Stando ai dati Istat, in Italia nel 2021 per droga e prostituzione sono stati spesi 20,8 miliardi di euro, un ammontare di poco inferiore al valore totale della legge di Bilancio.
Quanto spendono ogni anno gli italiani per droga e prostituzione? Essendo delle attività illecite è difficile fare una stima precisa, ma ci possiamo fare un’idea dando uno sguardo al rapporto L’economia non osservata nei conti nazionali - Anni 2018-2021 realizzato dall’Istat e poi ripreso dall’agenzia Agi.
Prima di addentrarci dentro i numeri riguardanti il 2021, bisogna specificare che quell’anno è stato segnato dalla presenza ancora di misure restrittive legate alla pandemia, anche se non è stato come il funesto 2020 dove per mesi siamo stati alle prese con il lockdown.
L’Istat così ha fatto notare come le spese per droga e prostituzione in Italia sono aumentate nel 2021 rispetto al 2020, senza però tornare a essere ai livelli pre-Covid; ora che siamo quasi a fine 2023, è probabile che questo gap sia stato colmato se non superato.
Il dato eclatante è che le attività illegali - quindi non solo droga e prostituzione che comunque sono le due voci più importanti di spesa - nel 2021 “hanno generato un valore aggiunto pari a 18,2 miliardi di euro” ovvero l’1,1% del nostro Pil.
I consumi finali di beni e servizi illegali “sono cresciuti di 1,2 miliardi di euro, attestandosi a 20,8 miliardi di euro”. Se pensiamo che la legge di Bilancio 2024 ha una portata complessiva di circa 25 miliardi, si può affermare tranquillamente che in Italia ogni anno si spende per droga e prostituzione quasi quanto il valore di una manovra finanziaria.
Droga e prostituzione: quanto si spende in Italia
Nel suo rapporto l’Istat è entrato nel dettaglio di quanto si è speso in Italia in ognuna delle varie attività illecite. Rispetto al 2020, nel 2021 c’è stato un aumento del 5% a seguito dell’allentamento delle misure restrittive dovute al Covid.
Per quanto riguarda la droga, nel 2021 il valore aggiunto è stato di “13,7 miliardi di euro (+0,4 miliardi rispetto al 2020), mentre la spesa per consumi si è attestata a 15,5 miliardi di euro (+0,7 miliardi)”.
In crescita anche la spesa per la prostituzione, tanto che nel 2021 “il valore aggiunto e i consumi finali sono aumentati, rispettivamente, dell’11,8% e del 12,3% (portandosi a 3,9 e 4,5 miliardi di euro)”.
Le altre attività illegali hanno fatto registrare delle spese molto minori; giusto per fare un esempio, il contrabbando di sigarette ha generato “una quota del 3,3% del valore aggiunto (0,6 miliardi di euro) e del 3,8% dei consumi delle famiglie (0,8 miliardi di euro) del complesso delle attività illegali”.
Vedendo queste cifre snocciolate dall’Istat, appare chiare perché diverse associazioni spingano per cercare di legalizzare in qualche modo le droghe leggere e la prostituzione, garantendo così maggiori controlli e ingenti entrate fiscali per lo Stato.
Al tempo stesso, questo volume di spesa ci fa capire anche quali siano gli incassi in Italia per le organizzazioni criminali, che ogni hanno possono contare su un fiume di denaro paragonabile al peso totale di una legge di Bilancio.
© RIPRODUZIONE RISERVATA