Nessuno (o quasi) rispetta il divieto di fumo nei cortili della scuola. Per gli studenti è colpa degli insegnanti, danno il cattivo esempio.
Divieto di fumo nei cortili della scuola, nessuno lo rispetta e il 78% degli studenti ammette di non rispettare la legge che vieta di fumare anche nei pressi di istituti scolastici, università e ospedali. C’è di più: il 61% afferma di fumare anche all’interno dei bagni della scuola.
La notizia, però, non è questa. Gli studenti puntano il dito contro gli insegnanti: il 37% di questi fuma nei cortili della scuola senza preoccuparsi di farsi vedere e il 20% continua a farlo ma di nascosto. La legge sul divieto di fumo nei locali esterni in prossimità delle scuola non è rispettata quasi mai e per gli studenti tra le cause principali ci sarebbe il comportamento e il cattivo esempio degli insegnanti e del personale ATA. Se bidelli e professori fumano nel cortile o davanti all’ingresso della scuola perché non dovrei farlo io?
Gli studenti se ne lavano le mani e scaricano il peso del mancato rispetto del divieto di fumo nei cortili della scuola addosso agli insegnanti. L’opinione sarebbe condivisa da una larga fetta di studenti che, accusati di non rispettare le regole sul divieto di fumo, accusano i loro insegnanti.
Hanno ragione o no? Difficile pensare che insegnanti o bidelli con il vizio del fumo rispettino alla lettera la legge; sì al divieto di fumo all’interno degli edifici ma per quanto riguarda invece le limitazioni negli spazi aperti e nello specifico nei cortili di scuole, università e ospedali, per molti si tratta di un divieto assurdo e, pertanto, non mancano i casi di insegnanti che violano la legge.
L’opinione condivisa dagli studenti è che, in buona sostanza, la colpa del mancato rispetto del divieto di fumo è da attribuire al comportamento sbagliato di insegnanti e bidelli. Questo il risultato di una ricerca condotta da Skuola.net.
Divieto di fumo nei cortili della scuola, nessuno lo rispetta. Per gli studenti è colpa degli insegnanti
Dall’entrata in vigore della legge sul divieto di fumo nei cortili della scuola la situazione sembra essere ancora la stessa. Questo il risultato di una ricerca per la quale sono stati intervistati circa 2100 studenti tra gli 11 e i 19 anni. L’88% degli studenti intervistati conosce il divieto ma il 78% di questi fuma ancora nei cortili della scuola. Nonostante diminuisca la percentuale di coloro che non sono a conoscenza del divieto di fumo anche in prossimità dell’edificio scolastico il numero di chi viola la legge è in crescita.
Insomma, il divieto fortemente voluto dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin c’è solo sulla carta e per gli studenti la principale causa del mancato rispetto della norma sarebbero i professori, per due motivi.
Primo tra tutti, danno il cattivo esempio: il 58% degli insegnanti non rispetta il divieto di fumo nei cortili della scuola e quindi, sarebbero portatori di cattivo esempio per gli studenti. Se i professori possono fumare lo facciamo anche noi, questa in sostanza la neanche tanto tacita affermazione dei fumatori in erba intervistati.
Secondo motivo è che i controlli sul divieto di fumo nei cortili della scuola sono affidati proprio ai professori ma nella maggior parte dei casi non c’è alcuna vigilanza sul rispetto di quanto prescritto dalla legge. Tra gli studenti intervistati solo il 17% parla di multe a chi fumava nel cortile.
Gli studenti scaricano il peso dell’alta percentuale di trasgressione della legge sulle spalle degli insegnanti che vengono quindi accusati su due fronti: danno il cattivo esempio e non vigilano sull’applicazione della legge.
Uno dei problemi è però anche la mancanza di informazione: l’entrata in vigore della nuova legge sarebbe dovuta essere accompagnata da giornate dedicate alla spiegazione dei perché dell’introduzione della nuova legge e ai rischi e conseguenze legate al fumo.
Divieto di fumo nei cortili della scuola, nessuno lo rispetta. C’è poca informazione
Oltre al mancato controllo e al cattivo esempio, gli insegnanti vengono accusati dagli studenti anche per un altro motivo. Il divieto di fumo nei cortili della scuola sarebbe dovuto essere accompagnato da giornate informative, non soltanto sull’entrata in vigore della legge per limitare il fumo nei pressi di scuole, università e ospedali, ma anche per parlare delle conseguenze negative legate al fumo.
Carente il fronte dei controlli, del buon esempio degli insegnanti, ma anche dell’informazione: solo il 37% degli studenti intervistati afferma che la propria scuola ha organizzato incontri o approfondimenti per far comprendere fino in fondo le problematiche legate al vizio del fumo.
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