Donald Trump vuole sfollare con la forza due milioni di palestinesi dalla Striscia di Gaza

Maria Paola Pizzonia

14 Febbraio 2025 - 22:16

Il presidente americano propone il trasferimento forzato della popolazione di Gaza in paesi vicini, dichiarando di voler commettere un crimine internazionale.

Donald Trump vuole sfollare con la forza due milioni di palestinesi dalla Striscia di Gaza

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha annunciato il 4 febbraio un piano per lo sfollamento forzato di due milioni di palestinesi dalla Striscia di Gaza. La proposta prevede il trasferimento della popolazione in paesi vicini, come Egitto e Giordania, e la trasformazione di Gaza in una “Riviera del Medio Oriente” sotto il controllo americano. L’idea, presentata come un’opportunità di sviluppo e sicurezza per la regione, è stata accolta con sgomento e forte opposizione dalla comunità internazionale.

Gli Emirati Arabi Uniti rompono il fronte arabo

Mentre Egitto, Giordania e Arabia Saudita si sono opposti fermamente al piano, gli Emirati Arabi Uniti hanno adottato una posizione più sfumata. L’ambasciatore emiratino a Washington, Yousef Al-Otaiba, ha dichiarato di “non vedere alternative” alla proposta di Trump, lasciando intendere una certa disponibilità a collaborare con l’amministrazione americana. Tuttavia, Abu Dhabi ha ribadito il proprio rifiuto di qualsiasi violazione dei diritti dei palestinesi e ha sottolineato il proprio impegno per la creazione di uno Stato palestinese.

Il no categorico di Egitto, Giordania e Arabia Saudita

Egitto e Giordania hanno respinto con forza la proposta di trasferire la popolazione di Gaza nei loro territori, ritenendola una “linea rossa” invalicabile. Re Abdullah II di Giordania ha presentato un piano alternativo durante un incontro con Trump a Washington l’11 febbraio. L’Egitto ha convocato un vertice d’emergenza per il 27 febbraio, mentre l’Arabia Saudita ha ribadito la sua opposizione al piano, sottolineando il proprio sostegno alla soluzione dei due stati.

Trump e la visione coloniale di Gaza

Durante un incontro con Benjamin Netanyahu, Trump ha dichiarato che gli Stati Uniti prenderanno il controllo della Striscia di Gaza, definendo il territorio un “cantiere di demolizione” da trasformare in un’area di lusso. Ha inoltre suggerito che i palestinesi potrebbero essere sistemati in “belle case” in altri paesi, senza mai considerare il diritto al ritorno. Queste dichiarazioni hanno fatto emergere la vera natura della proposta: un’operazione di ingegneria demografica che cancellerebbe la popolazione palestinese da Gaza, commettendo il crimine internazionale di “deportazione forzata”, che è uno dei più gravi assieme al genocidio.

Reazioni internazionali: dal rifiuto dell’ONU all’opposizione europea

L’ONU ha definito il piano di Trump una potenziale “pulizia etnica”, ricordando che il trasferimento forzato di popolazioni è vietato dal diritto internazionale. Anche paesi come Francia, Germania e Regno Unito hanno condannato il progetto definendolo di una gravità inaudita, con Emmanuel Macron che ha ribadito la necessità di soluzioni politiche piuttosto che “operazioni immobiliari”. La comunità internazionale ha espresso forte preoccupazione e sdegno per le possibili conseguenze umanitarie e geopolitiche. Conseguenze che, a quanto pare, poco interessano al Presidente USA.

Il mondo arabo in allarme e le critiche interne agli Stati Uniti

La Lega Araba ha ribadito la sua opposizione a qualsiasi spostamento forzato della popolazione di Gaza. Arabia Saudita, Egitto e Giordania temono ripercussioni interne e un’escalation della tensione nella regione. Tuttavia, Trump ha minimizzato queste preoccupazioni, dichiarando di essere certo che alla fine i paesi arabi accetteranno la sua proposta.

Anche all’interno degli Stati Uniti, la proposta di Trump ha suscitato critiche. Oltre 350 rabbini hanno pubblicato un annuncio sul New York Times condannando il piano come una minaccia ai diritti umani. Organizzazioni per i diritti civili hanno denunciato l’iniziativa come un tentativo di normalizzare pratiche inaccettabili sul piano etico e legale.

Un attacco definitivo alla soluzione dei due stati

Oltre alla crisi umanitaria che provocherebbe, la proposta di Trump rappresenta un colpo mortale alla soluzione dei due stati. Disperdere i palestinesi della Striscia di Gaza significherebbe cancellare ogni possibilità di uno Stato palestinese, completando il progetto di annessione graduale portato avanti dall’estrema destra israeliana. Netanyahu, pur non sbilanciandosi apertamente, ha dichiarato che la proposta “potrebbe cambiare la storia”.

La proposta di Donald Trump è l’ennesima dimostrazione di come il suo approccio alla politica internazionale sia fondato sulla forza e sull’arbitrio piuttosto che sul diritto e sulla diplomazia. Il progetto di svuotare Gaza della sua popolazione non solo rappresenta una grave violazione dei diritti umani, ma rischia anche di destabilizzare ulteriormente il Medio Oriente. Se la comunità internazionale non prenderà una posizione ferma contro questo piano, le conseguenze potrebbero essere catastrofiche per la popolazione palestinese e per l’intera regione.

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