Modello 730/2024, rischi e sanzioni, quando scatta il penale?

Patrizia Del Pidio

24 Luglio 2024 - 10:58

730/2024 non presentato? Attenzione che possono scattare pesanti sanzioni e si può sfociare anche nel penale. Vediamo perché è pericoloso non presentare la dichiarazione dei redditi.

Modello 730/2024, rischi e sanzioni, quando scatta il penale?

Per chi decide di non presentare il modello 730/2024 e omettere la dichiarazione dei redditi i rischi sono quelli di incorrere, oltre che a sanzioni, anche in procedimenti penali. Va ricordato che il decreto Fiscale 2020 ha pesantemente inasprito le pene connesse a reati tributari: chi omette la presentazione della dichiarazione annuale dei redditi può rischiare procedimenti penali se le imposte evase superano un determinato limite.

Più morbida invece la posizione del legislatore per i contribuenti che accettano il modello precompilato dell’Agenzia delle Entrate: all’esclusione dai controlli sui dati inviati da coloro che non modificano il modello, si aggiunge il disposto del Dl Semplificazioni che prevede l’esclusione dai controlli sulle spese sanitarie, se accettate senza modifiche utilizzando la precompilata. Il tutto si applica anche alla nuova dichiarazione semplificata: per chi conferma i dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate senza apportare modifiche i controlli preventivi sono esclusi.

Si tratta, quindi, di un sistema premiale per il contribuente che segue le indicazioni dell’Agenzia e penalizzante per chi non adempie ai propri doveri nei confronti dell’Erario.

Ci sono dunque delle situazioni in cui l’omessa dichiarazione dei redditi comporta un reato penale: vediamo quali sono questi casi e le conseguenze a cui si va incontro quando non si presenta il 730.

Controlli su 730/2024: nuove esclusioni

L’Agenzia delle Entrate garantisce l’esclusione da controlli fiscali sui modelli precompilati accettati dal contribuente senza modifiche. Nessun controllo anche se l’invio della dichiarazione avviene tramite CAF o intermediario, dato che il Fisco è già in possesso di molte informazioni relative al reddito da lavoro o da pensione e ad alcune spese sostenute nel corso dell’anno.

Se invece il contribuente integra o modifica la dichiarazione, l’Agenzia è autorizzata a verificare la correttezza delle informazioni inserite.

Il DL Semplificazioni ha introdotto ulteriori casi di esenzione dai controlli fiscali, anche quando la dichiarazione viene presentata tramite intermediari abilitati e sono presenti modifiche non riferite alle spese sanitarie.

All’intermediario è attribuito il compito verificare la corrispondenza tra le spese sanitarie riportate in dichiarazione e quelle presentate dal cittadino attraverso la tessera sanitaria, ma lo solleva dalla conservazione di fatture e scontrini relativi a queste spese.
Queste modifiche saranno operative a partire dal 2023 per la dichiarazione relativa al periodo di imposta 2022.

Da quest’anno, con l’introduzione della dichiarazione semplificata, inoltre, le stesse esclusioni valgono anche per chi conferma, senza modificarli i dati in possesso dell’amministrazione tributaria. Valgono le stesse esclusioni sulla conservazione delle fatture e degli scontrini di acquisto, già valide per il 730 precompilato.

Rischi e sanzioni per chi non fa il 730

Per contestualizzare meglio il discorso partiamo dalla definizione. La dichiarazione dei redditi si intende omessa quando:

  • non viene presentata entro 90 giorni dalla scadenza: quest’anno il termine ultimo per il 730 è il 30 settembre;
  • è presentata su modelli non conformi;
  • non è sottoscritta dal dichiarante.

Ma cosa rischia chi non fa il 730? Se uno dei soggetti che devono presentare il 730 per qualsiasi motivo non presenta la dichiarazione dei redditi va incontro a gravi conseguenze, che abbracciano sia l’aspetto pecuniario che quello penale.

Si parte infatti dalla sanzione amministrativa che va da un minimo del 120% al massimo del 240% dell’ammontare delle imposte dovute. L’imposta minima applicabile è di 250,00 euro.

Nel caso in cui non siano dovute imposte è prevista una sanzione che va da 250,00 euro a 1.000,00 euro. Tale sanzioni può essere aumentata fino a raddoppiare nei confronti dei soggetti obbligati alla tenuta delle scritture contabili.

In caso di redditi prodotti all’estero è previsto un aumento di 1/3 della sanzione minima applicabile.

730 omesso, quando scatta il penale?

Nel caso di dichiarazione dei redditi non presentata, il penale scatta al concorrere delle seguenti situazioni:

  • non si è presentata la dichiarazione dei redditi entro 90 giorni dalla scadenza del termine di presentazione;
  • in caso d’imposta evasa (imposte sui redditi o IVA), e le ritenute non versate siano superiori a 50.000 euro. Il riferimento va inteso per singola imposta e per ciascun periodo d’imposta.

La punizione per chi si macchia di questo reato può arrivare anche alla reclusione da 2 a 5 anni per chi non presenta la dichiarazione, pur avendone l’obbligo, ed evade imposte superiori a 50.000 euro. Da notare che non è punito il contribuente che presenta la dichiarazione entro 90 giorni dalla scadenza pur non sottoscrivendola o utilizzando per la presentazione un modello non conforme.

Anche per l’omessa presentazione si può disporre la custodia cautelare in carcere, in passato preclusa.

A fare da spartiacque è la cifra dei 50.000 euro: sotto tale soglia le sanzioni saranno di tipo amministrativo e pecuniario, commisurate alla cifra evasa e alla reiterazione del comportamento.

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