Marco Rizzo intervistato da Money.it spiega perché i diritti sociali devono tornare in primo piano nelle agende politiche a discapito dei diritti civili.
In una società mondiale colpita oggi più che mai da povertà, disuguaglianze e disagi economici, dove la finanza funge da “dominus” interrogarsi su come la politica sceglie quali diritti difendere è sacrosanto secondo Marco Rizzo.
In una delle interviste rilasciate su Money.it, il politico italiano coordinatore di Democrazia Sovrana Popolare ha sostenuto che attualmente “i diritti civili hanno sostituito i diritti sociali, se io devo scegliere tra diritti civili e diritti sociali, i diritti sociali sono quelli primari.”
Rizzo non ha dubbi: il disgregamento della famiglia tradizionale intesa come nucleo fondante della società si sta traducendo in aumento della povertà, anche a causa di un disinteresse della politica verso tematiche chiave quali la casa, il lavoro, la scuola, la sicurezza, la sanità. Invece di lottare per difendere queste priorità, la politica dimostra di essere sempre più interessata ai diritti civili, “che sono spesso anche dei desideri”.
Il riferimento specifico è alle tematiche dell’utero in affitto, della tutela degli omosessuali e di tutte le questioni riguardanti l’identità di genere.
Il vero dibattito da affrontare ora, secondo Rizzo, è quello sulla “dittatura del politicamente corretto, che parla poi [oltre che dei temi sopra menzionati sulle scelte sessuali e affettive] del green...del fatto che dobbiamo perdere la libertà per le nostre piccole automobili...Se devo parlare di una sinistra, mi sento solo legato a quella con gli operai ai cancelli con Berlinguer e non con quella della Schlein sul carro del Gay Pride”.
La scelta necessaria, secondo il politico italiano, è quindi di privilegiare i diritti sociali a discapito di altri che, pur senza discriminare, sono inclinazioni, passioni e desideri e nulla più.
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