Dichiarazione redditi 2024 obbligatoria per colf e badanti: imposte, detrazioni e modello da utilizzare

Patrizia Del Pidio

4 Aprile 2024 - 16:27

Anche per colf e badanti, come per tutti gli altri lavoratori domestici, presentare la dichiarazione dei redditi è un obbligo anche in presenza di un solo sostituto di imposta.

Dichiarazione redditi 2024 obbligatoria per colf e badanti: imposte, detrazioni e modello da utilizzare

Colf e badanti sono obbligate a presentare la dichiarazione dei redditi, come lo sono anche tutti gli altri lavoratori domestici. Questo accade per il fatto che questi lavoratori percepiscono il proprio stipendio lordo, senza l’applicazione di tassazione alla fonte. Il datore di lavoro domestico, infatti, non è un sostituto di imposta e proprio per questo motivo non trattiene dalla busta paga l’Irpef da versare.

Questo è il motivo per cui colf, badanti e baby sitter, hanno sempre l’obbligo di presentazione della dichiarazione e anche quest’anno, per essere in regola con il FIsco, dovranno inviare il 730/2024 o il modello Redditi. Gli unici lavoratori domestici che sono esonerati dall’obbligo sono quelli che nel corso del 2023 hanno avuto redditi inferiori a 8.174 euro e ricadono, per tale motivo, nella no tax area.

In ogni caso, anche i lavoratori che ricadono nella no tax area, se lo desiderano, possono presentare la dichiarazione perchè pur non essendoci un obbligo, non è previsto neanche un divieto.

Per questi lavoratori, come detto, il datore di lavoro non agisce in qualità di sostituto d’imposta, come invece avviene nella generalità dei rapporti di lavoro subordinato, e di conseguenza è il dipendente a doversi fare carico del versamento delle imposte dovute al Fisco.

I lavoratori domestici, mensilmente, percepiscono uno stipendio a cui non è stata sottratta l’Irpef. Per questo motivo, per il calcolo dello stipendio netto di colf e badanti è sufficiente sottrarre dalla cifra pattuita i contributi previdenziali versati dal datore di lavoro (che a sua volta può dedurli dalla dichiarazione dei redditi). Questo non significa che sullo stipendio percepito non si versa l’Irpef, ma solo che questa viene pagata in un secondo momento dal collaboratore domestico stesso, in fase di dichiarazione dei redditi, appunto.

Con la dichiarazione dei redditi 2024 viene calcolata l’imposta effettivamente dovuta considerando i redditi percepiti nell’anno precedente. Da questa però andranno sottratti bonus, deduzioni e detrazioni, come ad esempio quelle da lavoratore dipendente che, in quanto il datore di lavoro non agisce come sostituto d’imposta, non sono state riconosciute in busta paga. Lo stesso dicasi dell’ex bonus Renzi, oggi chiamato trattamento integrativo, che spetta anche ai lavoratori domestici e per questo può essere recuperato dalla dichiarazione dei redditi.

Dichiarazione dei redditi per colf e badanti 2024: con quale modello?

Per l’invio della dichiarazione dei redditi colf e badanti possono scegliere indifferentemente tra il modello 730/2024 e il modello Redditi Pf. Entrambi, infatti, possono essere utilizzati anche in assenza di sostituto d’imposta.

La differenza è che per il modello 730/2024 c’è tempo fino al 30 settembre per l’invio, mentre per il modello Redditi Pf la scadenza è fissata al 15 ottobre.

Cosa serve per la dichiarazione dei redditi di colf e badanti

I documenti necessari per inviare la dichiarazione dei redditi sono diversi. A non poter mai mancare è la dichiarazione sostitutiva della certificazione unica consegnata dal datore di lavoro, nella quale è indicato il reddito effettivamente percepito nel periodo d’imposta oggetto di dichiarazione.

In presenza di più datori di lavoro, ci dovranno quindi essere tante certificazioni uniche quanti sono stati i datori di lavoro nel 2023.

Quali imposte devono versare colf e badanti

Il rapporto di lavoro domestico è tassato al pari del normale rapporto di lavoro subordinato, con la differenza che per colf, badanti e baby sitter le imposte non vengono già trattenute dal datore di lavoro.

Per questo motivo, con la dichiarazione dei redditi che viene inviata nell’anno successivo si andranno a dichiarare tutte le entrate percepite, così che l’Agenzia delle Entrate possa calcolare l’ammontare di quanto complessivamente dovuto.

Nel dettaglio, in sede di conguaglio verrà calcolata l’Irpef complessivamente dovuta, con l’aggiunta delle addizionali regionali e comunali. Irpef che nel periodo che va dall’1° gennaio al 31 dicembre 2023 è cos’ calcolata:

  • 23% del reddito per lo scaglione compreso tra 0 e 15 mila euro, con una no tax area fissata a 8.174,00 euro;
  • 25% del reddito tra 15.001 e 28 mila euro;
  • 35% del reddito tra 28.001 e 50 mila euro;
  • per la parte di reddito che supera i 50 mila euro, infine, l’Irpef dovuta è del 43%.

A quali detrazioni hanno diritto colf e badanti

Al pari di quanto previsto per la generalità dei lavoratori dipendenti, anche colf e badanti hanno diritto alla cosiddetta detrazione da lavoro dipendente. Anche per questa si continuano ad applicare le regole in vigore nel 2023.

Altre detrazioni a cui si ha diritto sono quelle per familiari a carico, così come a “tutte” le altre garantite dai vari bonus (qui l’elenco completo).

Conguaglio dichiarazione dei redditi colf e badanti

In sede di dichiarazione dei redditi viene effettuato il cosiddetto conguaglio fiscale, con il quale si verifica qual è l’effettivo ammontare delle imposte da versare in base al reddito percepito, al netto delle detrazioni a cui si ha diritto.

Da questa operazione ne può risultare un credito in favore del contribuente (il cosiddetto bonus Irpef) o un debito. Nel caso di colf e badanti che nel 2023 non hanno avuto altri rapporti di lavoro dipendente, quindi, il conguaglio non sarà mai a credito dal momento che l’Irpef versata nell’anno in cui ha avuto luogo la prestazione di lavoro è stata pari a zero.

Al massimo, nella migliore delle ipotesi, le detrazioni previste potrebbero ridurre l’imposta dovuta fino a zero.

Come funziona il pagamento delle imposte per colf e badanti

Qualora dal modello 730/2024 o dal modello Redditi Pf ne risulti un debito, questo dovrà essere pagato attraverso F24. Nel caso delle dichiarazioni dei redditi inviate grazie al supporto di Caf e patronati, questo adempimento si può assolvere direttamente grazie agli stessi intermediari.

In alternativa, è possibile versare quanto dovuto utilizzando l’apposito servizio presente nell’area riservata sul sito dell’Agenzia delle Entrate.

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