Uso dei contanti, al via i controlli della UIF su prelievi e versamenti. Dal 1° settembre 2019 le banche dovranno segnalare chi supera il limite mensile di 10.000 euro, anche con movimenti singoli di importo unitario fino a 1.000 euro.
Uso dei contanti, al via dal 1° settembre 2019 i controlli della UIF su prelievi e versamenti sospetti.
I controlli riguarderanno prelievi e versamenti di importo superiore al limite di 10.000 euro al mese e sia le banche che Poste saranno obbligate a segnalare a Bankitalia i movimenti di denaro contante superiore a tale soglia.
La prima comunicazione dovrà essere effettuata a settembre ma riguarderà i movimenti dei quattro mesi precedenti. A regime invece le segnalazioni saranno mensili.
Seguendo le nuove norme sull’antiriciclaggio, il provvedimento della UIF obbliga, come si legge nel comunicato pubblicato negli scorsi mesi, le banche, le Poste e gli istituti di pagamento a comunicare le informazioni indispensabili sui movimenti di importo uguale o superiore al limite di 10.000 euro all’Agenzia delle Entrate.
Ad essere controllate, dal 1° settembre, anche le operazioni di spostamento di cifre uguale o superiori al limite di 1.000 euro. Anche queste piccole operazioni, infatti, saranno segnalate all’autorità competenti qualora complessivamente venga superata la soglia dei 10.000 euro.
Limite contanti, dal 1° settembre i controlli per chi supera i 10.000 euro
A partire dal mese di settembre le banche, le Poste e gli istituti di pagamento dovranno inviare, con cadenza mensile, le comunicazioni riguardanti le operazioni in contante di importo pari o superiore a 10.000 euro eseguite nel corso del mese solare, anche se relative a singole operazioni pari o superiori a 1.000 euro.
Le operazioni saranno individuate prendendo in considerazione i movimenti di denaro effettuati dal medesimo soggetto, anche qualora relativi a più conti allo stesso intestato.
È guerra aperta all’uso dei contanti, per i quali il 2020 si profila come un anno di importanti novità.
L’obiettivo è stanare presunti casi di riciclaggio ed evasione fiscale e, si ricorda, già ad oggi esistono specifiche regole per l’uso del contante.
Attualmente, il limite all’uso dei contanti posto dalla normativa sulla tracciabilità dei pagamenti è di 3.000 euro, salvo per il money transfer che è fermo al limite dei 1.000 euro.
Tale limite comporta che:
- fino a 2.999 euro è possibile dare soldi in contanti ad un’altra persona/azienda;
- da 3.000 euro in su è necessario l’utilizzo di strumenti tracciabili (bonifico bancario, carta di credito, ecc.) per poter trasferire risorse da un soggetto ad un altro.
Controlli e sanzioni se si supera il limite soglia contante
I controlli da parte dell’UIF e la conseguente segnalazione ad Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza scatteranno nel caso di prelievo al bancomat superiore (o uguale) 10.000 euro al mese., anche qualora tale limite sia superato con movimenti di importo unitario pari a 1.000 euro.
Le banche, le Poste e gli istituti di pagamento, a partire dal mese di settembre 2019, saranno infatti obbligati a inviare una comunicazione all’UIF (Unità Informazione Finanziaria della Banca d’Italia) qualora venisse superata tale soglia.
Nel caso di sospetto riciclaggio o evasione fiscale, ad attivarsi saranno Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza.
I controlli sui conti correnti, per i quali è operativo anche il nuovo strumento di contrasto all’evasione, il risparmiometro o “evasometro”, prevedono la possibilità per il contribuente di fornire spiegazioni sulla propria situazione.
Se il contribuente non riesce a fornire idonea “giustificazione” con documentazione allegata, scatta l’imputazione di presunta attività illecita e di nero, con il conseguente recupero delle somme evase maggiorate di sanzione.
Il superamento del limite giornaliero o mensile prevede una sanzione particolarmente punitiva, che consiste nel trasformare i prelievi oltre il limite in compensi, e quindi sottoporli a tassazione.
Come evitare le sanzioni nel caso di movimenti in denaro contante oltre il limite e come dimostrare la propria “buona fede”? Bisogna sempre tenere traccia di tutto: prelievi, spostamenti, scontrini, fatture. Sono tutti documenti che vi aiuteranno a giustificare le somme prelevate e spese.
Fatta la legge, è tuttavia facile trovare l’inganno: nonostante gli sforzi a supporto della lotta al riciclaggio, ci pare chiaro che ci siano ancora dei buchi normativi.
Anche se tali disposizioni si pongono come obiettivo quello scovare casi di riciclaggio o evasione, per non essere scoperti basterebbe “volare basso”, cioè rimanere sotto i 10.000 euro di operazioni in contante suddivise in singole operazioni con somme inferiori ai mille euro.
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