Il Caf presenta la domanda di pensione gratuitamente, ma poi detrae dall’assegno previdenziale, tutti i mesi, la quota sindacale.
Forse non tutti i pensionati lo sanno, ma quando si richiede la pensione al Caf quest’ultimo, che poggia su un sindacato, fa tesserare il futuro pensionato. E gli fa firmare una delega. Con questa delega sindacale il Caf, tutti i mesi, trattiene una quota della pensione. Per sempre.O finchè il pensionato non revoca la delega sindacale che ha sottoscritto.
Ma la maggior parte dei pensionati neache si accorge di versare la trattenuta sindacale perche, tranne rari casi, il cedolino della pensione non viene consultato. Soprattutto da quando l’Inps non lo invia più a casa e per stamparlo o visionarlo è necessario collegarsi al portale dell’istituto.
Di fatto, quindi, quasi tutti i pensionati versano la trattenuta sindacale senza saperlo. Perchè l’iscrizione resta attiva e si paga senza saperlo.
Trattenuta sindacale, a quanto ammonta?
Le trattenute sindacali si calcolano in percentuale sulla prestazione che si riceve e che si richiede tramite il Caf/sindacato. Solitamente quando la delega sindacale si sottoscrive con la presentazione della domanda di pensione, la trattenuta è comunicata dall’Inps nel prospetto di liquidazione della prestazione.
Se, invece, in corso di erogazione il trattamento previdenziale si cambia destinatario della delega è lo stesso istituto che ne da comunicazione al pensionato.
Per quanto riguarda l’ammontare sul sito dell’Inps si legge che l’ammontare della trattenuta sindacale è pari al:
-* 0,50% sugli importi compresi entro la misura del trattamento minimo del Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);
- 0,40% sugli importi eccedenti quelli di cui al precedente punto 1) e non eccedenti il doppio della misura del trattamento minimo del FPLD;
- 0,35% sugli importi eccedenti il doppio della misura del trattamento minimo del FPLD.
La trattenuta sindacale può essere revocata
Anche se la trattenuta sindacale è applicata sulla pensione, può essere facilmente disdetta. Per prima cosa, però, è bene accertarsi che la stessa sia presente sul proprio trattamento e per farlo basta consultare il proprio cedolino di pensione.
Basta prendere quello di una mensilità qualsiasi e si potrà notare che c’è un importo in negativo (oltre ovviamente alle eventuali tasse) proprio sotto la voce “trattenuta sindacale”.
Prima di effettuare la revoca della delega sindacale, però, è bene tenere presente che molto spesso questa piccola somma trattenuta sulla pensione da diritto a dei servizi gratuti da parte del Caf. Come ad esempio alla compilazione del 730 (o gratuitamente o ad un prezzo scontato perchè si è tesserati) o alla compilazione dell’F24 per l’Imu.
In ogni caso per disdire l’applicazione della trattenuta si può inviare una comunicazione all’Inps online. Basta accedere al proprio profilo del sito dell’istituto (con credenzali Spid, Cie o Cns) nel servizio apposito chiamato “Gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici”. A questo punto sarà necessario scegliere la voce “Revoca Delega esistente” se ne risultasse attiva qualcuna.
La revoca richiesta decorrerà dal mese successivo ma l’interruzione della trattenuta avviene solo in 4 mesi dell’anno:
- dal 1 aprile (per revoce ricevute dal 16 dicembre dell’anno precedente al 15 marzo);
- dal 1 luglio (per revoche ricevute dal 16 marzo al 15 giugno);
- dal 1 ottobre (per revoche ricevute dal 16 giugno al 15 settembre);
- dal 1 gennaio dell’anno successivo (per revoche ricevute dal 16 settembre al 15 dicembre dell’anno precedente).
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