La gestione di cessioni del quinto e pignoramenti richiede particolare attenzione soprattutto quando termina il rapporto e l’azienda è chiamata a liquidare il Tfr. Ecco come comportarsi in questi casi
Il Trattamento di fine rapporto (Tfr) è un elemento della retribuzione spettante al dipendente che, a differenza di altri importi riconosciuti in busta paga, è erogato soltanto alla cessazione del contratto.
Fanno eccezione, in tal senso, le ipotesi di anticipo, in costanza di rapporto, di una quota - parte del Tfr. A tutela sia dell’azienda (chiamata a un possibile ingente esborso economico) che del dipendente (al fine di garantirgli comunque una somma residua alla cessazione del contratto), l’anticipo è soggetto a una serie di limiti, in termini di:
- Importo massimo;
- Eventi che legittimano il lavoratore ad ottenere l’anticipo;
- Numero di dipendenti ai quali può essere concessa l’anticipazione;
- Anzianità di servizio del beneficiario.
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