Hai ricevuto un bene in donazione, ma hai paura di disporne perché temi azioni di restituzione/riduzione degli eredi? Importanti novità sono in arrivo.
Sono allo studio importanti novità in tema di donazioni che potrebbero facilitare la vendita di beni ricevuti in vita dal de cuius ripristinando un equilibrio tra le parti e soprattutto in favore del terzo.
Il legislatore italiano ha sempre avuto a cuore la certezza nei rapporti giuridici soprattutto in tema di diritto di proprietà, l’unica materia in cui possono esservi «brutte sorprese» anche dopo molti anni dal compimento di atti di disposizione dei beni, è quella delle successioni/donazioni. Ora c’è l’intenzione di fare chiarezza anche su questo punto con norme che facilitino la circolazione dei beni e, a volte, a tutelare il terzo acquirente.
La modifica della disciplina delle donazioni era inserita nella manovra di bilancio 2024, all’interno della stessa è stata stralciata, ma questo non implica che la modifica sia stata messa da parte, bensì che sarà trattata con un provvedimento ad hoc.
Ecco la svolta storica che potrebbe interessare le donazioni fatte in vita.
Disciplina attuale della donazione
Per capire l’ambito è bene fare riferimento alle norme attualmente in vigore e che prevedono una tutela molto ampia e dilatata nel tempo degli istituti relativi alla lesione di legittima, che bloccano i trasferimenti dei beni e che possono “travolgere” terzi.
Accompagnandoci con un esempio sarà più semplice capire.
La legge italiana prevede in favore di alcuni soggetti (coniuge e figli) una quota di legittima che non può essere “toccata”, questo implica che il proprietario può disporre a titolo gratuito solo di una quota della sua eredità.
Nel caso in cui attraverso atti di liberalità in vita, sia lesa la legittima riservata a tali soggetti vi è la possibilità per chi risulta danneggiato di chiedere la riduzione.
Ricordiamo che la riduzione può essere chiesta solo per atti a titolo gratuito, quindi se il genitore vende una casa, non c’è lesione di legittima, se dona la casa, può esservi lesione di legittima.
Nel caso concreto può succedere che un genitore decida di “favorire” un figlio a discapito di un altro figlio, oppure può capitare che leda la quota legittima del coniuge donando tutto ai figli. Frequente è anche il caso in cui un soggetto decida di donare a una badante. Cosa succede in questi casi?
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Azione di riduzione contro i terzi acquirenti
Le norme attualmente in vigore prevedono che, nel caso di donazione in vita che vada a ledere la legittima, gli eredi possono esercitare l’azione di riduzione. Quest’ultima può essere esercitata nei confronti del beneficiario, ma nel caso in cui questi abbia ceduto il bene a terzi, l’azione di riduzione può essere esercitata anche nei confronti di terzi che sarebbero quindi danneggiati.
Ricordiamo che i tempi di prescrizione decorrono dal momento della successione perché solo da questo momento è possibile verificare la lesione di legittima, non si può esercitare un’azione cautelare prima della morte. Nel caso concreto, Tizio dona in vita una casa alla badante o a un solo figlio, tra il momento della donazione e il momento della morte (apertura successione) decorrono molti anni.
Nel frattempo chi ha ricevuto la donazione, al fine di monetizzare il lascito, decide di vendere l’immobile e, magari, nel frattempo utilizza anche il denaro ricavato dalla vendita.
Cosa succede? Attualmente il soggetto leso può esercitare l’azione di riduzione nei confronti del terzo acquirente.
In forza di tali norme, il mercato dei beni risulta bloccato, infatti se un soggetto vuole acquistare una casa che il venditore (potenziale) ha ricevuto in donazione, le banche difficilmente concedono mutui perché un’eventuale azione di riduzione andrebbe a travolgere anche l’ipoteca iscritta sull’immobile a garanzia del mutuo.
La soluzione finora individuata a questo problema è la stipula di una polizza assicurativa a tutela dal rischio di un’azione da parte degli eredi legittimari. Il problema può sembrare marginale, ma nei fatti non lo è, infatti, ogni anno in Italia sono stipulate circa 20.000 polizze di questo tipo.
Modifiche alla disciplina sulle donazioni, il terzo tutelato
Le modifiche proposte in legge di bilancio 2024 e che, con molta probabilità, saranno riproposte in un provvedimento ad hoc, sbloccano il mercato della vendita dei beni ricevuti in donazione, spesso si tratta di immobili, ma anche opere d’arte.
I legittimari, in caso di lesione di legittima derivante da donazioni fatte in vita dal de cuius potranno rivalersi esclusivamente nei confronti del beneficiario della donazione, non potranno più esercitare azioni nei confronti dei terzi. Di conseguenza le banche potrebbero facilmente concedere mutui per l’acquisto di beni provenienti da donazioni. Non sarà più necessario/utile stipulare una polizza assicurativa a tutela del caso di azione di riduzione esercitata dagli eredi.
Naturalmente nel caso in cui il beneficiario della donazione non abbia sufficienti risorse per ristabilire le quote di legittima, gli eredi saranno danneggiati, ma in nessun caso potranno rivalersi contro terzi.
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