Se si riceve un regalo in denaro, sia in contanti che tramite bonifico, ci si devono pagare le tasse? In quali casi non sono dovute? Vediamo cosa prevede la normativa vigente.
Devo pagare tasse sui soldi che mi regalano? Verrebbe spontaneo rispondere no a questa domanda, ma siamo proprio sicuri che sia così? Molto spesso si è portati a pensare che regalo e donazione non siano la stessa cosa, invece, non vi è alcuna differenza tra un regalo in denaro e una donazione: sotto il profilo della legge sono termini che hanno lo stesso significato.
Questo apre le porte a molti dubbi, visto che per la donazione è previsto il pagamento di una imposta.
Ricevere un regalo in denaro non è così raro: si pensi, ad esempio, agli sposi che ricevono come regalo di nozze da parenti e amici la cosiddetta “busta” con all’interno soldi. Oppure ai genitori che decidono di regalare soldi ai figli, o ai nonni che regalano la mancia ai nipoti. Si tratta di regali che al tempo stesso, proprio per il loro essere sinonimi, sono anche donazioni.
La legge prevede che la donazione (e quindi anche il regalo) debba avvenire per atto pubblico alla presenza di un notaio. Se la donazione, però, ha un modico valore non è necessario l’atto pubblico o il notaio.
Si pagano le tasse sui regali in soldi?
Partiamo da presupposto che i regali non concorrono alla formazione del reddito imponibile e, quindi, su di essi non si deve versare l’Irpef. I regali che si ricevono, sia in contanti che tramite assegni o bonifici, non devono essere inseriti nella dichiarazione dei redditi. Appare abbastanza ovvio che una nonna che regala soldi al nipote non debba fare un atto di donazione, si tratta di un regalo di modico valore e non necessita dell’atto pubblico.
Se il regalo, però, ha un valore importante per donarlo è necessario un atto pubblico e un notaio e in questo caso interviene l’imposta di donazione che, in Italia, varia in base all’importo del regalo e al legame di parentela che ci lega a chi dona.
Ci sono limiti ai soldi che si possono regalare?
Ovviamente la legge non può porre nessun limite ai soldi che si possono regalare, ma esistono limiti formali e sostanziali per evitare di pagare tasse sulle somme. I limiti formali riguardano il “come” avviene il regalo e se necessita o meno della presenza di un notaio e quelli previsti all’utilizzo dei contanti: se il regalo supera i 4.999 euro è necessario che avvenga con mezzi di pagamento tracciabile.
I limiti sostanziali, invece, riguardano l’importo e vanno a tutelare gli eredi lettimari se il regalo è di importo sostanzioso: la donazione, infatti, non può privare gli eredi di una quota minima del patrimonio di chi dona.
Niente tasse sui regali di modico valore
Se si decide di fare un regalo in soldi che sia di modico valore (per il quale non esiste un limite fissato dalla legge) non è necessaria la presenza di un notaio e di procedere per atto pubblico. Il regalo di modico valore, tra l’altro, non deve essere per forza tra parenti, ma può avvenire anche tra amici a patto che non impoverisca chi dona e non arricchisca chi riceve.
Insomma l’importo per il quale si rientra nel modico valore dipende dalle condizioni economiche di chi dona e di chi riceve.
Ovviamente per chi ha un patrimonio di milioni di euro, può essere considerata di modico valore una donazione di 150.000 euro, mentre lo stesso non può dirsi per chi ha un reddito annuo di 30.000 euro.
Tornando alla domanda iniziale, quindi, non si pagano mai le tasse previste per il reddito delle persone fisiche sui regali in denaro, indipendentemente dall’importo, e questi non vanno mai inseriti nella dichiarazione dei redditi. Ma potrebbe essere necessario versare l’imposta di donazione.
Quando di pagano le tasse sui regali in soldi?
Come abbiamo visto, quindi, teoricamente non sono dovute tasse sui regali in soldi, se si esclude l’imposta di donazione (ma solo nei casi in cui è prevista). Quest’ultima, infatti, agisce solo su importi alti: ad esempio da genitori e figli è dovuta solo per la parte del regalo che eccede il milione di euro, mentre per fratelli e sorelle e parenti entro il terzo grado è dovuta solo sull’importo che eccede i 100.000 euro.
I regali in soldi in che dichiarazione rientrano?
Come abbiamo già detto i regali che si ricevono in denaro, sia contante che con assegno o bonifico, non rientrano nella dichiarazione dei redditi. Se queste somme, però, rimangono nel conto corrente o nel libretto di risparmio possono andare a influire sull’Isee (di due anni dopo rispetto a quando si sono ricevute) perché l’Isee prende in considerazione anche le giacenze medie dei rapporti bancari (conti correnti e libretti di risparmio).
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