Evasometro anonimizzato, nuovi strumenti nelle mani dell’Agenzia delle Entrate per combattere l’evasione fiscale: la novità è contenuta nella bozza della Legge di Bilancio 2020. Ogni contribuente diventerà un numero, ed un algoritmo individuerà chi paga o non paga le tasse.
L’evasometro si prepara a diventare l’“anonimometro”: la Legge di Bilancio 2020 non sarà da meno, rispetto alle precedenti Manovre, nell’introduzione di nuovi strumenti di controllo per scovare chi non paga le tasse.
Dopo il redditometro e la Super Anagrafe, dal prossimo anno si appresta a debuttare l’evasometro anonimizzato che consentirà all’Agenzia delle Entrate di effettuare le proprie attività di controllo senza correre il rischio di essere fermata dal Garante per la Privacy.
La novità è contenuta in una delle ultime bozze della Legge di Bilancio 2020, il cui testo è atteso in settimana in Parlamento. Proseguendo il cammino intrapreso già dal DL n. 124/2019, la lotta all’evasione sarà al centro della Manovra del Governo Conte-bis, che punta ad algoritmi e banche dati per individuare chi non paga le tasse.
Il nuovo evasometro con anonimizzazione allo studio del Governo sarà evoluto ed in linea con i nuovi orientamenti legislativi in materia di privacy: sarà garantito l’anonimato e ciascun contribuente diventerà un numero da far circolare tra le varie banche dati.
Ad anticipare l’esordio dell’anonimometro è il Sole24Ore, che in un articolo pubblicato il 28 ottobre 2019 anticipa quelle che saranno le nuove strategie anti-evasione messe in campo dal Governo.
Niente è ancora certo, ma proviamo a capire come potrebbe funzionare il nuovo diabolico strumento nelle mani dell’Amministrazione Finanziaria.
Evasometro “anonimatizzato” in Legge di Bilancio 2020: nuovi controlli in arrivo
Nella dura battaglia contro il gap di entrate tributarie diventeremo un numero. L’anonimometro, più facile da identificare (e pronunciare) chiamandolo evasometro con anonimato, potrebbe diventare il nuovo strumento di controllo con il quale prender confidenza dal 2020.
Secondo le ultime novità sulla Legge di Bilancio 2020, anticipate dal quotidiano di Confindustria, il Governo ha in mente un nuovo strumento evoluto in grado di tutelare la privacy dei contribuenti che, invece di incrociare i dati anagrafici del contribuente, farà riferimento ad un numero identificativo da attribuire ad ognuno di noi, semplice consumatore, impresa o professionista.
Il numero identificativo attribuito dal Fisco sarà incrociato con i dati presenti nelle banche dati a disposizione di Agenzia delle Entrate e non solo e, in base a specifici algoritmi, sarà individuato chi presenta profili di rischio evasione fiscale.
Soltanto l’Agenzia delle Entrate saprà chi si cela dietro un determinato numero. L’evasometro anonimizzato che potrebbe rientrare in Legge di Bilancio 2020 potrebbe in tal modo superare lo scoglio del Garante per la Privacy.
Nella sostanza, il nuovo strumento di controllo altro non sarebbe che un’evoluzione dell’evasometro tradizionale.
Evasometro, come funziona
L’evasometro è un algoritmo capace di incrociare due tipi di dati: quelli dei conti bancari, controllando così le uscite, cioè le spese effettuate dai contribuenti, e i redditi dichiarati.
Si tratta di un’enorme mole di dati da incrociare, che si trovano nella cosiddetta Superanagrafe, un database costituito dai dati sia dell’Agenzia delle Entrate che dalla Guardia di Finanza.
In questo modo è possibile incrociare i dati dei conto correnti con le risultanze sui redditi, dichiarati o meno.
Il Fisco ha iniziato questi controlli già all’inizio di agosto 2019; è bene ricordare che l’iter di introduzione dell’evasometro (o Risparmiometro) era iniziato già col decreto Salva-Italia del 2011, risalente al Governo Monti, ma ci sono voluti 7 anni per renderlo operativo (dal 2018 è entrata in vigore la sperimentazione sulle società).
I controlli scattano nel momento in cui si verifica una discrepanza del 20% tra quanto speso e quanto dichiarato. L’evasometro, inoltre, prende in considerazione non solo l’anno fiscale corrente, ma anche gli anni precedenti.
Evasometro, chi rischia i controlli dell’Agenzia delle Entrate
A finire sotto la lente d’ingrandimento del Fisco nella lotta all’evasione tramite l’uso dell’evasometro non saranno solo le società, a cui viene applicato in via sperimentale già dal 2018.
Da quest’anno e precisamente a partite da agosto 2019 sono anche le persone fisiche ad essere sottoposte ai controlli incrociati da parte dell’Agenzia delle Entrate.
Tramite la Superanagrafe è possibile fare controlli su dati come il saldo a inizio e fine anno, i movimenti in entrata e in uscita, la giacenza media sul conto.
Qualora venissero trovate divergenze superiori al 20% tra entrate e uscite, spetterà al contribuente dover spiegare le presunte anomalie, fornendo la documentazione necessaria.
Si tratta, senza ombra di dubbio, di strumenti molto utili per la lotta all’evasione, che però allo stesso tempo aprono una grande controversia sul rispetto della riservatezza.
È proprio a tal fine che il Governo potrebbe correre ai ripari, con la versione evoluta dell’evasometro della Legge di Bilancio 2020.
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