Domanda bonus acqua dal 1° febbraio 2022: parte a breve la possibilità di fare richiesta all’Agenzia delle Entrate. Vediamo a chi spetta e quali le istruzioni da seguire.
Domanda bonus acqua, si parte il 1° febbraio 2022.
A breve sarà possibile presentare all’Agenzia delle Entrate il modulo per la comunicazione delle spese sostenute nel 2021 per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio e mineralizzazione di acqua potabile.
Ci sarà un mese di tempo per l’invio della domanda telematica all’Agenzia delle Entrate, passaggio necessario per beneficiare del credito d’imposta del 50%, riconosciuto fino a 1.000 o 5.000 euro di spesa.
La scadenza è fissata al 28 febbraio 2022. Soffermiamoci quindi sulle istruzioni per fare domanda e beneficiare del bonus acqua potabile.
Domanda bonus acqua al via dal 1° febbraio 2022: a chi spetta e istruzioni
Operativo dal 1° gennaio dello scorso anno e fino al 31 dicembre 2022, il bonus acqua potabile è stato introdotto dalla Manovra di Bilancio 2021 con il fine di incentivare l’installazione di sistemi che consentano di razionalizzare l’uso dell’acqua e ridurre il consumo di contenitori di plastica.
Le regole operative per l’accesso all’agevolazione sono state pubblicate dall’Agenzia delle Entrate con il provvedimento del 16 giugno 2021, che ha messo a disposizione dei contribuenti il modulo per fare domanda e le relative istruzioni.
Per le spese sostenute nel corso del 2021 si parte dal 1° febbraio 2022, e la domanda di accesso al credito d’imposta potrà essere inviata entro la fine del mese.
La scadenza per ottenere lo sconto del 50% della spesa sostenuta è infatti fissata al 28 febbraio 2022, e sempre a febbraio del prossimo anno bisognerà inviare la comunicazione per le somme sostenute nell’anno in corso.
A poter richiedere il bonus acqua sono le persone fisiche, nonché i titolari di partita IVA e gli enti non commerciali (compresi gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti), in relazione alle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione, raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare finalizzati al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.
L’agevolazione spetta ai soggetti che sostengono le spese su immobili posseduti o detenuti, quindi anche in caso di affitto o comodato d’uso.
Domanda bonus acqua, come ottenere il credito d’imposta del 50%
L’importo massimo della spesa agevolabile è pari a 1.000 euro per le persone fisiche, in relazione a ciascuna unità immobiliare, e a 5.000 euro per gli immobili adibiti ad attività commerciale o istituzionale da parte di titolari di partita IVA.
La domanda per il bonus acqua dovrà essere presentata all’Agenzia delle Entrate in modalità telematica, utilizzando il modello di seguito allegato, dal beneficiario o tramite un intermediario.
Sono due i canali di invio della comunicazione, che può essere trasmessa:
- tramite il servizio web disponibile nell’area riservata del sito dell’Agenzia delle Entrate;
- tramite i canali telematici della stessa Agenzia.
Chiuso il canale di trasmissione delle comunicazioni, l’Agenzia delle Entrate dovrà definire l’ammontare massimo del credito d’imposta fruibile, sulla base del totale delle richieste pervenute e del limite di spesa, pari a 5 milioni di euro annui.
Qualora le richieste dovessero superare lo stanziamento previsto, il credito riconosciuto sarebbe quindi soggetto a ridefinizione.
In ogni caso, l’importo del bonus acqua può essere utilizzato in dichiarazione dei redditi, ovvero in compensazione, da parte delle persone fisiche non titolari di partita IVA.
Per gli esercenti attività d’impresa o lavoro autonomo e per gli altri soggetti beneficiari sarà invece necessario usare il credito maturato esclusivamente in compensazione, mediante modello F24 telematico.
© RIPRODUZIONE RISERVATA