbe di sollecitare il ristoratore al rilascio dello scontrino.

Stesso discorso in altri settori in cui i livelli di evasione fiscale sono alle stelle: il parrucchiere, o i servizi prestati da idraulici o altri professionisti direttamente presso le abitazioni del consumatore.

La logica è quella di rendere il consumatore parte attiva della lotta all’evasione fiscale, creando un vero e proprio conflitto di interessi con l’esercente.

Detrazioni fiscali con bancomat, così prende forza anche il risparmiometro

Quale sarebbe l’effetto collaterale per il consumatore? Nel mirino della lotta all’evasione fiscale non ci sono solo i titolari di partita IVA, ma anche i contribuenti che dichiarano per lo più redditi da lavoro dipendente.

Consentire all’Agenzia delle Entrate di controllare passo per passo le proprie spese, con la promessa di uno sconto fiscale a fine anno, darebbe forza a strumenti come il risparmiometro o evasometro.

Insomma, chi nel corso dell’anno risulterà aver speso più di quanto guadagnato, potrebbe trovarsi a dover giustificare al Fisco le proprie abitudini.

Lo scenario è complesso ma tutt’altro che inverosimile. Sarà questa la strada che sceglierà di percorrere il Governo per combattere l’evasione? Avremo ulteriori dettagli dopo il varo della nota al DEF.

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