Nelle scorse ore Romania e Lettonia hanno affermato che droni russi hanno violato il loro spazio aereo: la Polonia è pronta ad abbatterli, la Nato verso la guerra alla Russia?
Quanto siamo vicini a una guerra tra Nato e Russia? Stando alle ultime notizie che arrivano dal fianco orientale dell’Alleanza atlantica, forse non si farà in tempo ad arrivare alla conferenza di pace proposta per novembre da Volodymyr Zelensky durante la sua visita a Cernobbio per evitare un allargamento del conflitto.
Nelle scorse ore Romania e Lettonia - due membri della Nato - hanno dichiarato che dei droni russi hanno violato il loro spazio aereo durante uno dei tanti attacchi di questa guerra condotti contro l’Ucraina.
Nel dettaglio, un drone sarebbe volato in Romania durante gli attacchi condotti nella zona del fiume Danubio contro obiettivi civili e infrastrutture portuali ucraini vicino al confine rumeno.
Come riferito dal ministero della Difesa Nazionale rumeno, Bucarest ha schierato subito aerei da guerra F-16 per monitorare il suo spazio aereo e ha inviato avvisi di testo ai residenti di due regioni orientali. Fortunatamente non ci sono state segnalazioni immediate di vittime o danni.
Un altro drone russo invece si è schiantato nella Lettonia orientale il giorno prima nei pressi della città di Rezekne: con ogni probabilità è arrivato nel territorio del Paese baltico dalla vicina Bielorussia.
Dall’inizio della guerra in Ucraina non è la prima volta che accadono episodi del genere - più volte sono stati rinvenuti frammenti di droni in Paesi membri della Nato -, segno di come basterebbe un nulla per generare un’escalation che, solo a parole, tutti sembrerebbero voler evitare.
Droni su territorio Nato: a un passo dalla guerra mondiale?
Questi episodi rappresentano un pericoloso campanello d’allarme, tanto che la Nato è stata descritta come in stato di massima allerta il tutto mentre la guerra in Ucraina sembrerebbe essere arrivata a un momento decisivo, con le truppe di Kiev ancora ben presenti nella regione di Kursk e quelle russe, al tempo stesso, pronte a sferrare l’attacco decisivo per prendere la strategica città di Pokrovsk.
Mircea Geoană, vicesegretario generale uscente dell’Alleanza atlantica ed ex alto diplomatico della Romania, ha scritto su X che “sebbene non abbiamo informazioni che indichino un attacco intenzionale della Russia contro gli Alleati, questi atti sono irresponsabili e potenzialmente pericolosi”.
Forse è bene ricordare una cosa. Se un missile o un drone russo dovesse - anche per errore - cadere sul territorio di un membro della Nato, se questo Paese dovesse dichiararsi sotto attacco a quel punto, stando al famigerato Articolo 5, tutta l’Alleanza dovrebbe intervenire in base al principio della difesa collettiva.
Senza girarci troppo attorno questo vorrebbe dire dare inizio a una guerra mondiale potenzialmente nucleare, ma forse potrebbe essere anche un’altra la miccia capace di innescare questa escalation.
Come spiegato dal proprio ministro degli Esteri, Radosław Sikorski, la Polonia sarebbe pronta ad abbattere i missili russi prima che entrino nel loro spazio aereo nonostante l’opposizione della Nato.
Soldati addestratori occidentali inoltre presto potrebbero iniziare a istruire le truppe di Kiev direttamente sul territorio ucraino, aumentando così il rischio di essere colpiti dal fuoco russo andando così ad allargare il conflitto.
Inoltre non sembrerebbe essere un mistero la presenza di numerosi mercenari tra le fila dei reparti ucraini che sono in azione nella regione nemica di Kursk, una sorta di antipasto del possibile invio di truppe occidentali al fronte: del resto questo è l’ultimo tabù che ancora non è stato infranto in questa guerra che ormai assomiglia sempre più a un’autentica sciarada.
© RIPRODUZIONE RISERVATA