L’Agcom ha approvato il regolamento per l’equo compenso sui diritti d’autore: agli editori fino al 70% dei ricavi pubblicitari da parte dei big del web come Google e Meta.
Diritto d’autore, l’Agcom ha stabilito le regole per l’equo compenso agli editori da parte dei big del web, con l’Italia che così si è adeguata alla direttiva dell’Unione europea sul copyright che è stata approvata nel 2021 nonostante il parere contrario all’epoca del nostro Paese.
Il Consiglio dell’Agcom con il solo voto contrario della commissaria Elisa Giomi, ha approvato il nuovo regolamento che come riporta l’Ansa ha come obiettivo “colmare il divario tra i ricavi percepiti dalle grandi piattaforme per la pubblicazione di contenuti giornalistici e quelli che finiscono nelle casse degli editori, titolari dei diritti”.
Il tema è quello spinoso dell’equo compenso nei confronti di quegli editori che vedono i loro contenuti utilizzati da vari colossi del web, come Google o Meta visto che la direttiva Ue ha incluso nell’elenco delle piattaforme anche i social network.
L’Agcom così ha stabilito le regole che, in virtù del diritto d’autore, potranno permettere agli editori di accordarsi con i colossi del web per ottenere una parte dei proventi generati dalla diffusione di un proprio articolo.
Diritto d’autore: le regole Agcom per il web
In Italia le norme sul diritto d’autore sono ferme a una legge del 1941; l’occasione buona per mettere mano al regolamento nel Belpaese è arrivata grazie alla riforma del copyright che è stata approvata in maniera definitiva dall’Unione europea.
Il testo approvato da Bruxelles prevede che, senza obbligatorietà, gli editori possano accordarsi con le varie piattaforme web per ricevere un pagamento quando vengono utilizzati dei propri contenuti.
L’Agcom così ha dovuto studiare un regolamento che ora è stato approvato, con l’Autorità che potrà intervenire se, entro 30 giorni dalla richiesta di avvio del negoziato, editori e piattaforme web non riuscissero a trovare un accordo sull’ammontare del compenso.
“L’Agcom - riporta l’Ansa -, entro 60 giorni dalla richiesta, indica quale delle proposte formulate è conforme ai criteri stabiliti dal regolamento oppure, qualora non reputi conforme nessuna delle proposte, indica d’ufficio l’ammontare. Il regolamento individua come base di calcolo i ricavi pubblicitari del prestatore derivanti dall’utilizzo online delle pubblicazioni, al netto dei ricavi dell’editore attribuibili al traffico di reindirizzamento generato sul proprio sito web da tali pubblicazioni. All’editore, a seguito della negoziazione, potrà essere attribuita una quota fino al 70%, determinata sulla base dei criteri predeterminati”.
Queste nuove regole sul diritto d’autore potranno così garantire agli editori fino al 70% dei ricavi dei colossi del web per ogni contenuto prodotto e poi rilanciato dalle varie piattaforme.
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