L’evasione fiscale è la piaga di questo Paese, l’unico modo per combatterla è dire addio al contante e, di conseguenza, alla privacy. Un vero e proprio Grande Fratello fiscale: l’Agenzia delle Entrate saprà presto tutto di noi e delle nostre spese.
Il Fisco sta prendendo misure sempre più ampie e condizionanti per combattere l’evasione fiscale, una tra le piaghe economiche più gravi di questo Paese.
Per riuscirci dovremo dire addio al contante e optare per i pagamenti tracciabili, così che il Fisco possa sapere in tempo reale cosa abbiamo comprato, da chi, e quanto l’abbiamo pagato.
Insomma, addio al contante e anche addio alla privacy. Benvenuti in un’epoca tutta nuova del Grande Fratello, in cui i protagonisti non siamo noi, ma i nostri portafogli.
Secondo uno studio della società inglese Tax Research SSL, l’Italia è prima in Europa per evasione con oltre 190,9 miliardi di tasse evase.
Ecco perché il Fisco sta puntando alla digitalizzazione di tutte le procedure, prima con la fattura elettronica, poi con lo scontrino elettronico che, dal 2020, sarà accompagnato dalla lotteria volta ad incentivare anche i pagamenti tracciabili.
Per agevolare la diffusione delle transazioni mediante carte o bancomat, il Governo ha manifestato l’intenzione di inserire in Legge di Bilancio 2020 una norma per azzerare le spese di commissione per i pagamenti con carta e bancomat inferiori a 30 euro.
Si stanno tra l’altro intensificando i controlli sui prelievi dalle carte di credito e sull’uso del contante.
Un insieme di fattori che fanno pensare che presto saremo portati davvero a dire addio al denaro contante. Il Grande Fratello fiscale sarà presto realtà.
Lotta all’evasione con la digitalizzazione delle procedure
Riprendiamo in considerazione l’italico poco onorevole primato dei 190,9 miliardi di tasse evase e mettiamoci nei panni del Fisco: deve per forza inventarsi qualcosa per sanare questa voragine nei conti.
Non c’è dubbio sul fatto che la fattura elettronica funzioni, tenuto conto dell’incremento di gettito registrato dagli ultimi dati del MEF.
Fa parte del capitolo del Fisco digitale anche il nuovo scontrino elettronico che dal 2020 sarà accompagnato da un’altra novità introdotta in ottica anti-evasione: è la lotteria degli scontrini.
Con gli scontrini superiori a 1 euro, fornendo il proprio codice fiscale, si potrà partecipare a una lotteria con estrazioni mensili e premi fino a diecimila euro, ed un’estrazione finale annuale con un maxi premio di un milione di euro.
L’obiettivo è chiaro: lo Stato deve fare in modo da motivare il consumatore ad avere lo scontrino tanto da richiederlo al commerciante anche se per piccolissime spese.
Tutte le misure e le novità sta introducendo (e proponendo) fanno parte di una vera e propria rivoluzione non solo economica e finanziaria, ma culturale.
Il tutto per contrastare l’odiosa evasione fiscale. “Contanti” saluti alla privacy.
Controlli sull’uso del contante per combattere l’evasione fiscale
Il Fisco sta prendendo varie misure per spingere i contribuenti a dire addio all’uso dei contanti. Ad esempio, tra le proposte del Governo, accanto all’annunciata Pace fiscale 2, c’è l’azzeramento delle spese di commissione per i pagamenti con carta e bancomat inferiori a 30 euro.
Da settembre, inoltre, partiranno altri controlli della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Entrate per chi supera i 10.000 euro di operazioni in contante eseguite nel corso del mese, anche se in singole operazioni di 1.000 euro.
I controlli interesseranno gli spostamenti di denaro effettuati dalla stessa persona: le Poste e le banche saranno obbligate a inviare una segnalazione alle autorità competenti.
Il limite all’uso dei contanti posto dalla normativa sulla tracciabilità dei pagamenti è di 3.000 euro, mentre per i money transfer il limite è di 1.000 euro.
Che vuol dire? Che fino a 2.999 euro si possono dare soldi in contanti a un’altra persona/azienda, superati i 3.000 euro il trasferimento di denaro deve per forza essere effettuato tramite strumenti tracciabili.
L’obiettivo è chiaro: evitare che importanti somme di denaro vengano movimentate senza la possibilità per l’Amministrazione Finanziaria di conoscerne origine e destinazione.
Peccato che, poi, si parli di forme di condono proprio sul denaro contante nascosto al Fisco. E se il problema fosse proprio l’atteggiamento ambiguo del Governo nei confronti degli evasori?
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